Quello che voi non avete ancora capito in tutti questi anni, lunghi, d’insegnamento, è il rapporto che dovete avere con il vostro Io. In realtà, voi finite tutti quanti per osservare il vostro Io in che modo? Attraverso il vostro Io.
Io
Dare un senso alla vita cambiando, comprendendo [sf29]
Il senso d’insoddisfazione cammina al tuo fianco quasi costantemente: difficilmente ti senti felice e in pace con te stesso e, anche nei rari casi in cui questo accade, basta un niente per farti ritrovare quell’insoddisfazione che, principale caratteristica del tuo Io, è pronta a manifestarsi a ogni battito di ciglia.
In che modo si produce l’illusione dell’Io? [sf23]
È contemporaneamente piacevole e sconfortante che dopo circa trent’anni di un insegnamento in cui uno dei perni centrali è stato l’Io, solo ora qualcuno (e per di più tra gli ultimi arrivati) si chieda che cosa voglia dire la nostra affermazione:
L’azione degli archetipi transitori sull’Io [sf10]
In tutti questi anni vi abbiamo parlato dell’Io e, ahimè, ho – chissà come – la paura che le nostre parole, alla fin fine, malgrado più di una volta specificassimo la verità e la realtà della cosa, abbiano finito per produrre un’immagine sbagliata dell’Io all’interno di voi stessi.
La stretta relazione tra Io e fantasmi vibratori [IF74focus]
[…] La relazione, dunque, tra Io e fantasmi vibratori.
Consideriamo l’ipotesi ottimale, esaminiamo cioè l’individuo che, per assurdo, sia in una condizione tale per cui non possieda nessun fantasma vibratorio.
La parte più alta dell’Io per osservare l’Io [sf6]
[…] Il fatto che per comprendere, per conoscere voi stessi dobbiate passare attraverso l’uso dell’Io, in realtà è una cosa logica, perché non vi può essere altro modo! Voi avete diversi strumenti a vostra disposizione: avete il vostro corpo mentale, con cui elaborate i pensieri, fate concatenamenti, razionalizzate le cose.
L’Io è una proiezione di ciò che il corpo akasico non ha compreso [IB9-2]
Come al solito, però, vi ho trovato tutti – nuovi e meno nuovi – in difficoltà per quello che riguarda, l’Io. Sembra quasi che questo Io, che noi diciamo essere sempre così sfuggente, così difficile da precisare, da acchiappare e, quindi, da modificare, in qualche maniera riesca sempre a evitare la vostra presa.
Cosa impedisce al sentire acquisito di manifestarsi nel quotidiano? [IF29focus]
Eccoci giunti all’apertura del nuovo ciclo di insegnamento (anno 1994/1995, volume 5 della collana Dall’Uno ai molti, ndr) che ci vedrà e vi vedrà impegnati ad affrontar argomenti di non facile comprensione.
Approfondimenti su abitudine e insoddisfazione 2
D – Se invece uno è dinamico, non ha mai insoddisfazione, non ha mai noia, cioè si dà sempre da fare, però non vuol dire che sia sempre un fatto positivo; può essere solo un dinamismo psicologico, un interesse, un attivismo – diciamo – no?
L’abitudine, l’insoddisfazione e la loro origine 1
Il tema della riunione di oggi è stato “l’abitudine”, quell’abitudine che ora sconfina nella cristallizzazione, ora sembra trasformarsi in noia, ora diventa un appiglio a cui aggrapparsi allorché si cerca magari di sfuggire una realtà non più piacevole o gratificante.