Fra i punti più difficili da accettare del nostro insegnamento, uno dei più ostici è senza dubbio il concetto di illusione.
Noi vi diciamo, infatti, che anche soltanto a partire dal vostro piano fisico, dalla materia fisica in cui siete immersi come consapevolezza, in realtà siete soggetti all’illusione; e a un’illusione tale per cui nulla (o quasi nulla) di ciò che voi osservate intorno a voi è così come voi lo percepite. E, per portare esempi a questo tipo di ragionamento, abbiamo cercato di farvi comprendere come la materia sia sempre in movimento, anche quella che apparentemente è, in modo permanente, fissa.
D’altra parte, non v’è nulla di nuovo in quanto è stato detto: basta prendere un qualsiasi testo di chimica e di fisica per scoprire che, in effetti, anche un pezzo di piombo che ai sensi dell’individuo che osserva è perfettamente immobile e fermo, inerte, in realtà, è composto di materia in movimento.
Però l’illusione – noi diciamo – va ben oltre: l’illusione arriva a un punto tale che anche ciò che voi vivete nei momenti di tutti i giorni, non è ciò che a voi sembra di aver vissuto.
Senza dubbio voi, pensando ad una giornata qualsiasi che avete vissuto, siete certi al cento per cento che un tale avvenimento vi è accaduto in un determinato modo.
Ma potete star certi che se interrogaste gli altri eventuali testimoni di quell’avvenimento, le loro versioni sarebbero in parte – o addirittura totalmente – diverse dalla vostra, e qua non si tratta di comprendere se avete ragione voi o se hanno ragione gli altri, ma si tratta di comprendere che se uno stesso avvenimento – reale nel mondo fisico – appare diverso a diverse persone, ciò significa che almeno buona parte di ciò che queste persone hanno vissuto è stata per esse un’illusione.
E se lo è stata, per buona parte io dico, perché non pensare che lo sia stata veramente in modo tale che nessuna delle persone presenti all’accadimento abbia veramente, oggettivamente, visto ciò che è successo?
In poche parole: anche le esperienze, gli avvenimenti di tutti i giorni sono per l’individuo una fonte di illusione, in quanto mediati dalla sua percezione fisica, dalla sua percezione sensoriale ed emotiva e dalla sua capacità di percezione, di analisi e di sintesi mentale.
E poiché queste caratteristiche sono diverse da individuo a individuo, chiaramente la realtà viene percepita in modo diverso da individuo a individuo.
Questo, se ci pensate bene, non è altro che dire che ogni individuo vive una sua realtà illusoria! Scifo
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Il cielo è terso e splende il sole. La mente etichetta il tutto come una splendida giornata. Cosa è illusione, cosa realtà? Il colore del cielo che i miei occhi e il mio cervello percepiscono sono sicuramente un’illusione, soggettiva. Mai saprò come viene esattamente percepita da coloro che contemporaneamente lo guardano insieme a me, anche se siamo d’accordo nel definirlo azzurro e terso. È corretto affermare che realtà è quella materia fisica che si manifesta nel cielo e la vibrazione prima che lo sostiene?
x Paolo
“È corretto affermare che realtà è quella materia fisica che si manifesta nel cielo e la vibrazione prima che lo sostiene?”
Devo dire che faccio fatica a capire cosa vuoi dire… puoi chiarire meglio?
Anche per me non è chiara la domanda. Trovo interessante il tema. Personalmente sapere che la realtà è percepita in maniera soggettiva, quindi non reale appunto, mi aiuta a prendere la vita con un po’ più di leggerezza. Almeno a non prendermi troppo sul serio. Poter lasciare uno spazio al dubbio, in cui l’altro può entrare e portarmi la sua visione mi fa capire quanto sia difficile vedere i fatti per quel che sono e quanto il nostro mentale ed emozionale aggiungono.
A mio modo di vedere, Paolo, se realtà c’è, è solo quella che tu esprimi nella tua domanda: c’è materia prima che si manifesta, poi c’è la percezione soggettiva della stessa.
Aspetto noto ma di non facile comprensione, grazie per averlo riproposto.
Mi sembrava che il discorso sulla soggettività della realtà andasse ben oltre la percezione soggettiva di una realtà oggettiva che c’è ma ognuno coglie in maniera diversa. Fin qui ci arrivo. Diverso invece quando sento dire che non c’è una realtà oggettiva, di cui si condivida almeno qualcosa.