Personalità: la sua strutturazione, il giusto modo di intenderla

Considerato che l’argomento di codesta serata è alquanto inconsueto ed ostico per le vostre menti, inizierei con qualcosa di semplice ed alla portata quindi della vostra comprensione.
Inizierei, per questi motivi, cercando di spiegarvi come l’essere nasce, incomincia a poco a poco a prendere contatto con gli altri suoi veicoli e a costruire, in questo modo e di conseguenza, la propria personalità.

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Dalla separazione dall’Assoluto, alla vita nel piano fisico

Voglio parlare un attimo di quello che succede allorché avviene quella che voi siete usi definire “incarnazione”.
Qual è la trafila che ognuno di voi ha seguito, segue e seguirà per attraversare i piani di esistenza fino ad arrivare al piano fisico?
Per fare questo userò delle immagini, degli esempi, e voglio chiarire, prima di tutto, che quelle immagini, quegli esempi non sono la Realtà, ma sono degli artifizi usati per far sì che voi mentalmente possiate costruirvi un’idea della Realtà, un’idea certamente errata, approssimativa, sbagliata ma che tuttavia contiene il concetto di quello che più mi preme farvi trattenere.

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Da Io a non-Io, fino alla fusione con il Tutto

Prima però di entrare nel merito, vorrei un attimo osservare nell’ottica della serata questo Io, vorrei cioè andare alla ricerca dell’Io lungo il cammino evolutivo di un’individualità, di un individuo, e percorrere le tappe dell’evoluzione individuale per vedere se l’Io può venire riconosciuto nella prima ondata di evoluzione e si trova incarnato all’interno del regno minerale.
Bene, creature, non mi sembra necessario spendere moltissime parole per dire che non è possibile trovare tracce dell’Io nell’individuo incarnato a questo stadio evolutivo;

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Il canto dell’evoluto

“Non ti curar di lor ma guarda e passa.”
Io vorrei voltarmi indietro, e vorrei fermarmi ad aspettarti, ma qualcosa mi dice che non è giusto che io mi fermi, che non è giusto che io attenda che tu arrivi a me. Io devo percorrere quel cammino e se mi fermo adesso per aspettarti, forse non avrei il tempo poi per fare quello cui sono chiamato.
A volte vorrei tornare addirittura indietro, ma le parole del poeta adattate alla situazione mi fanno comprendere quanto non sia giusto fermarsi, tornare indietro, attendere e soffrire:

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L’evoluto, la sua condizione e la sua funzione

Fratelli, sorelle, quanta confusione nelle vostri menti, quanta incertezza nei vostri cuori! Sentir parlare di individui evoluti, vi fa perdere quasi il senso della realtà.
Forse voi confondete l’evoluto con il Maestro: ma l’evoluto per quanto sia grande la sua evoluzione non potrà mai pareggiare la grandezza del Maestro, e questo perché l’evoluto, per quanto cammino abbia percorso, per quanta strada abbia lasciato dietro alle sue spalle, è sempre e comunque un uomo, un essere incarnato, un essere soggiogato dai bisogni del corpo fisico.

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La vera sensibilità, l’Io e la necessità di agire

Voglio portare anche io il mio contributo in favore del discorso sulla sensibilità, mettendo soprattutto l’accento di quale ruolo ha l’Io quando si parla di sensibilità.
Per capire che l’Io anche in questo caso ha un ruolo molto importante basta stare un momentino attenti alle proprie azioni quando ci si trova di fronte ad altri fratelli e quando si sente dentro di noi un qualcosa che vibra, fa soffrire nel vedere che un altro sta attraversando, magari, un momento di difficoltà.

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Dare senza attendersi una gratificazione

Succede a tutti voi nella vita di tutti i giorni di provare a cercare di tradurre in pratica ciò che noi così spesso vi diciamo, di rivolgervi agli altri presentando loro le nostre parole, di cercare di aprirvi agli altri, di cercare di aiutarli, di farvi sentire vicini, e molte volte accade che queste persone verso le quali ognuno di voi a volte dirige il proprio sentire diano una risposta negativa, accade di non ricevere, ad esempio, un grazie per quanto è stato fatto.

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La vera medianità, l’insegnamento, i fenomeni (VS8)

Criteri per scegliere la propria via spirituale 8
Ed eccoci giunti, creature, nel luogo più incantato del giardino degli incanti, qui una moltitudine di gente rumoreggiante riempie lo spiazzo mentre cose meravigliose accadono: luci dalle tonalità più sorprendenti si accendono e spengono nell’aria come fuochi fatui, intensi profumi piovono sugli astanti, ombre e volti senza consistenza sembrano veleggiare qua e là e mille altre cose stupefacenti accadono o sembrano sul punto di accadere da un istante all’altro.

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