Fino a quando l’individuo è incarnato, per grande che sia la sua evoluzione, possiede un Io.
Questo è un dato di fatto che molti tendono a dimenticare, eppure basta pensarci un attimo per rendersi conto che non può essere che così.
Infatti, senza i corpi inferiori (fisico, astrale e mentale) non vi può essere incarnazione e la necessaria presenza di questi tre corpi rende inevitabile la formazione dell’Io anche se, ovviamente, più o meno forte a seconda del grado di comprensione, e quindi di sentire di coscienza, dell’individuo incarnato.
L’abitudine e la noia nel rapporto d’amore
Si dice che – molte volte – la fine di un rapporto d’amore sia dovuto alla noia ed all’abitudine: questo è un detto che più di una volta si può ascoltare nei discorsi di coloro che si trovano a vivere o ad essere a contatto con la fine di un rapporto d’amore.
La noia e l’abitudine vengono quindi indicate come la causa della cessazione di qualcosa che prima sembrava essere perfetto, duraturo e durevole.
Io vi dico che non può essere così: quando un affetto è veramente duraturo e durevole, non vi può essere noia, non vi può essere abitudine.
Imparare ad osservare e ad interpretare le proprie emozioni (ca6)
«Conosci te stesso».
Questa è forse una delle frasi più ripetute nelle varie forme di insegnamento e anche voi che partecipate da anni alle riunioni del Cerchio vi siete più volte scontrati con essa, arrivando ad avvertire la forza e la giustezza di tale imperativo ma trovandovi anche, di continuo, di fronte alla cruda realtà costituita dalla difficoltà di mettere in pratica quelle poche parole mentre il «voi stessi» che cercate di conoscere vi sfugge di continuo come un’inafferrabile fantasma.
Il cammino dell’intenzione dalla Scintilla all’azione
Quello che purtroppo porta un pochino fuori strada, nel seguire il processo dell’insegnamento che vi portiamo, è il fatto che il linguaggio che siamo costretti ad usare pone limiti ben precisi. Così, anche se abbiamo usato il termine intenzione sia per quanto riguarda la Scintilla che per quanto riguarda il corpo akasico, in realtà si dovrebbe precisare il termine nei due casi.
Si potrebbe parlare di intenzione assoluta, per quello che riguarda la Scintilla e di intenzione relativa, per quello che riguarda invece il corpo akasico.
Le “forme-pensiero” astrali e la loro possibile influenza (ca5)
Abbiamo visto che ogni forma presente sul piano fisico ha una sua forma corrispondente, più o meno ampia e più o meno strutturata, sul piano astrale e che questa forma astrale possiede vibrazioni più o meno intense a seconda della possibilità reattiva del corpo del piano fisico nei confronti di ciò che si trova a sperimentare sul suo piano. Ecco, così, che le forme astrali collegate ai minerali sono porzioni di materia astrale particolarmente poco intense, costituite da vibrazioni astrali lente e con una minima area di influenza all’interno del piano astrale.
La ricerca della Verità in tutte le epoche e i suoi simboli
La mitica Atlantide è descritta solitamente, da chi l’ha conosciuta, come una terra speciale, come una sorta di terra promessa in cui erano disponibili (o sono state disponibili per un certo periodo di tempo) le più grandi verità, le più grandi conoscenze, le più grandi individualità di una razza. Tuttavia, Atlantide non è stata, non è e non sarà l’unica Terra promessa dell’umanità. Vi sono stati, vi sono e vi saranno altri periodi in cui le civiltà possiederanno gli stessi raggiungimenti e le stesse mitiche felicità.
La natura e l’azione del corpo astrale delle pietre e delle piante (ca4)
Dopo aver ascoltato e accettato come possibile verità che ogni individuo sul piano fisico deve avere dei corpi adatti, sui piani inferiori, per poter interagire con l’ambiente in cui si trova a vivere, io direi che potremmo definire, momentaneamente, «vivo» ogni corpo fisico a cui sia associato per lo meno un corpo astrale, che abbia, cioè, quanto meno la possibilità di percepire emotivamente quanto succede intorno a lui.
Apparentemente non rientrano in questo concetto di vita due forme tipiche del piano fisico: la forma minerale e quella vegetale, ma è così solo in apparenza;
La Realtà, la sua conoscenza mistica, la sopravvivenza dell’Io (r3)
“Le montagne finiranno col non essere più montagne per tutti voi ma, a poco a poco, ritorneranno ad essere tali, anche se avranno, per voi che le osserverete con occhi diversi, una qualità ed una realtà nuove”.
Avevamo espresso questo concetto già parecchio tempo fa, ed era riferito a colui che si accosta, segue e introietta l’insegnamento che, tramite nostro, viene proposto. Ma che significato ha un discorso del genere?