Dalla separazione dall’Assoluto, alla vita nel piano fisico

Voglio parlare un attimo di quello che succede allorché avviene quella che voi siete usi definire “incarnazione”.
Qual è la trafila che ognuno di voi ha seguito, segue e seguirà per attraversare i piani di esistenza fino ad arrivare al piano fisico?
Per fare questo userò delle immagini, degli esempi, e voglio chiarire, prima di tutto, che quelle immagini, quegli esempi non sono la Realtà, ma sono degli artifizi usati per far sì che voi mentalmente possiate costruirvi un’idea della Realtà, un’idea certamente errata, approssimativa, sbagliata ma che tuttavia contiene il concetto di quello che più mi preme farvi trattenere.

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Da Io a non-Io, fino alla fusione con il Tutto

Prima però di entrare nel merito, vorrei un attimo osservare nell’ottica della serata questo Io, vorrei cioè andare alla ricerca dell’Io lungo il cammino evolutivo di un’individualità, di un individuo, e percorrere le tappe dell’evoluzione individuale per vedere se l’Io può venire riconosciuto nella prima ondata di evoluzione e si trova incarnato all’interno del regno minerale.
Bene, creature, non mi sembra necessario spendere moltissime parole per dire che non è possibile trovare tracce dell’Io nell’individuo incarnato a questo stadio evolutivo;

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L’evoluto, la sua condizione e la sua funzione

Fratelli, sorelle, quanta confusione nelle vostri menti, quanta incertezza nei vostri cuori! Sentir parlare di individui evoluti, vi fa perdere quasi il senso della realtà.
Forse voi confondete l’evoluto con il Maestro: ma l’evoluto per quanto sia grande la sua evoluzione non potrà mai pareggiare la grandezza del Maestro, e questo perché l’evoluto, per quanto cammino abbia percorso, per quanta strada abbia lasciato dietro alle sue spalle, è sempre e comunque un uomo, un essere incarnato, un essere soggiogato dai bisogni del corpo fisico.

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Favola di Atalia, sulla responsabilità dell’evoluto

Un giorno, davanti a Sulaimon, vennero portate due donne affinché venissero giudicate. Le due donne si chiamavano l’una Milca e Atalia l’altra.
Sulaimon le guardò con attenzione e poi disse: «Donne, siete qua al mio cospetto per essere giudicate; voi vi siete azzuffate sulla piazza del mercato offrendo spettacolo indecoroso alla gente e rovesciando il banco di un mercante che esponeva vasellame il quale, giustamente, chiede di essere risarcito dei danni che ha patito. Che cosa avete da dire a vostro favore?».
Atalia sbottò subito, sotto lo sguardo acuto di Sulaimon:

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Evoluzione della coscienza (IIF3)

Introduzione insegnamento filosofico 3
Come abbiamo visto in precedenza, la materia dei vari piani si struttura in maniera diversa per formare i corpi che ogni individuo incarnato possiede, sempre diversi e sempre costruiti dal nuovo ogni volta che vi è la necessità di una nuova vita fisica. Quindi, ad ogni incarnazione, l’entità “indossa” un nuovo abito fisico, un nuovo abito astrale e un nuovo abito mentale, diversi da quelli posseduti nelle vite precedenti non soltanto come forma ma anche come struttura e composizione dei vari tipi di materia che li compongono.
Questi tre corpi (che noi definiamo transitori) devono essere rinnovati ogni volta proprio in quanto esauriscono la loro necessità e la loro utilità nel periodo che serve all’individualità incarnata per fare esperienza sul piano fisico e per trarre da questa esperienza ciò di cui abbisogna, in quel momento, per crescere.

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L’evoluzione della forma e della materia (IIF2)

Introduzione insegnamento filosofico 2
Nel fantasmagorico scenario che l’Assoluto ha sognato per rappresentare la Realtà sul palcoscenico del suo immenso teatro, il concetto di evoluzione può essere assimilato al canovaccio che, in qualche maniera, stabilisce il binario, il percorso obbligato lungo il quale la storia e gli intrecci che la compongono debbono incanalarsi.
E’ difficoltoso, per voi che osservate dal relativo, comprendere la logica del «Tutto E’», cioè del fatto che tutto esiste già nella sua interezza e appare come un quadro già, comunque, dipinto. E’ per questo motivo, figli e fratelli, che per spiegarvi lo sviluppo della Realtà siamo partiti dal vostro punto di vista, ovvero dal punto di vista dello spettatore che osserva la recita,

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Sessualità, morale comune, evoluzione (IF31)

Insegnamento filosofico 31
I due sessi, nel mondo spirituale non esistono e non possono esistere, perché il sesso lo possiamo definire un attributo morfologico e fisiologico di quella che è la struttura del corpo fisico.
Quindi il sesso è qualcosa che riguarda la materia fisica, tuttavia il concetto di sesso o meglio ancora di sessualità non è strettamente legato alla struttura fisica ma, soprattutto quando il corpo fisico raggiunge la sua maturità sessuale (sempre da un punto di vista fisico, anatomico) incomincia ad interagire sia con la sfera emozionale che con la sfera mentale.

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