Le condizioni per il libero arbitrio: conoscenza, consapevolezza, comprensione (l2)

Se si dovesse fare una classifica della parola più usata e abusata nel corso della storia dell’uomo, senza dubbio la parola libertà sarebbe al primo posto della hit parade. Essa viene usata da tutti, nei momenti più giusti e anche nei momenti più sbagliati: c’è chi dice «voglio essere libero di sbagliare da solo» (furbo l’amico: preferisce, evidentemente, farsi del male piuttosto che evitare il male seguendo il consiglio di un altro… ma ognuno ha le sue preferenze!).

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La libertà: il condizionamento fin dalla nascita (l1)

Parlare di libertà coinvolge tutta la vita e il modo di essere interiore ed esteriore dell’individuo.
Non si può, infatti, così come per quanto riguardava l’evoluzione, pensare di parlare di libertà e di arrivare a comprendere se e fino a che punto essa esiste per l’individuo, osservandola soltanto in uno dei suoi aspetti o in una delle occasioni in cui la questione viene posta. Andrea

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L’illusione: ogni individuo percepisce la “sua” realtà

Fra i punti più difficili da accettare del nostro insegnamento, uno dei più ostici è senza dubbio il concetto di illusione.
Noi vi diciamo, infatti, che anche soltanto a partire dal vostro piano fisico, dalla materia fisica in cui siete immersi come consapevolezza, in realtà siete soggetti all’illusione; e a un’illusione tale per cui nulla (o quasi nulla) di ciò che voi osservate intorno a voi è così come voi lo percepite. E, per portare esempi a questo tipo di ragionamento, abbiamo cercato di farvi comprendere come la materia sia sempre in movimento, anche quella che apparentemente è, in modo permanente, fissa.

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Le molte forme dell’aggressività e l’uso della parola

Quando noi vi si parla di aggressività, ecco che subito, immediatamente, tendete a rivolgere il vostro pensiero a quelle situazioni in cui l’aggressività in qualche modo si può confondere o far coincidere con un’azione violenta di qualche tipo: ecco così che pensate come aggressività una reazione brusca da parte di una persona con cui state discutendo; pensate all’aggressività, come l’alzare la voce da parte di una persona; per non parlare addirittura di un’aggressività pensata, puramente e semplicemente, come fatto fisico.

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Raccogliere le briciole inviate dall’esistenza per aiutarci a cambiare

lo sono conscio, consapevole, sono a conoscenza perlomeno degli insegnamenti che tu mi porti, ma se mi guardo attorno mi sento desolato, mi sento intristire nell’osservare l’indifferenza di tutti gli altri figli che, come dici tu, dovrebbero essere miei fratelli.
A volte penso di essere io stesso a non sentirli miei fratelli, a comportarmi in modo tale da suscitare in loro una reazione di indifferenza nei miei confronti. Perché, nonostante sia passato tutto questo tempo da che io ascolto le tue parole, fratello mio, non riesco ancora a sentire tutti gli altri uguali a me e continuo,

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La conoscenza, la comprensione, l’assenza di desiderio

Da quanto fin qui appreso, risulta evidente che ai fini dell’evoluzione la conoscenza ha in fondo soltanto un’importanza relativa.
Se voi pensate bene, questo concetto dovrebbe rivoluzionare tutto il vostro modo di vivere e di concepire l’esistenza e la stessa società in cui vivete e nella quale chi più conosce più viene ritenuto, solitamente, grande e di conseguenza molto evoluto.
In realtà la conoscenza è semplicemente un mezzo che può tornare utile, come è stato detto prima, a conseguire evoluzione, ma non è stato strettamente necessario a questo conseguimento.

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Non gettate la vostra interiorità nelle mani degli altri

«Non gettate le perle ai porci», disse il Maestro, «non date l’oro in pasto ai cani», non fate sì che chi non può comprendere, o chi può male interpretare, o addirittura travisare venga a conoscenza degli insegnamenti sublimi.
L’insegnamento, infatti, per una sua legge naturale che lo guida, tende ad arrivare là dove esso è atteso, dove le persone sono pronte a recepirlo, a confrontarlo con le proprie credenze e le proprie opinioni e, quindi, a metterlo in atto.

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