ARANCIONE
Il fatto che l’arancione derivi da una sovrapposizione tra il rosso e il giallo indica l’arancione come il risultato dell’interazione tra le vibrazioni astrali e quelle mentali, e, simbolicamente, rappresenta l’espressione della transizione dall’interno al l’esterno di sé, quindi la relazione che incorre tra il corpo astrale e quello mentale dell’individuo e che viene a manifestarsi sul piano fisico attraverso l’espressione della personalità individuale. Può essere considerato, di conseguenza, il colore della dinamicità, delle tipolgie espressive e, quindi, anche quello della creatività che è data, appunto, dalla capacità dell’individuo di manifestare in maniera strettamente personale ciò che via via si muove al suo interno fino a sfociare in espressività nel corso della sua vita.
Nell’ottica psicologica queste qualità dell’arancione si possono tradurre in maniera anche diametralmente opposta a seconda dei percorsi espressivi scelti dall’individuo, esprimendo per esempio talvolta calma e talaltra, invece, ansia e nervosismo accentuati, oppure grande equilibrio alternato a momenti di forte squilibrio, anche se la tendenza è sempre quella di cercare la mediazione tra i due opposti in accordo con le leggi dell’evoluzione.
Come accennavamo in precedenza l’associazione del rosso al fuoco è, in maniera evidente, un errore, dato che il fuoco, in realtà, alla percezione dell’osservatore appare quasi sempre come arancione. Certo, l’arancione è composto sia dal rosso che dal giallo, ma come mai, viene da domandarsi, nella simbologia più usuale viene sottolineata la componente rossa, più che quella gialla?
Non dimentichiamoci che anche il fuoco ha una sua valenza simbolica: fin dall’inizio dell’evoluzione umana (ma, se vogliamo, anche da quella minerale, vegetale e animale) il concetto di fuoco è stato associato a due particolari concezioni, in gran parte opposte tra di loro: da un lato il fuoco è stato visto come una fonte di protezione, di vita, di sicurezza, ma, contemporaneamente, anche come causa di distruzione e di paura. Ritroviamo, in questa dicotomia, la classica simbologia legata all’arancione e all’alternarsi dinamico degli opposti. Tuttavia l’istinto di vita e di conservazione dell’individuo (elementi strettamente collegati, come il sangue, al colore rosso) hanno finito col prendere il sopravvento, nel dizionario simbolico, alle tonalità gialle che, pure, accompagnano la percezione del colore del fuoco, dal momento che istinto di vita e conservazione dell’individuo sono tra le direttive primarie e strettamente indispensabili al processo evolutivo interno al Cosmo.
Il discorso sarebbe, in realtà molto più complesso di così, ma credo che quanto appena detto possa bastare per farvi comprendere la difficoltà dell’interpretazione di certi simboli legati al colore e di come tale simbologia possa cambiare nelle sue caratteristiche interpretative sotto l’influenza di molteplici fattori interconessi e non sempre facilmente individuabili e separabili tra di loro. Abn-el-tar
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