MARRONE
Il marrone, assieme al blu e al verde, è tra i colori dominanti sul pianeta in cui l’umanità si sta evolvendo, dal momento che è, nelle sue molteplici sfumature, il colore del terreno, sia esso quello fertile sia esso quello improduttivo che dà origine alle zone desertiche e ostili alla vita presenti sulla superficie terrestre.
Di conseguenza, dal punto di vista simbolico, a questo colore sono riconducibili tutti gli aspetti che sono collegabili alla materialità, alla solidità concreta, all’attaccamento ai valori meno spirituali.
Psicologicamente il marrone può venire interpretato in maniera spesso fortemente ambivalente: se da una parte, infatti, esso viene associato a elementi sgradevoli quali gli escrementi o il seppellimento dei corpi, dall’altra porta in sé aspetti che, invece, sono ricollegabili alla vita e alla crescita: la terra, infatti, è indubbiamente indispensabile per lo sviluppo della vegetazione e, quindi, per la produzione di fonti di sostentamento per l’essere umano.
Inoltre è nella terra che la flora planetaria affonda le sue radici, essenziali per la sua crescita e il suo sviluppo e, perciò, il marrone può essere interpretato anche come il colore della formazione e del consolidamento del retroterra della personalità dell’individuo, alla base della quale le radici della sua tipologia caratteriale dettano le linee guida della sua maniera di interagire con la vita e con l’esperienza.
E’ evidente che questa accentuata dicotomia interpretativa rende poco agevole un’interpretazione univoca e generalizzabile degli elementi associabili al marrone, anche perché i due aspetti contrapposti sono entrambi presenti contemporaneamente, formando un complesso nodo difficilmente districabile che può venire risolto soltanto tenendo conto del rapporto con gli altri colori presenti nell’ambiente interpretativo che si sta osservando, sia esso un sogno o l’osservazione di un’aura.
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