Guardarsi allo specchio e cercare di ritrovare in quell’immagine riflessa se stessi, non è certamente un compito molto facile.
Molte maschere, molte barriere, molte illusioni si frappongono fra voi e quell’immagine riflessa di voi stessi; eppure, volendo, con la buona volontà e con tanto amore si potrebbero abbattere tutte quelle illusioni, quelle irrealtà, quelle speranze che la realtà sia diversa da quella che purtroppo invece è.
Riuscire a conoscere se stessi in maniera diversa, pronti ad affrontare quelle difficoltà che vengono taciute, nascoste, sopite perché fanno paura; perché non sempre è facile riconoscere se stessi diversi dall’immagine che ora ognuno di voi si è creato di sé.
Quante volte in tutti questi anni vi abbiamo detto che se ognuno di voi veramente, con tanta buona volontà, con passione, con amore, riuscisse ad entrare veramente in se stesso scoprirebbe cose meravigliose che neanche sospetta di possedere; potrebbe scoprire di avere capacità che neppure immaginava e che attribuiva magari solo ad altri.
Perché, quando vi guardate allo specchio, cercate sempre di vedere le vostre meschinità?
Non che queste non ci siano, per carità; sicuramente ci sono, ma perché non partire da un lato positivo, perché non cercare di trovare la parte migliore di voi, trovare qualche conforto in più che vi permetta con maggior facilità di affrontare anche quegli aspetti negativi che indubbiamente ci sono?
Perché non fate questo? Cos’è che ve lo impedisce?
Perché continuate a considerarvi degli esseri profondamente egoisti, che pensano a sé stessi, degli esseri che potrebbero sì essere in grado di amare, di amare spassionatamente, ma tutto questo senza alcuna convinzione?
Guardatevi, trovate il lato migliore di voi stessi e partite da quello per affrontare anche le difficoltà, perché le difficoltà le conoscete.
Ognuno di voi, anche se magari si maschera o se magari parla, o dice di sé stesso delle cose estremamente contraddittorie, sa, sotto sotto, in fondo in fondo, quali sono le vere motivazioni del proprio agire.
E allora, per una volta, trovate il coraggio di farlo, scoprite questo aspetto bello di voi stessi e da questo partite per affrontare la vostra vita, le vostre difficoltà, i dolori, le sofferenze, tutto ciò che inevitabilmente l’esistenza vi parerà davanti, ricordando che tutto ciò sarà lì per voi e per il vostro vero bene, quel vero bene che nessuno di voi ancora, oggi, riesce ad individuare ma che, vi posso assicurare, c’è. Michel
Siamo i primi impietosi giudici di noi stessi. Se lo sguardo fosse più compassionevole, più agevole diverrebbe la strada per valorizzare il nostro lato migliore…grazie.
Direi quasi rivoluzionario. Grazie
Grazie da ricordare sempre….
Grazie. Suggerimento quanto mai pertinente. Quando mi colgo in fallo, tendo facilmente a dimenticare tutto il resto, come se esistesse solo l’errore commesso. Ricordarsi ogni tanto che non siamo i nostri errori non sarebbe male.
Grazie. Profondissimo.
((il lavoro mi ha richiesto uno sforzo in più, sto ora recuperando la lettura di di vari post lasciati nel “cassetto”. Quindi CI SONO !!)
Grazie, sono parole da rileggere ogni mattina.
La bellezza è ovunque basta saperla vedere, è anche in noi e nelle nostre caratteristiche.
E’ importante ricordarselo e nutrirsi di questa energia e andare per il mondo onorandola.
Belle parole..ma purtroppo io le trovo estremamente teoriche!
In sé quelle parole sono indicazioni generali, spetta a ciascuno vedere come incarnarle nei propri vissuti.
Come è ovvio, nessuno può indicarci come valorizzare il meglio di noi, è compito nostro individuare le aree di giudizio e di svalutazione che quel meglio oscurano, come è sempre compito nostro dare valore a ciò che valore ha e non lasciarci affossare dal peso dei nostri limiti che, se letti come indicatori di direzione e come possibilità, divengono non solo sopportabili ma fonte di continuo insegnamento.
E’ vero, tendiamo a soffermarci sui limiti e tralasciamo le nostre qualità, che spesso non sappiamo neanche di avere. Ci sentiamo in difetto perché vorremmo dare di più di quanto crediamo sia nostra facoltà fare, ma sottostimandoci, impediamo alle nostre qualità di esprimersi e essere messe a disposizione del nostro prossimo.
Grazie per ricordarci di essere più clementi con noi stessi.