Significato del verde, blu, viola e indaco [A219-c4]

VIOLA e INDACO

Il viola non è un colore molto frequente in natura, ed è probabilmente per questo che, nei secoli, gli è stata attribuita una simbologia particolare legata non all’esteriorità bensì a un’interiorità più profonda, velata di mistero e spesso collegata a una forte propensione per il misticismo (non è un caso che Viola abbia scelto quel nome per presentarsi nel Cerchio!).

Nell’ottica prettamente psicologica il viola riconduce a ciò che di misterioso esiste nella percezione del mondo da parte dell’individuo: il collegamento tra la materia e lo spirito, il mistero di ciò che esiste dopo la morte (da qui i paramenti viola come segno di lutto e di mistero per ciò che esiste al di là della vita fisica).

Come dicevamo a proposito del blu il contraltare negativo nell’interpretazione del viola è stabilito dalla sua associazione con altri colori che ne rafforzano una delle due componenti costitutive principali di questo colore (il blu e il rosso) formando uno squilibrio nell’interiorità dell’individuo, squilibrio che può facilmente portare a una visione del mondo poco realistica nel caso del rafforzamento della componente blu, o all’utilizzo della propria aura di misticismo per ottenere credito e potere presso le altre persone nel caso di una predominanza del colore rosso.

Una variante particolare del viola è l’indaco, in cui il blu acquista un valore molto intenso, segnalando una forte tendenza alla spiritualità da parte dell’individuo, che si rivolge con forza al mondo metafisico favorendo, con l’intensità del suo blu, il rilassamento e, di conseguenza, la meditazione.

Nelle varie simbologie l’indaco viene associato alla ricerca interiore più sentita e alla percezione di forti legami di unione con la realtà e con gli altri esseri, anche se talvolta, nello scontrarsi con la realtà e con la difficoltà a trovare un reale e interattivo collegamento con essa, può indurre a momenti, anche intensi, di depressione e di frustrazione nel rendersi conto che l’armonia che va cercando sembra sfuggire alla sua acquisizione finendo con l’esaltare le sue reazioni emotive a scapito della fluidità della sua ricerca.

Il terzo colore dominante del pianeta è il marrone, ma ne parleremo al prossimo incontro. Abn-el-tar

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Catia Belacchi

Concordo che le indicazioni date debbano essere prese “cun grano salis” perché tante sono le variabili da tenere presenti.

In questa occasione ringrazio di cuore il curatore di questi post preziosi, per gli anni che vi ha dedicato e per il tempo che gli dedica ancora.

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