Può forse risultare interessante fare alcune considerazioni sulle trasformazioni subite dalle vibrazioni simboliche nel corso del loro attraversamento delle varie materie dell’individuo, fino ad arrivare alla loro manifestazione all’interno del mondo fisico.
In realtà questo aspetto del nostro ragionamento non prospetta nulla di diverso da ciò che in tempi precedenti avevamo già spiegato in maniera molto semplice ma credo che sia utile riprendere un attimo l’argomento alla luce delle ultime considerazioni in maniera da ottenerne una comprensione più approfondita. Dal momento che stiamo parlando di vibrazioni (questo è l’elemento principe, il fattore portante di tutto questo nostro discorso), ovvero di movimento che si trasmette attraverso gli scontri con la materia che via via viene interessata dal percorso vibrazionale, è evidente che il movimento che esse trasmettono viene alterato in maniera più o meno importante dall’influenza che la materia con cui la vibrazione si scontra esercita sulla vibrazione stessa.
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Questo è chiaramente un richiamo alla nostra affermazione che la comprensione dell’akasico trova sempre delle difficoltà a manifestarsi in maniera “pura” (cioè identica a quando è partita dal suo percorso dalla coscienza alla sua estrinsecazione sul piano fisico): il fatto di attraversare la materia via via più densa dei corpi inferiori ne altera la vibrazione, rendendola parzialmente dissimile da com’era in partenza, in quanto alterata dalle vibrazioni della materia di corpi in disequilibrio non solo al loro interno ma anche tra di loro.
A mano a mano che l’evoluzione dell’individuo avanza i suoi corpi inferiori acquisiranno un equilibrio maggiore e, di conseguenza, maggiore sarà la possibilità di una manifestazione della vibrazione akasica all’interno del piano fisico più aderente alla qualità vibratoria di partenza che era stata emessa dal corpo akasico.
Il problema principale che si viene a porre è il seguente: la vibrazione akasica quanto può davvero comunicare di se stessa alla materia inferiore? E ancora: dal momento che si tratta di una vibrazione non potrebbe semplicemente attraversare le materie più grossolane attraverso gli spazi tra le unità elementari dei vari piani arrivando, quindi, intatta nella sua essenza alla manifestazione sul piano fisico?
Se riandate con la mente allo schema del percorso della vibrazione prima che vi avevamo fatto pervenire parecchio tempo fa, vi accorgerete che lungo il percorso della vibrazione prima attraverso le materie inferiori, per ogni piano di esistenza avevamo usato il termine “decodifica”. Allora era sembrato intuitivamente logico che nel passaggio della vibrazione prima e dei suoi simboli all’interno delle materie inferiori essa subisse delle alterazioni, delle modifiche. Oggi, però, possiamo cercare di darci una spiegazione più dettagliata sul perché di questa modifica.
Sappiamo che ogni corpo inferiore dell’individuo ha particolari capacità ricettive ed espressive, peculiari di ogni individuo, in quanto formate in conseguenza del suo personale percorso evolutivo. La vibrazione simbolica viene, di conseguenza, percepita e decodificata dal corpo che attraversa tramite le possibilità ricettive del corpo in questione, il che, ovviamente, comporta una soggettivizzazione del simbolo e, di conseguenza, una sua alterazione.
Certo, una parte della vibrazione simbolica fluisce attraverso gli spazi tra le unità elementari, ma un’altra parte di essa si scontra inevitabilmente con tali unità elementari dotate, ricordiamolo, di vibrazioni proprie, subendone le conseguenze, tanto più accentuate quanto più la materia con cui viene a scontrarsi possiede una condizione vibratoria squilibrata.
Questo accade nel passaggio attraverso tutti i corpi transitori (mentale, astrale e fisico) ed ha la conseguenza di far arrivare il simbolo akasico a manifestarsi all’interno del piano fisico in maniera talvolta anche molto differente da come si sarebbe manifestato se, nel suo percorso, non avesse incontrato altra materia in vibrazione.
Tutto questo che conseguenza ha sulle vostre vite? La vibrazione dell’akasico costituisce il ponte tra ciò che siete durante l’incarnazione e ciò che sarete alla fine della vostra evoluzione, cioè tra il vostro “qui e ora” e il vostro domani.
La sua attività influisce sulla formazione del vostro carattere, sulla costituzione dei vostri corpi inferiori e, in ultima analisi, del vostro Io, conseguentemente si può affermare che il vostro “qui e ora” non è altro che l’immagine, momento dopo momento, del punto a cui è arrivata la vostra evoluzione.
Conseguenza della presenza delle vibrazioni simboliche che impregnano la realtà sono la strutturazione della percezione di queste vibrazioni simboliche da parte del vostro Io, la creazione degli archetipi transitori e la modulazione della vostra espressione all’interno del piano fisico sulla scorta delle interpretazioni soggettive dovute alla decodifica attuata dalla percezione delle vibrazioni simboliche akasiche da parte dei vostri corpi inferiori. Da tutto ciò deriva il vostro modo di essere e di esprimervi e la costituzione dei vari tipi di rapporti interpersonali, ma anche la costruzione del vostro ambiente societario.
In questo complesso scenario di azioni, reazioni e interazioni, l’interpretazione delle vibrazioni simboliche può portare a una più corretta visione della realtà nella quale vi trovate immersi ma, principalmente, traccia il percorso attraverso il quale potete arrivare a seguire il cammino compiuto dalla vostra applicazione dei simboli che, inconsapevolmente, recepite, offrendovi la possibilità di individuare – senza bisogno di mettere in atto lo spesso doloroso metodo “prova ed errore” – le ragioni delle vostre errate comprensioni, precisando gli elementi che dovete individuare e modificare per vivere in maniera più soddisfacente la vostra vita.
Ciò non vi esimerà dal subire, talvolta, dolore e sofferenza, ma attenuerà in maniera considerevole quel senso di impotenza e frustrazione che rende spesso le vostre vite tormentate, simili a labirinti in cui vi siete persi e dei quali non riuscite a individuare l’uscita. Scifo
grazie