L’osservazione passiva è attuata dalla coscienza [A46]

[…] E, un po’ alla volta, anche se voi non ve ne rendete conto, vi stiamo portando a ragionare in maniera diversa; ovvero stiamo portando, insinuando in voi, l’idea che chi osserva in quella che noi chiamiamo “osservazione passiva” non è il vostro Io.

Questo, se riuscite a raggiungerlo, cambia completamente il vostro modo di vedere voi stessi e la vostra vita. In realtà, se ci pensate bene, non ci può essere che una risposta a questa cosa: chi osserva in maniera passiva non è il vostro Io, ma chi è?

D –  Il corpo akasico.

Bravi! Quindi, stiamo cercando un po’ alla volta, piano piano, lentamente, senza che neanche voi ve ne accorgiate, di portarvi a considerare che voi siete il vostro akasico e non siete il vostro Io. E quando voi lo sentirete, lo accetterete, lo comprenderete, la vostra vita sarà davvero diversa.

D –  L’Io può solo farsi da parte.

Certamente; ma, a quel punto, nel momento in cui voi sarete consapevoli che non siete il vostro Io ma siete la vostra coscienza, non ci sarà nessuna necessità che il vostro Io si faccia da parte; il vostro Io esisterà come una parte di voi necessaria, anzi direi persino indispensabile nella sua illusorietà, per portarvi ad arrivare a comprendere che voi non siete il vostro Io bensì la vostra coscienza.

D –  Quindi verrà usato per quello che effettivamente è.
Certamente; come uno strumento, non come un fine ma come un mezzo.
D –  A disposizione dell’akasico, come spesso siamo a disposizione dell’Io, ovviamente.
Certamente; cambierà completamente la vostra visione della vostra realtà e di voi stessi.
D –  Quindi, anche di tutti i guai che accompagnano l’Io; dolori, sofferenze, guai…

Senza dubbio. E cosa ci può essere di più soddisfacente e gratificante per tutti voi? Certo, soddisfacente e gratificante per chi? Per il vostro Io; e qua sembra che si ritorni al punto di prima, però non dimentichiamo che, se voi osservate il vostro Io con la vostra coscienza e davvero vi rendete conto che il vostro Io è necessario e giusto che ci sia, è anche giusto che possa sentire gratificazione, e quindi va accettata anche la gratificazione dell’Io. Perché sentirsi in colpa se uno si sente gratificato da qualche cosa?! Invece, molte volte riuscite a sentirvi in colpa anche di quello che vi fa piacere!

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Catia Belacchi

Concordo che solo la coscienza può attuare l’osservazione passiva che non si serve dei sensi della mente.

Leonardo

Grazie.

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