Kali osservava Ozh-en che, incarnato in una pulce, succhiava il sangue del gatto che gli faceva da ospite e, ai suoi occhi di dea, la pulce manifestava il suo pensiero.
felicità
Il concetto giusto di felicità
D – Chiedo: c’è qualcuno di felice in questo mondo? Adesso? Io non ne conosco. C’è qualche momento di felicità ma…
Cos’è la felicità se non il libero fluire di sé?
Fratello mio, questa volta mi rivolgo a te non per portare una mia solita lamentosa preghiera, ma per dirti che sono felice. Già, io, Federico, oggi sono felice ma non riesco a comprendere la ragione di questa felicità.
Il Paradiso è a portata di mano per chiunque voglia raggiungerlo
Padre mio,
al di là di ogni filosofia, al di là di ogni parola, resta un unico fatto, per me importante, primario, indimenticabile, terrificante, esacerbante, inevitabile, insopportabile: io sto soffrendo.
“Ho posto la felicità nelle cose più piccole di questo mondo” (3f)
Sorelle, fratelli, con un poco di attenzione, con un briciolo di consapevolezza, con un minimo di introspezione e di desiderio di guardare per un minuto e profondamente dentro se stessi, ognuno di voi così come già fu per ognuno di noi, potrebbe trovare i segni di quella felicità.
La felicità: accettare quel che si è, non combattere contro (2f)
“Come mai, adesso che mi accetto nella mia condizione fisica così come sono e posso guardarmi allo specchio senza inorridire e dirmi: ‘Mamma mia come sono brutto, che brutti capelli che ho… e via e via e via’, tuttavia non sono ancora felice?”
La felicità: accettare il proprio corpo fisico (1f)
Voi siete abituati ad andare a cercare la felicità lontano e all’esterno, in ciò che vi presenta l’esistenza: osservate ciò che nel corso delle vostre giornate turba la vostra tranquillità e cercate di modificare lo stato di cose che intorno a voi non vi soddisfa o non vi si confà.