Dobbiamo riconoscere che questi sono concetti che stimolano la curiosità e l’Io nel suo complesso. A chi non verrebbe da domandarsi chi sia stato nella vita precedente o se appartenga alla vecchia razza, quella “più evoluta”, o a quella nuova, più “bambina”?
L’errore di fondo è che queste domande non hanno alcuna reale importanza per l’individuo: essere stato un imperatore in una vita precedente non costituisce segno di distinzione per l’Io attuale, mentre potrebbe esserlo se si è stati buoni, giusti, saggi e altruisti.
Ma questi elementi positivi, se erano stati raggiunti ed erano sinceri e non semplici maschere indossate per abbellire se stessi, si possiedono anche in questa vita, per cui il sapere di possedere quelle qualità già da una, due o cinquanta vite nulla toglie e nulla aggiunge a ciò che si è adesso.
Lo stesso discorso vale per l’appartenenza a una razza invece che a un’altra: che si appartenga alla vecchia o alla nuova razza e da quanto tempo non è un elemento importante, in quanto ciò che conta veramente è quello che si è arrivati a comprendere e questo esula dall’appartenenza a una razza o all’altra.
Potreste obiettare che sapere di appartenere alla vecchia razza significa sapere che si ha già percorsa una buona metà del cammino.
E allora? Questo significa che avete compreso molte cose?
Non è necessariamente così: ciò che avete vissuto fino ad ora nelle vostre vite precedenti potrebbe essere stato soltanto in larga parte, per voi, il porre la base per delle comprensioni che, magari, acquisterete tra mille o diecimila anni! Non vi resta dunque – diciamo noi – che concentrare la vostra attenzione e il vostro interesse su quel che siete oggi perché è ciò che vi dà gli elementi su cui, oggi, dovete lavorare per accrescervi.
Le nozioni di razza e di reincarnazione sono complesse nella loro totalità, ma noi vi stiamo parlando in semplicità, in modo tale che chiunque ascolta le nostre parole possa, al di là della sua conoscenza o meno di certi concetti, non sentirsi fuori posto o incapace di seguire i nostri discorsi, perdendosi nei meandri delle parole difficili o dei concetti portati in maniera troppo complessa: tanto varrebbe dirvi di leggere il tal libro alla tale pagina demandando alle parole che abbiamo detto in passato il compito di presentarvi l’insegnamento.
Ma non possiamo dimenticare di essere qui al vostro servizio, ed è proprio questo senso di responsabilità nei vostri confronti che ci indica la via per cercare di essere compresi il più possibile da voi.
Potremmo, senza dubbio, ripetervi e ampliare cose di cui in tempi precedenti abbiamo parlato:
- che sul pianeta Terra si incarneranno sette razze,
- che la prima e la seconda sono state Lemuria e Atlantide,
- che attualmente vi sono incarnate la terza e la quarta razza, e via dicendo.
Ma lo scopo di questi incontri non è quello di stimolarvi fantasie, talvolta pericolose perché possono far perdere di vista la realtà, o di appagare la curiosità. Il fine è quello di farvi comprendere i concetti essenziali dell’insegnamento, senza i quali l’intera architettura dell’insegnamento perderebbe senso, cercando nel contempo di dare una conseguenza logica alle nostre parole facendo, in tal modo, intuire – a chi ne ha la sensibilità – la vastità e complessità dell’edificio, portandovi a pensare che forse, comprendendo ciò che andiamo dicendo, la vostra stessa vita potrebbe trasformarsi.
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- Se capirete che siete stati incarnati sia in maschi che in femmine, molte delle barriere che siete soliti creare con i vostri simili diventeranno più fragili.
- Se capirete che a volte siete stati ricchi e a volte poveri e che non sapete come sarete la prossima vita, ma che da entrambe le esperienze avrete tratto tutto ciò che più conta, ovvero la comprensione, riuscirete a dare un calcio all’invidia e al desiderio di possedere, allontanandoli da voi.
- Se capirete che siete stati o potrete essere sia padroni che servitori, ammorbidirete la vostra presunzione o la vostra frustrazione e riuscirete a cercare, in entrambe le situazioni, di dare sempre e comunque il meglio di voi stessi.
- Se capirete di essere stati o che sarete bianchi, neri, gialli o rossi il concetto stesso di razzismo subirà, al vostro interno, un grave colpo e, nel momento in cui vi capiterà di accorgervi del vostro comportamento razzista non dovreste più faticare molto a riconoscere che non è la diversità degli altri da voi stessi il vero problema, ma che siete voi che nascondete dietro alle vostre posizioni faziose e intransigenti le vostre manchevolezze interiori.
- Se capirete che ogni persona che vi è accanto (dal figlio al conoscente occasionale) vi è accanto perché, nel corso di qualche vita, si sono creati dei vincoli karmici che hanno reso necessaria quella vicinanza nella gioia o nel dolore, arriverete ad amare più profondamente gli attimi di gioia e affronterete con maggior decisione e coraggio i momenti di dolore, consapevoli che rimandare o non sciogliere le vostre cause interiori non farà altro che farvele ritrovare in una vita successiva.
- Se capirete che il karma (che così spesso confondete col fato, sentendovi impotenti verso di esso) che vi trovate ad affrontare non è una punizione ma un darvi la possibilità di riparare antichi errori aggiustando la comprensione non perfetta che avevate avuto, vi sarà possibile non lasciarvi sovrastare da esso ma rimboccarvi le maniche per cercare di comprendere fino in fondo, in modo da non sbagliare più e sciogliere l’effetto karmico.
- Se capirete che il dolore come punizione non esiste, che la fortuna o la sfortuna sono create come conseguenza di ciò che comprendete o no, e che il “caso” non esiste ma che ciò che vi viene incontro accade per farvi affrontare le esperienze di cui avete bisogno per crescere, avrete una visione diversa di voi, degli altri, del mondo e della vita stessa.
Tutto questo vi può dare una prospettiva diversa di ciò che faticavate ad accettare, e questo non potrà che rendervi più sereni nei vostri giorni.
Ecco il motivo per il quale noi siamo qui, vi parliamo, cerchiamo di venirvi incontro e vi diciamo che desideriamo, per voi stessi, che sappiate andare anche l’uno incontro agli altri ricordando che esistono i propri bisogni e le proprie necessità, ma senza dimenticare o prevaricare quelle degli altri. Baba
Grazie alle Guide per averci rivelato queste conoscenze così utili per farsi una ragione degli accadimenti
In effetti non ha nessuna importanza sapere chi eravamo o chi saremo. La cosa importante è la consapevolezza con cui viviamo oggi.
Spero di vivere molte vite ancora
Gratitudine profonda emerge.
Sono parole estremamente chiare e significative, alle quali la mente riconosce una logica.
Poi possono tranquillamente essere dubitate e considerate farlocche, soprattutto se confrontate ai sedimenti della tradizione cristiana, o almeno a quelli che di essa sono state le interpretazioni e la divulgazione.
Forse la differenza sull’accoglimento o meno delle parole delle Guide, la fa il sentire dell’uditore.
In me trovano una buona eco.
Evidentemente ho un sentire molto evoluto che non si vanta 🙂 😀 😉
vero, quando celebravo dentro me la bellezza dell’intuizione sentivo che dovevo l’essere che sono alle vite precedenti, la ragione mi chiedeva di conoscerle più approfonditamente perché poteva essere importante nella stessa comprensione dell’io attuale mentre la stessa intuizione mi deviava da questa aspirazione, l’intuizione essendo divina sconosce lo spreco di energie
Profonda gratitudine!
La lettura di oggi ” Va in umiltà”, bene si sposa con questo testo dell’Ifior.
Non ha importanza chi si è stati o chi saremo.
Viviamo l’attimo presente, consapevoli che nulla ci appartiene.