Padre mio, io sono soltanto una piccola creatura, spesso sperduta nel mondo, triste, desolata, incapace di comunicare con gli altri, incapace di manifestare amore, di porgere una mano, di fare anche solamente un sorriso a coloro che mi stanno attorno.
Padre mio, non è falsa umiltà la mia, ma ogni giorno che trascorro mi rendo conto di quale sia, in fondo, la mia pochezza, di quanti difetti io possieda, di quante volte so che dovrei fare e non ho il coraggio o, forse, la voglia di mettere in atto quello che so essere il mio dovere.
Eppure, Padre mio, malgrado questo, io so, io sento, io sono sicuro, certo in tutto il mio essere che Tu mi ami; sento questo Tuo amore che mi circonda, che è presente ovunque intorno a me, che fa parte di me come di ogni altra creatura, dalla più grande alla più piccola;
sento che tutto ciò che io vivo, tutto ciò per cui io soffro, per cui gioisco, per cui trascorro i miei giorni è costruito sul Tuo amore, su quell’amore che Tu, Padre mio, malgrado tutto, malgrado ciò che io, in realtà, sono, non Ti stanchi mai di inviarmi.
E allora mi chiedo, Padre mio: ma com’è possibile questo?
Com’è possibile che, malgrado tutto, Tu mi ami in questo grande modo? Moti
Figlio mio,
io ti amo perché in te io sono rinchiuso;
io ti amo perché sei una creatura molto spesso abbandonata, molto spesso desolata;
io ti amo perché riesci ad essere egoista
anche quando dentro di te sapresti donare agli altri;
io ti amo perché in te sai trovare le qualità ingannevoli e più misere,
mentre, se tu volessi, in te vi è la mia grandezza;
io ti amo perché soffri, perché lotti, perché gioisci, perché vivi in difficoltà,
perché non sai aiutare, perché sei triste, perché ti senti abbandonato, deriso, solo, scostante;
io ti amo perché, malgrado tutto questo figlio mio,
malgrado tu – con grande fatica a volte – cerchi di non ascoltare la mia voce;
io ti amo, figlio mio, perché tu sempre e comunque mi vai cercando.
Mi vai cercando intorno a te per le strade del mondo;
mi scopri negli occhi di coloro che ti guardano,
nei loro brevi attimi d’amore;
mi scopri in una foglia che cade, in una goccia di rugiada;
mi scopri nelle tue mani, che a volte si stringono a pugno pur di non tendersi verso i tuoi fratelli;
mi scopri in te stesso anche se fai degli sforzi grandi per non volertene accorgere;
mi scopri in un libro antico e polveroso
il cui linguaggio, a volte, neppure riesci a comprendere appieno;
mi scopri in una dottrina orientale;
mi scopri in una preghiera, in una parola, in un silenzio.
Figlio mio, per tutto questo io ti amo.
Figlio mio, ti amo perché sei una mia creatura. Scifo
Leggere queste parole, mi riempe di commozione. Quella commozione che provo ogni volta che sento l’unità con i miei fratelli e con le cose ordinarie e straordinarie che caratterizzano la giornata. Se non avessi avuto il dono di questo sentire, non so come avrei potuto accettare il peso di una vita, non sempre facile.
Grazie!
Molto bello! Echeggia quanto abbiamo sentito oggi da Gabriele…
Belle queste parole, danno stimolo , forza, pienezza
Sentirsi amati e’ argomento sul quale ho cozzato molte volte e tuttora mi succede, il grande passo in questo momento per me e’ quello di poter ampliare questo concetto e uscire dalla dimensione dell’ umano….sento di procedere.
Grazie
L’amore trasmesso attraverso queste parole è palpabile, capace di riconnettere ad uno spazio di compassione non semplicemente per se stessi, ma per l’umano in genere.
Gratitudine.