Il ritmo della vita dell’uomo è scandito dai periodi di veglia alternati a quelli di sonno.
Questo meccanismo straordinario in cui la coscienza «comune» di se stessi si trasforma in una coscienza onirica, proteiforme e sottoposta a meccaniche inusuali nel periodo di veglia, è sempre stato considerato un affascinante mistero sin dalla notte dei tempi ma, senza conoscere almeno parzialmente la vera essenza dell’uomo e la sua costituzione sui vari piani di esistenza, all’indagatore del sonno è sempre stato difficile non guardare a quello strano fenomeno senza un profondo senso di magica aspettativa ma, anche, di malcelato timore.
Infatti, se da un lato il mondo del sonno colpisce per le sue strane dinamiche e le meraviglie che può portare con sé, dall’altro vi sono anche l’atavica paura di essere indifesi durante il sonno e le cose talvolta angosciose che in esso si possono incontrare.
Il tessuto del sonno è costituito da quel meraviglioso fenomeno che sono i sogni.
In essi tutto è possibile: abbandonarsi a un soffio di vento e volare nell’aria o incontrare personaggi famosi del passato, essere inseguiti da un assassino o vivere una sfrenata avventura erotica, appagare il più fantastico desiderio o rivivere vecchi o nuovi drammi…
Quello che, fin dai tempi più remoti, è sempre stato dato come sicuro è il fatto che i sogni non sono una parte dell’individuo a sé stante, ma sono una continuazione, in uno stato di coscienza diversa, di ciò che egli è interiormente, diventando, di conseguenza un ponte tra le due diverse facce della vita umana che molti hanno cercato di esplorare in vista della possibilità di usare questa dicotomia per avere una visione più completa di chi o che cosa è veramente l’essere umano nella sua interezza.
[…] Volevamo parlare, invece, dei vostri sogni da svegli, di quei sogni che fanno parte della vostra vita quotidiana e che con essa sono strettamente intessuti.
Chi di voi non sogna, durante la giornata, qualche cosa? Chi di voi non si perde, talvolta, in sogni ad occhi aperti? Chi di voi non s’immagina, magari anche solo per pochi momenti, una realtà futura diversa per se stesso, nella quale ciò che vivrà è diverso da quanto sembra che sarà veramente se le cose andassero secondo una logica consequenziale degli avvenimenti?
Ma vediamo come si ricollega quanto abbiamo detto nel corso di questo ciclo con i sogni fatti in stato di veglia.
Se prestate attenzione ai vostri sogni per più di un attimo, vi renderete conto che essi sono il derivato diretto di quelli che sono i vostri desideri e che, nella quasi totalità dei casi, essi esprimono il vostro Io.
Prima, quindi, di interessarvi all’interpretazione dei sogni notturni, vi consigliamo di dedicarvi all’interpretazione dei vostri sogni in stato di veglia.
Infatti mentre quelli notturni sono molto complessi e nascono dal lavorio del vostro Io (quindi dal vostro corpo fisico, da quello astrale e da quello mentale) ma, anche, dalle vibrazioni del vostro corpo della coscienza e, ancora, da quelle che provengono dal vostro Sé, dalla vostra scintilla, quelli in stato di veglia sono principalmente sotto il dominio del vostro Io, anche solo per il fatto che, durante lo stato di veglia, la vostra consapevolezza è centrata principalmente su ciò che state vivendo e, quindi, sulle reazioni del vostro Io agli avvenimenti che, quotidianamente, stimolano il vostro Io a desiderare e, di conseguenza, a «sognare» qualche cosa di diverso da quanto, nella realtà, sta vivendo direttamente.
Con questo, non intendo certamente affermare che anche attraverso i sogni in stato di veglia non si possano trovare elementi che possono essere fatti risalire alla vostra coscienza o agli impulsi inviati dalla vostra scintilla (ci mancherebbe altro!) ma, semplicemente, che l’elemento preponderante e, quindi, oggettivamente più facile da indagare risulta essere il riflesso del vostro Io su di essi.
Sognare da svegli, direte voi, fa parte dell’illusione.
Giustissimo. Ma, a ben vedere, forse che anche vivere l’esperienza non fa parte dell’illusione?
Per uscire dall’illusione bisogna aumentare la propria coscienza e per aumentare la propria coscienza è necessario, come abbiamo sempre detto, vivere l’esperienza, soggettiva o reale che sia.
Altrimenti bisognerebbe pensare che coloro che non sono sani di mente e vivono in un illusorio mondo autistico o completamente avulsi dalla realtà sono stati abbandonati a se stessi dall’Assoluto e messi in condizione di perdere una vita intera.
In realtà anche in questi casi l’evoluzione si amplia perché l’illusione, vissuta come vera, ottiene lo stesso risultato dell’esperienza reale.
Attenzione, però: diversa è l’illusione in cui ci si cristallizza volutamente per rifiutare di affrontare qualche realtà personale sgradevole o non tale da appagare i propri desideri, ed essa fa fermare la possibilità di esperienza che ricomincerà soltanto quando l’individuo riuscirà a trovare il desiderio e la forza interiore di non soggiacere alla forza di improbabili sogni.
In altre parole il sogno, anche irrealizzabile, che induce l’uomo a muoversi nella realtà del mondo fisico dandogli la spinta a cercare di concretizzare il proprio sogno, è un sogno che diventa fonte di azione e di comprensione, ma un sogno che resta soltanto un’ipotesi mentale, una fuga dalla realtà, una scusa per non agire, un paravento dietro a cui nascondersi non può rivelarsi, alla fine, che una sorgente di dolore perché il sentire si scontra contro questa rigida barriera formata dall’Io e, non trovando la maniera per smuovere dall’interno l’individuo, in qualche maniera metterà in atto quel meccanismo esteriore che, con conseguenze spesso drammatiche, tenterà di ristabilire il fluire delle vibrazioni tra corpo della coscienza e corpo inferiore.
Un adagio popolare afferma: «Il valore di un uomo è ravvisabile nel valore dei suoi sogni».
E’ vero, figli e fratelli, ma più giusto sarebbe affermare anche che il valore dell’uomo è ravvisabile nella maniera in cui si adopera per realizzare questi suoi sogni.
Ma, come ho detto all’inizio, sul sogno ritorneremo più ampiamente in un prossimo ciclo, cercando di arrivare a farvi comprendere che i sogni notturni e i sogni in stato di veglia non siano poi due cose così lontane tra loro. Abn-el-tar
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Grazie
Porta davvero chiarezza.
Grazie!
Un sogno che resta soltanto una ipotesi mentale può creare una cristallizzazione. Essere sufficiente pazzi per creare comunque un movimento che la frantumi.
Molto importante, per me, la spiegazione del significato dei sogni ad occhi aperti e dell’agire per realizzarli.
Grazie ad Abn el Tar e a chi settimanalmente posta.