GRIGIO
Il grigio è accostabile principalmente, dal punto di vista dei simboli correlati, ad alcuni concetti:
– la cenere, ovvero il residuo di quello che rimane allorché è andata perduta la forma, i suoi colori e, di conseguenza, l’identità e la personalizzazione di ciò che esisteva prima della trasformazione in cenere;
– l’età avanzata, con l’ingrigire dei capelli e di tutto il sistema pilifero che segna il passaggio dell’individuo dalla maturità (e, quindi, dalla pienezza di vita e di colori e, per restare in linea con l’insegnamento, la pienezza energetica che interagisce vivacemente con la realtà in cui l’individuo si trova a essere immerso nel corso della reincarnazione) alla vecchiaia;
– il cielo nuvoloso che nasconde o attenua la luce solare e agisce sui toni dell’umore, dirigendoli verso sensazioni di malinconia, di disagio fisico e psicologico.
Come avrete notato certamente, si tratta di concetti che portano tutti in sé un elevato fattore di indeterminazione.
Psicologicamente, di conseguenza, il colore grigio indica indecisione e indeterminatezza nelle scelte, il tentativo di nascondere se stessi da ciò che provoca timore perché sconosciuto, facendo tendere l’individuo verso l’introspezione esasperata, col risultato, spesso, di sentirsi inadeguato o spettatore inerte della realtà.
Tuttavia, come abbiamo spesso sottolineato, anche per questo colore può essere trovata anche un’interpretazione più positiva: ad esempio il tentativo di autoprotezione di fronte a ciò che può essere fonte di destabilizzazione, la mediazione tra l’impulsività e l’attesa che porta a essere prudenti e che, talvolta, risulta essere una scelta saggia e utile per trovare la soluzione migliore da adottare per superare le varie problematiche incontrate.
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