Riassunto dinamiche fantasma vibratorio che si scioglie [IF73focus]

[…] Nel momento in cui l’individuo lascia il piano fisico, cosa succede ai fantasmi vibratori che sono all’interno dei corpi successivi, dei corpi sui quali si ritira la consapevolezza dell’individuo al momento della morte fisica?

Supponiamo, ad esempio, che vi sia un fantasma vibratorio all’interno del corpo astrale dell’individuo che lascia il piano fisico; cosa succede di questo fantasma vibratorio?

Come avevamo accennato ultimamente, questo fantasma vibratorio è tenuto in vita da due componenti essenzialmente: una componente è la richiesta dall’akasico di dati e l’altra componente è la ricezione di dati provenienti dall’esperienza sul piano fisico.

Fino a quando la risposta all’akasico non avrà un tipo di vibrazione accettabile per portare dati nuovi all’akasico, ecco che le due energie (quella proveniente dall’esperienza sul piano fisico e quella proveniente dall’akasico) alimentano il vortice del fantasma vibratorio che, come abbiamo detto, si scioglierà – sempre lentamente e non da un attimo all’altro, comunque sia – nel momento in cui le due vibrazioni (quella dall’akasico al fantasma vibratorio e quella dall’ambiente esterno al fantasma vibratorio) vibreranno su una certa lunghezza d’onda che, in qualche modo, compenserà il vortice caotico e farà sì che questo vortice caotico delle vibrazioni venga in qualche modo stabilizzato, tranquillizzato e il fantasma vibratorio si scioglierà.

Questa, però, è la situazione ottimale, che accade allorché l’individuo è costituito con tutti i suoi corpi; nel momento in cui non vi è più il corpo fisico è chiaro che la condizione del fantasma vibratorio si trova a essere diversa, in quanto continua a subire la richiesta da parte del corpo akasico (la quale continua a esservi) però non vi è più la risposta da parte dell’ambiente fisico, non vi può più essere. 

Questo significa che il fantasma vibratorio continua a ruotare su se stesso cristallizzandosi e restando fermo nella stessa posizione, senza riuscire a uscire dal suo circolo, senza avere alcuna possibilità, in realtà, di uscirne, perché non può fornire una risposta non avendo nuovi dati provenienti dall’esperienza sul fisico.

Abbiamo dunque questo fantasma vibratorio che sembra non abbia alcuna via di uscita in quanto non vi è la possibilità di soddisfare le richieste che provengono dall’akasico; sembrerebbe, perciò, condannato a restare nel corpo astrale dell’individuo per sempre, se non fosse che nella logica dell’evoluzione, della trasformazione dell’individuo anche il corpo astrale un po’ alla volta deve venire abbandonato.

Allora, vediamo un attimo: qual è la funzione del fantasma vibratorio ancora attivo all’interno del corpo astrale? Perché il corpo akasico continua a inviare le sue richieste malgrado si renda conto che non vi può essere la possibilità di soddisfarle?

Invia queste richieste perché, comunque sia, il circolo delle energie che era stato messo in moto quando era possibile in modo completo, dal fisico all’akasico, ha ancora dei dati all’interno di questo fantasma vibratorio e la richiesta è una sorta di aspirazione dal fantasma vibratorio verso l’akasico di tutti quegli ulteriori dati che ancora può essere possibile recepire dalle esperienze fatte; quindi di tutti quei dati che voi avevate immaginato figurativamente di poter mettere in scatoline, in attesa di poter essere sistemati nella maniera giusta.

Quindi, comunque sia, l’akasico dell’individuo trae tutto il massimo che può trarre dalla presenza del fantasma vibratorio, e qua sottolineo come, evidentemente, ancora una volta, salta agli occhi la duplice natura di qualsiasi cosa, ovvero il fatto che il fantasma vibratorio da una parte provoca dei problemi alla conduzione della vita dell’individuo ma, dall’altra parte, è essenziale, come presenza, per permettere all’akasico di ricevere dei dati mirati a determinate esperienze, a determinate comprensioni.

D – Aiuta la revisione della vita vissuta?

Certamente, certamente; la revisione della vita vissuta è, in fondo, una forma vibratoria all’interno dell’individuo, di questo circolo dell’individuo e, in qualche maniera può fornire qualche addentellato vibratorio che sostituisce soltanto in minima parte quello che doveva provenire dall’esperienza fisica, ma che fornisce dati che altrimenti sarebbero andati dispersi e che – da un esame al di là della coscienza fisica – possono invece essere messi in relazione con ciò che viene richiesto dall’akasico.

D – Si può parlare – nel piano astrale dopo-morte – di una nostra consapevolezza di quello che abbiamo vissuto? Quel revisionare la nostra vita, ne siamo consapevoli o no?

Ma nello stesso modo in cui siete consapevoli quando siete sul piano fisico di osservare la vostra vita!

D – Quindi un Io astrale che osserva il proprio Io?

Una rimanenza di Io, un Io ridotto (come avevamo accennato l’altra volta) che in qualche maniera può osservare la propria vita questa volta senza il peso – e l’aiuto contemporaneamente – dell’esperienza fisica, con un particolare riguardo per tutto quello che riguarda le emozioni; quindi riesaminare la propria vita in base alle emozioni vissute, provate, alle sensazioni vissute e provate.

Analoga cosa, ovviamente, per estensione, accadrà allorché la coscienza si ritirerà dal piano astrale e passerà al piano mentale. In quel momento quell’ultima porzione di Io che ancora esiste, che mantiene una certa struttura che riecheggia l’individuo incarnato, avrà la possibilità di esaminare la propria vita esaminando i pensieri e i movimenti intellettuali che, in qualche maniera, hanno governato le azioni della sua vita. Naturalmente io sto parlando di momenti successivi, ma questo mia frazionare la realtà è solo un artificio per aiutarvi a capire; in realtà le cose sono in buona parte contemporanee, quantomeno.

[…] Abbiamo detto, dunque, che il fantasma vibratorio, non potendosi sciogliere in nessuna maniera, sembrerebbe condannato a restare all’interno del corpo astrale, a questo punto; sennonché vi è la necessità di ritirare la coscienza e di continuare il cammino da parte dell’individualità, il che significa che, un po’ alla volta, quello che abbiamo definito corpo astrale comincerà a disgregarsi, le componenti che non sono sottoposte più a particolari vibrazioni si scioglieranno ed ecco che la coscienza passerà dalla materia astrale del corpo astrale dell’individuo alla materia del corpo mentale, dove continuerà ancora il processo di abbandono anche del corpo che possiede su questo piano.

Però ho detto che questo scioglimento della materia del corpo astrale dell’individuo avviene per le porzioni di materia che non sono più tenute assieme dalle richieste del desiderio dell’akasico; nel frattempo avevamo l’akasico che continuava a chiedere dati al nostro fantasma vibratorio; ora, cosa accade contemporaneamente?

Accade che il corpo astrale dell’individuo si scioglie perché non è più tenuto assieme dalla presenza dell’akasico all’interno di questo corpo astrale e, contemporaneamente, l’akasico un po’ alla volta finisce di assorbire tutto ciò che doveva assorbire; a quel punto non ha più necessità del fantasma vibratorio, non ha più necessità di inviare vibrazioni verso il fantasma vibratorio per chiedere ulteriori frammenti di dati.

Allora si arriva alla condizione in cui questo fantasma vibratorio si trova ad avere ancora una sua energia intrinseca che lo fa vibrare all’interno del piano astrale, senza più avere la spinta rotatoria da parte dell’esperienza sul piano fisico, né la spinta animatrice proveniente dall’akasico e, quindi, continua, in una certa qual maniera, a vorticare, se così si può dire “per inerzia” all’interno del piano astrale.

E qua viene il punto che lasciava perplesso F., un punto che in realtà si può arrivare a sciogliere ritornando a due concetti presentati non molto tempo fa, che avevamo già sottolineato essere importanti per capire l’individuo, la sua portata, la grandezza della sua espansione, delle sue capacità, e così via.

[…] Sono l’atmosfera e l’ambiente. Voi ricordate che avevamo detto che ogni individuo che possiede i corpi inferiori, e che quindi è incarnato sul piano fisico – se è per quello, anche chi non è più incarnato, logicamente – ha una certa atmosfera vibratoria intorno a e un certo ambiente in cui le sue vibrazioni si propagano, arrivando a costituire una specie di sfera di energia su ognuno dei tre piani che, in qualche modo danno la misura di fin dove possono arrivare il corpo astrale e il corpo mentale dell’individuo, un po’ come accade sul piano fisico, dove vi è un limite a dove la materia del corpo fisico può arrivare e un limite alla portata della sua influenza sulla materia fisica.

Ora, ricordando che il fantasma vibratorio è costituito da vibrazioni, può capitare che questo fantasma vibratorio (guscio astrale, ndr), abbandonato dall’individuo a cui apparteneva, ma non ancora disgregato dal punto di vista delle vibrazioni che lo costituiscono venga a trovarsi nella zona d’influenza dell’ambiente e di un’atmosfera vibratoria altrui; e allora qua accade un qualche cosa di abbastanza strano.

Ricordate un concetto che noi abbiamo sempre detto: nulla nella Realtà accade soltanto per una ragione, o per un motivo, o per aiutare una creatura sola, ma tutto ciò che accade ha molteplici funzioni, in modo da fare il più possibile per più individualità possibili? Allora ecco che questo fantasma vibratorio, che in apparenza non servirebbe più a niente entra nella zona d’influenza dell’atmosfera e dell’ambiente di un’altra individualità e qua, per qualche tempo, viene vivificato da che cosa?

D – Dall’akasico dell’altro individuo.

Esattamente, dagli stessi elementi che vivificavano la sua creazione, ovvero le vibrazioni dell’akasico dell’altro individuo e le risposte che provengono dalla vita fisica, sul piano fisico dell’altro individuo, arrivano ad attraversare – facendo esso parte dell’ambiente e dell’atmosfera di questo individuo momentaneamente – anche il fantasma vibratorio.

Riceve quindi le vibrazioni provenienti dall’akasico dell’altro individuo, queste vibrazioni sono – e qua ricordate il discorso della consonanza tra individui – in parte simili a quelle che riceveva, quindi, riconoscendole, adeguandosi a esse, aumenta, alimenta la sua vita, riceve in parte le risposte dal piano fisico (che sono altre vibrazioni) e che in parte, a loro volta, sono simili a quelle che riceveva nel corso della partecipazione all’altro individuo e, quindi, il vortice non riesce a decomporsi o a perdere la ragione della sua esistenza.

Certamente rallenta il suo vorticare, certamente un po’ alla volta decade, ma la sua decadenza e il suo scioglimento, il suo ritorno a essere materia astrale indifferenziata sarà limitato relativamente a ciò che accade all’individuo alla cui atmosfera, al cui ambiente sta partecipando.

D – Però sono similari le vibrazioni astrali del vortice del fantasma e quelle dell’individuo incarnato.

Diciamo che, perché ciò accada, naturalmente, è necessario che vi siano delle vibrazioni simili, vi sia una consonanza, altrimenti il fantasma vibratorio non potrebbe neanche entrare a far parte di quell’atmosfera particolare, se non vibrasse per qualche aspetto, per qualche punto in consonanza, ma sarebbe respinto direttamente.

D – Cioè: io, con le mie esperienze nel mondo fisico, potrei finire di sciogliere un fantasma di una persona che è mancata al mondo fisico e che aveva ancora dei fantasmi astrali da risolvere?

Come non dubitavo, non hai capito niente! Era esattamente il contrario: tu, con la tua esperienza nel mondo fisico, puoi tenere in vita il fantasma vibratorio…

D – Sì, lo tengo in vita però lo sciolgo pure.

No. No, non lo sciogli; e questa è la parte che ancora mancava in quello che dovevo dire! Perché, infatti, dovreste ragionare ancora un attimo su questo elemento nuovo che vi ho presentato. Certamente,  abbiamo visto che il fantasma vibratorio può allora, in qualche modo, essere incastonato nell’atmosfera vibratoria di un altro individuo ed entrarne momentaneamente a far parte, alimentato da determinate vibrazioni che attraversano i corpi dell’altro individuo, però tenete presente una cosa: per quanto possano essere simili le vibrazioni tra i due individui – tra quello che non esiste più e quello che ha attratto questo fantasma vibratorio vagante – in realtà sono soltanto simili, non sono identiche.

Bisogna tener conto anche dell’influenza di tutte le altre vibrazioni, di tutte le richieste dell’akasico che, in realtà, sono in larga parte diverse da quelle che tenevano in vita il fantasma vibratorio nell’altro corpo. Ecco, così, che questa ricchezza diversa di domande vibratorie da parte dell’akasico provoca, un po’ alla volta, lo sbilanciamento del fantasma vibratorio acquisito, rallentandone la corsa e contribuendo, alla lunga, a far sì che esso si disgreghi e ritorni a essere materia indifferenziata.

Questo è bello da vedere se si concepisce che, così, un fantasma vibratorio, che è comunque di un’altra persona, può provocare dei movimenti all’interno di una persona diversa ma, contemporaneamente, può anche dare un aiuto per smuovere certe energie che altrimenti, magari, non avrebbero trovato un passaggio fluido dall’esperienza fisica alla comprensione akasica.

D – Scifo, tu hai fatto l’esempio di un fantasma dentro un’atmosfera però collegato a un corpo fisico, lo stesso discorso vale anche tra atmosfere d’individui morti (diciamo), che non hanno anche il corpo fisico, come aiuto reciproco di energia?

Qua, con una punta di sadismo, arriviamo al massimo della complicazione! Il discorso si pone, chiaramente, in termini diversi. Certamente, il meccanismo è lo stesso, può accadere lo stesso che un fantasma vibratorio venga attirato nell’atmosfera di un corpo astrale di un individuo che ha abbandonato il piano fisico, però ci ritroviamo di nuovo in una posizione tale per cui non vi è più il flusso esperienza-akasico che fornisca il movimento di disgregazione di questo guscio astrale.

Allora, che funzione può avere, per l’individuo che ha lasciato il piano fisico, un guscio astrale all’interno della sua atmosfera vibratoria? Ha la funzione di perturbarlo, di perturbare le vibrazioni all’interno di questo corpo astrale e di smuovere quegli individui che, all’interno del corpo astrale, sono bloccati in situazioni statiche.

Se voi ricordate, tanto e tanto tempo fa abbiamo parlato del fatto che molte volte l’individuo che lascia il piano fisico si ritrova con la coscienza sul piano astrale, ad esempio, e qua resta bloccato nell’osservare la propria vita perché non riesce a darsi ragione di determinate questioni; e così passa magari tantissimo tempo attraverso i tormenti, le sensazioni, le emozioni più diverse perché non riesce a svincolarsi da tutto questo. Il primo aiuto che può essere fornito è proprio quello che proviene da un guscio astrale con cui viene a contatto, il quale, in qualche maniera, gli squilibra le energie vibratorie e gli permette quindi di uscire dai suoi personali fantasmi vibratori, che possiede in quel momento, riuscendo a smuoversi dalla situazione di stallo.

Talvolta, però, neanche questo involontario (chiamiamolo così) intervento esterno può bastare a smuovere l’individuo in tali condizioni e, allora, entrano in gioco quei famosi “aiutatori astrali” di cui avevamo parlato (vi ricordate questo?) che hanno proprio la funzione, per loro compito, per loro interesse, per determinate cause che non è neanche il caso di stare a specificare qua stasera, di aiutare a uscire da queste situazioni di cristallizzazione gli individui che hanno lasciato il piano fisico e che devono ritirare la loro coscienza per ritornare all’akasico e prepararsi a una successiva incarnazione. 

D – Allora, per esempio, il corpo akasico di quell’individualità che ha lasciato il piano fisico non avverte niente che, per esempio, in questo momento, mettiamo, il fantasma vagante è venuto attratto da quest’altra …

Non avverte niente perché non ha più nessun contatto con il corpo akasico che lo ha creato, in qualche maniera. Si è staccato, quindi per il corpo akasico, in quel momento, non ha più nessun interesse, nessuna importanza; ha ricavato da ciò che aveva contribuito a creare tutto ciò che gli serviva, punto e basta; sotto questo punto di vista si può persino arrivare a intravedere una sorta di egoismo akasico.

D – Scusami, Scifo, ci sono anche i fantasmi vibratori collettivi o sono solo individuali?

Direi che sono soltanto individuali. Per quello che riguarda la collettività è meglio fare riferimento agli archetipi transitori, ed è per questo che abbiamo parlato di fantasmi vibratori, perché era una preparazione concettuale, un avvicinamento a quello che era il discorso degli archetipi; essi, come vedrete, sono un analogo dei fantasmi vibratori come funzione, per determinate caratteristiche, pur avendo un’ampiezza molto maggiore e delle funzioni aggiuntive di un’importanza non relativa e tali che varranno più per la collettività che per il singolo soltanto. 

[…] D – Scifo, ma può darsi che dopo questo fantasma vagante, oltre che a un secondo individuo incarnato possa venire attratto ancora da un altro individuo?

È difficile, molto difficile. Bisognerebbe che avesse un’autonomia e una potenza vibratoria molto forte già in partenza perché riesca, diciamo, in qualche maniera a sopravvivere anche a questo nuovo individuo con cui si trova a contatto, ma è molto difficile che questo avvenga.

D – E l’attrazione potrebbe anche essere determinata dall’affettività, se c’è stata, tra le due individualità?

No, la questione è meramente vibratoria; meramente vibratoria nel senso di particolari vibrazioni comuni, che vibrano all’unisono per cui attraggono il fantasma vibratorio che era abituato a quel tipo di vibrazione, influiscono su di lui e lui, a sua volta, cerca in qualche maniera di reagire in base a questa parvenza di vibrazione conosciuta che lo alimentava.

E ritorniamo adesso all’individuo nella sua condizione normale, ovvero con tutti i suoi bei corpi inferiori ben sani, vivi e vegeti, e quindi al suo fantasma vibratorio all’interno del corpo (supponiamo) astrale, con la sua bella funzione di fare da segnalibro, in qualche maniera, da boa, attraverso la quale ruota la materia dell’individuo sotto la spinta dell’akasico e sotto la spinta di ritorno dell’esperienza fisica.

Il più delle volte, nel corso della vita i fantasmi vibratori che nascono dentro di voi arrivano, sotto la spinta dei dati giusti e delle comprensioni giuste, a sciogliersi; può accadere però che i dati giusti non arrivino, che le richieste del corpo akasico – oltre a quelle che hanno messo in moto la presenza del fantasma vibratorio – diano magari la precedenza ad altre esperienze, cosicché quello che arriva dall’esperienza fisica non serve a modificare il fantasma vibratorio, il quale continua a ruotare per lunghissimo tempo all’interno dell’individuo.

Questo permanere inalterato del fantasma vibratorio nell’individuo è quella che noi abbiamo definito “cristallizzazione”, ovvero un fantasma vibratorio che ha preso il suo andamento ciclico di vibrazione adattando in qualche maniera la materia dei corpi dell’individuo a sé, attraverso il ruotare delle sue vibrazioni, senza riuscire a portare elementi nuovi al corpo akasico.

In questa situazione l’individuo – come avete detto nel corso della discussione – ha come effetto una certa rigidità dei suoi corpi inferiori in quanto la materia, quantomeno nei pressi del fantasma vibratorio, tende a essere incatenata dalla vibrazione del fantasma vibratorio. Questa situazione di cristallizzazione come si esprime, cosa provoca?

D – Un agire sbagliato.
D – Il ripetersi delle esperienze finché non se ne è usciti.

Quindi su che cosa agisce principalmente, su che cosa ha effetto principalmente?
Sulle reazioni dell’Io all’ambiente in cui si trova a fare esperienza; ed ecco perché ho detto che la prossima volta dovrete esaminare i rapporti tra fantasma vibratorio e Io: questo può darvi ragione di molti dei vostri comportamenti di tutti i giorni. Scifo

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Leonardo

I gusci astrali interagiscono con le atmosfere astrali di altre individualità, fornendo anche delle vibrazioni che possono in qualche modo influire e aiutare questa individualità nello sciogliere propri fantasmi vibratori.

Questo fenomeno è molto rilevante e dà conto di diverse esperienze dell’umano altrimenti incomprensibili.

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