Sorelle, fratelli, vi ho osservati, vi ho guardati, vi ho studiati nell’arco di tempo in cui siamo stati assieme. Ho visto la vostra buona volontà e vi ringrazio per questo, ho visto tutti i vostri sforzi e sono felice per questo. Ho visto in alcuni momenti anche il vostro entusiasmo e ne sono rallegrata.
Ma ho anche visto, sorelle mie, ho anche notato, fratelli miei, come alcune delle catene che vi tengono legati non sono da voi rifiutate bensì amate, cercate e volute, e tutto questo mi ha dato una grande pena, tutto questo mi ha fatto soffrire, figli miei.
cambiare
Tu sei il bene e sei il male, l’odio e la dolcezza
Ma io, chi sono in realtà io?
Io sono l’uomo che al mattino sale sull’autobus e si irrita allorché sente gli altri uomini che lo pressano, che lo spingono, che lo urtano inavvertitamente; o sono l’uomo che vede un posto vuoto e preferisce restare in piedi accanto ad esso, pensando che altri abbiano più bisogno di lui di accomodarvi le membra?
Credere e cambiare: nessuno può farlo per noi
Padre, Padre mio,
ancora una volta hai permesso che la Tua voce giungesse a me attraverso i Tuoi messaggeri, ed ancora un’altra tristissima volta, Padre mio, io mi chiedo a quanto tutto questo mi possa servire, osservandomi nella vita di tutti i giorni in cui dimentico i momenti di serenità, i momenti di pace, i momenti quasi di beatitudine e divento l’essere meschino che continua sempre e soltanto a pensare a se stesso, e non sa rivolgere lo sguardo attorno per asciugare anche una sola lacrima ad un proprio fratello.
L’insegnamento spirituale può far paura
«La migliore difesa è l’attacco» è uno dei tanti detti che la saggezza popolare ha creato per esprimere particolari situazioni, particolari momenti, in cui un individuo può venirsi a trovare nel corso della sua esistenza.
In realtà questo detto ha effettivamente in sé una certa saggezza, tanto che è stato preso – più o meno consapevolmente – e usato nelle più svariate occasioni. Questo accade ad esempio allorché – per restare nell’ambito che ci compete – i componenti del Cerchio leggono le parole che noi rivolgiamo loro.
Per il nuovo anno: più attenzione ai processi interiori
Ecco che un nuovo anno è incominciato per voi immersi nel piano fisico, e il miglior augurio che possa essere fatto ad ognuno di voi è quello di riuscire a trovare posto, nel corso delle vostre giornate, per tutta quella parte di voi stessi che così spesso dimenticate, o evitate, o frustrate, magari sotto la spinta delle pressioni che i bisogni materiali vi presentano giorno dopo giorno.
Noi vi diciamo, figli: cercate di mettere un po’ più da parte le questioni materiali.
Nel presente, il cambiamento senza fine di sé stessi
Il vostro valore all’interno dell’universo non è quello che voi, nella vostra arroganza, siete soliti attribuirvi. Non esiste una scala di valori tra l’essere delle cose, delle piante, degli animali e dell’uomo: esistono soltanto dei diversi modi di essere adeguati alle diverse necessità evolutive. Così è errato affermare che l’uomo è – per sua natura – superiore al fiore, poiché l’essere del fiore, all’interno del mondo in cui è inserito, è altrettanto adeguato e specializzato dell’essere umano. Si può parlare semplicemente di diversità, di differente ampiezza di sentire, ma non si può fare una graduatoria in cui un “sentire” sia classificato come migliore di un altro.
La paura di fronte all’ignoto e all’impossibilità del controllo
Vi sono dei momenti in cui la vita, l’esistenza, vi mettono davanti ad esperienze traumatizzanti e spaventose di fronte alle quali quasi sempre siete impreparati e ognuno di voi reagisce secondo la modalità che gli è propria e possibile.
Come ho sentito dire da voi, è anche possibile percepirsi come all’interno di un buco nero e trovarsi su una sponda isolata, in una solitudine irriducibile in cui sembra che nulla possa servire a distogliere dal dramma che si sta vivendo.
L’Io e l’aggiornamento senza fine dell’immagine di sé
A cosa serve l’immagine di sé? Serve all’Io per illudersi di esistere.
Se l’Io non creasse questa immagine con cui rappresentare se stesso, non avrebbe nessun elemento – secondo lui “palpabile” – per poter affermare che egli è reale, che egli appartiene al mondo della realtà fisica.
Ecco quindi che questa è la necessità prima dell’esistenza dell’immagine che l’individuo ha di se stesso.
Come abbiamo sempre detto, l’Io ha in se stesso le armi per la propria distruzione; ecco che, infatti, questa immagine, pur essendo necessaria all’Io per rafforzarsi e per convincersi di esistere, è anche quel fattore che induce l’individuo con un minimo di consapevolezza e di attenzione,
Essere se stessi e cambiare nei rapporti
Un elemento importante nella costruzione di un rapporto è il sentirsi alla pari.
Più c’è la sensazione, tra due persone, di essere tra di loro alla pari, più è facile che il rapporto duri nel tempo, si costruisca e sia proficuo per entrambe.
Il senso dell’essere alla pari è dato dalla sensazione che ha il componente del rapporto di poter essere sé stesso così com’è, alla stessa maniera in cui lo può essere l’altro, quindi con la disponibilità ad accettare il bello e il brutto dell’altro, ma anche la disponibilità a mostrare il bello e il brutto di se stesso. Questo è il vero modo di essere alla pari. (Scifo)