Ma per essere sinceri con se stessi, miei cari, bisogna principalmente imparare a non osservare gli altri e fare di essi un termine di paragone, in quanto il formulare un giudizio, una valutazione sul comportamento altrui è veramente qualcosa di totalmente sciocco.
Succede, infatti, che molto spesso l’individuo tenda a giustificarsi per la sua insincerità nei confronti di se stesso dicendo che, magari, anche quella persona che è così valutata, così importante, così ritenuta anche evoluta si comporta in un determinato modo. Questo è, decisamente, un alibi, una scusa per non andare a ricercare le vere motivazioni che riguardano da vicino.
Imparate, dunque, ad osservare gli altri così come essi a voi si presentano, cercando, magari di scorgere nei loro comportamenti qualcosa di utile per voi, ma utile nel senso che possano esservi da stimolo per intraprendere quel cammino di sincerità che porta al vostro interno.
Non barricatevi mai dietro al comportamento altrui, perché se non siete in grado di conoscere il vostro comportamento in quanto non siete in grado di essere sinceri con voi stessi, figuriamoci che cosa potete comprendere delle motivazioni che possono spingere un altro ad agire in un determinato modo.
Siate comprensivi, dunque, con tutti gli altri e intransigenti con voi stessi come già vi abbiamo detto e come già altri Maestri dissero e siate consapevoli che ricercare la via della sincerità verso se stessi è certamente un compito molto difficile e arduo, tuttavia non è detto che per questo non sia pieno di soddisfazioni e di gratificazioni. Fabius
Ed io vi osservo, figli e fratelli: vi osservo allorché instaurate i vostri rapporti con gli altri, allorché chiedete agli altri, in nome dell’amicizia, di essere sinceri.
E vi domando per questo, miei cari: ma siete sinceri quando dite di desiderare che gli altri siano sinceri con voi?
Vi chiedo questo perché troppe amicizie ho visto finire nel nulla, se non addirittura nel rancore, allorché una delle persone amiche, veramente, è sincera con l’altra. Se, infatti, un’amicizia può essere interrotta o modificata da un comportamento menzognero, io posso dirvi con tranquillità di avere visto altrettante volte un presunto rapporto d’amicizia interrotto allorché veniva messa in atto la sincerità.
Oh, come sarebbe bello se, davvero, oltre a chiedere agli altri la sincerità l’individuo riuscisse ad accettare che gli altri siano sinceri con lui.
Invece, solitamente, figli e fratelli, quando viene richiesta sincerità questa sincerità viene richiesta aspettandosi che l’altro risponda dicendo ciò che si desidera che venga risposto. Ma allorché l’altro risponde secondo attese diverse e non confacenti a quelle dei bisogni di chi aspetta, allora ecco che la sincerità, così spesso richiesta, così spesso ritenuta la base dell’amicizia, diventa invece motivo per frantumare il rapporto. Ananda
Sincera è l’acqua del fiume che sgorga dalla sorgente,
scivola lungo il monte, accarezza la valle, accoglie altri suoi fratelli
e si perde senza esitazione nell’immensità del mare.
Sincero è il vento che scuote le fronde o sfiora i tetti delle città,
asciugando le lacrime o bevendo i sorrisi.
Sincera è la terra che si apre all’aratro, al fiume e alla pioggia, al sole e alla neve, accogliendo in sé, senza rifiuti o preferenze, ogni seme che in essa cerchi rifugio.
Ma il fiume è il fiume. il vento è il vento, la terra è la terra
e anche tu, fratello mio, arriverai a scoprire e ad essere ciò che veramente sei.
Hiawatha
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Non sempre è opportuno dire quello che si pensa di qualche aspetto di lui ad un amico perchè questi potrebbe essere particolarmente fragile rispetto alla cosa da dire . A mio modo di vedere bisogna allora essere cauti perchè il produrre sofferenza, nell’essere sinceri, potrebbe non produrre modificazioni nel comportamento dell’amico ma chiusura . Meglio allora dire pacatamente e velatamente quello che si pensa mettendo in risaltoperò gli aspetti positivi della persona interessata per portarle speranza .
Per quanto riguarda la sincerità nei miei confronti, credo di aver imparato ad osservarmi e a non rompere una amicizia solo per una osservazione fatta rispetto ad un mio aspetto del comportamento.
Mentre leggevo, cercavo di associare quel che veniva descritto alla mia esperienza. Ho sempre accettato la sincerità degli altri anche quando metteva in evidenza un mio difetto? mi son chiesta. E scoprire che non è stata sincera l’altra persona, mi ha deluso? Ed io con l’altro come sono? Nel tempo l’atteggiamento si è evoluto. Nel senso che, man mano che ho compreso che l’altro è qualcosa di così difficile da comprendere, così come io lo sono per gli altri, quel confine tra verità e menzogna e meno marcato. L’altro dice ciò che sente vero o falso per sé, è il suo modo di interpretare la sua realtà e di gestirla nel modo a lui possibile. Mi dice la verità perché è un amico sincero? Mi nasconde la verità per tutelarmi? E così faccio anch’io? E qual’e’ il giusto modo. Dipende. Sempre dipende dall’intenzione di ego o di amore che sta alla base, a mio avviso. L’unico modo che ho, di perseguire, non tanto la sincerità, ma la coerenza delle mie azioni, con ciò che affermo, è osservarmi in ogni momento e monitorare che ci sia congruenza. E se non c’è, non aver paura di riconoscerlo. Un processo che impegna così tanta energia che non lascia troppo tempo per pensare quale sia l’intenzione dell’altro.
Anche io leggendo mi sono posta molte delle domande di Natascia ma, su tutto sentivo forte l ‘eco delle parole di Fabius ovvero di essere comprensivi con gli altri é intransigenti con sé stessi.
Ananda però, per un attimo mi insinua un dubbio, si, solo per un attimo…
Spesso so di non essere sincero o di non esserlo completamente. Lo faccio sempre per difendere la mia immagine di fronte agli altri o perché non ho forze sufficienti. Più frequentemente con le persone con cui ho meno confidenza, ma spesso c’è dissimulazione anche con le persone vicine, fosse anche solo per alcuni aspetti della comunicazione, non necessariamente legati al contenuto.
Mi sembra tutto molto complicato. Almeno in questo momento.