Introduzione insegnamento filosofico 6
Quanto abbiamo detto fino a questo punto a proposito dell’Io, figli e fratelli, non è stato detto per restare lettera morta, una serie di frasi e di concetti puramente teorici, ma affinché potesse servire a trovare nella pratica un modo diverso (e migliore) di vivere la vita, altrimenti il nostro venire a parlarvi perderebbe il suo significato e anche il suo fine.
conoscenza
Conoscere non è comprendere: il limite del desiderio (IF28)
Insegnamento filosofico 28
Da quanto fin qui appreso, risulta evidente che ai fini dell’evoluzione la conoscenza ha in fondo soltanto un’importanza relativa.
Se voi pensate bene, questo concetto dovrebbe rivoluzionare tutto il vostro modo di vivere e di concepire l’esistenza e la stessa società in cui vivete e nella quale chi più conosce più viene ritenuto, solitamente, grande e di conseguenza molto evoluto.
In realtà la conoscenza è semplicemente un mezzo che può tornare utile, come è stato detto prima, a conseguire evoluzione, ma non è stato strettamente necessario a questo conseguimento.
Favola del comunicare la propria interiorità
In un paese lontano viveva un monarca, il Re Tlav.
Re Tlav, pur avendo tutte le cose che desiderava, avendo onori, ricchezze, terre e sudditi (tutto ciò, insomma, di cui abbisognava per una vita senza problemi) soffriva per un problema e la cosa proprio non lo lasciava in pace.
Il fatto è che, malgrado tutte le sue ricchezze, malgrado tutti i suoi possedimenti, si sentiva solo, non si sentiva capito, non si sentiva aiutato da nessuna delle persone che aveva attorno.
Una notte sognò un personaggio bellissimo, luminosissimo – forse un maestro, forse un angelo – che gli disse: «Re Tlav, io so il tuo problema e, affinché tu lo conosca, ti dico: il tuo problema è causato dal fatto che gli altri non sanno nulla di te».
Si offre al prossimo ciò che si è conosciuto e compreso di sé
Vi è un dubbio che assilla spesso tutti coloro che sentono le richieste d’aiuto che provengono dall’umanità che li circonda, e che è sintetizzabile in questa domanda: “È giusto che io mi ritragga in me stesso, che mi ritragga dagli altri uomini che cercano il mio aiuto, o è più giusto che io mi dedichi a essi con tutte le mie forze?”
Ciò che noi spesso vi diciamo sembra essere detto apposta per accrescere la vostra confusione, ma così non è; certo, noi vi diciamo “conosci te stesso”
Partire dalla propria realtà, non da un dettato morale
Noi non vogliamo cambiare radicalmente la tua essenza, non vogliamo sradicarti dall’ambiente in cui vivi dettandoti modi di essere che tu puoi seguire e vivere, per ora, più come concezione astratta e teorica che come parte di te stesso e della tua realtà.
Se facessimo questo verremmo meno ai nostri intenti e, invece di guidarti verso un sentire più ampio, ti guideremmo in cima a una vetta dalla quale scorgeresti orizzonti inimmaginabili,
Il bilancio di un anno passato nel tentativo di comprendere
Padre mio,
un anno è trascorso e i cambiamenti che l’esistenza ha portato alla mia vita sono stati grandi, pesanti da affrontare, da comprendere, da accettare.
So che la fine di un anno e l’inizio di un anno nuovo sono soltanto convenzioni, tradizioni prive di una vera realtà, tuttavia non posso fare a meno di guardare indietro all’anno trascorso e chiedermi se è stato un anno buono, né, tanto meno, di cercare di guardare avanti per svelare a me stesso come sarà l’anno che verrà.
Risolvete adesso ciò che fate fatica a superare
Fratelli, sorelle, fermatevi un attimo soltanto, fermate i vostri passi e i vostri gesti, voltatevi indietro e guardate ciò che siete.
Non è facile, provoca dolore, eppure nella vita è così necessario voltarsi anche solo un attimo indietro per non nascondersi ciò che si è lasciato alle spalle e che non è poi così lontano ma è sempre lì, ad un passo, ed incombe su di voi, e sembra minacciarvi di continuo, sembra alitare su di voi lasciandovi quell’impressione di tormento che non riuscite a decifrare e che, per questo, vi fa ancora più paura.
Non lasciate niente di sepolto dentro di voi, perché tutto ciò che è sepolto nell’intimo prima o poi deve fiorire, deve tornare alla luce; fa parte della logica naturale dell’evoluzione;
A colui che ama, al caritatevole, al fideista, all’avventuroso, allo scienziato
Uomo che ami l’amore, quanto ti odi se questo amore riesci a darlo solamente agli altri mentre continui a negarlo a te stesso!
Uomo che fai la carità sentendoti virtuoso e degno del paradiso, quale motivo c’è dietro al tuo dare se dai sapendo di dare e scegli, tra le monete che hai in tasca, quella che meno ti dispiace perdere?
Uomo che hai fede in Dio e non hai mai dubbi, e non hai mai domande, e non hai mai sconforti, come vorrei che la tua fede fosse davvero sincera e sicura come può sembrare!
Ma non è così, e non può esserlo perché sono le risposte ai dubbi, alle domande ed agli sconforti quelle che danno la vera misura della sincerità e della sicurezza di una fede.
Al sognatore, al ricercatore, al sorridente, all’umile
Uomo così perso nei tuoi sogni da crearti intorno un labirinto intricato, ricorda che in ogni costruzione esiste una strada che porta alla luce, e che soltanto il tuo delirio onirico crea mura dal nulla per sbarrarti l’uscita; soffia dentro di te il tuo anelito d’amore e spazza da te le nebbie ingannevoli di una mente rinchiusa in se stessa, vestita di vesti sgargianti ma fatte di nulla.
Resta nudo almeno di fronte a te stesso, se non sai restare nudo di fronte ai tuoi simili. Osservati, conosciti, vediti come veramente sei e ti accorgerai di saperti coprire con vesti che veramente saranno adatte a te stesso.
La necessità di conoscere e gestire il proprio Io
L’immagine che si ha degli altri è più o meno precisa a seconda dei dati che si sono acquisiti sull’altra persona, ovviamente; dati che non riguardano soltanto il comportamento ma anche le reazioni, gli atteggiamenti, lo scambio che c’è tra le persone.
Ecco, quindi, che per poter veramente avere un’immagine e una certa conoscenza reale di com’è l’altro, è necessario che ci sia uno scambio sempre più forte, sempre più complesso e sempre più attento; quindi, magari, i piccoli particolari sono quelli che più aiutano a precisare com’è l’altra persona.