Questa sera ho il compito di affrontare un argomento alquanto delicato e vasto; intendo infatti parlare di razza, ovvero di quello che riguarda i cicli incarnativi, il succedersi delle razze sul pianeta Terra, la quantità di incarnazioni di cui l’individuo abbisogna per poter superare il ciclo evolutivo e via dicendo con tutti gli argomenti collaterali che vi possono essere implicati.
Per aiutarmi in questo ingrato compito interverranno, uno alla volta altri amici, altre Guide che avranno la funzione di interlocutori, ovvero mi porranno le domande, dandomi così modo di affrontare l’argomento sotto diverse angolazioni, sotto diversi aspetti o punti di vista. Scifo
D- Si sente molto spesso parlare di razza, anche leggendo altre fonti, e sembra proprio che questo concetto di razza sia qualcosa di fondamentale nell’insegnamento. Potresti dire qualcosa di più specifico, in modo da definire il concetto di razza? Margeri
Mi sembra giusto partire precisando, come ci è stato chiesto dalla nostra amica, che cosa viene inteso per razza.
Certamente non intendiamo la concezione comune che voi esseri incarnati potete avere, o meglio la nostra concezione di razza va al di là di quella che può essere l’unificazione di un certo numero di uomini a causa dei loro caratteri somatici; intendiamo dunque, con il termine razza, una grossa quantità di «anime» (tra virgolette perché questo concetto è sempre difficilmente interpretabile in modo eguale in tutti i gruppi di lettori) le quali, ad un certo punto, si trovano tutte insieme a incominciare ad incarnarsi, morire, reincarnarsi all’interno di uno stesso habitat, di uno stesso ambiente, di uno stesso pianeta.
Ecco, quindi, che allorché noi affermiamo che sul pianeta Terra è incarnata una determinata razza, intendiamo proprio questo.
Ora, però, dopo aver detto ciò, bisogna specificare che, sul pianeta Terra, in realtà non vi è mai, o quasi mai, una razza sola ad essere incarnata. Infatti il ciclo incarnativo di una razza, ovvero il tempo di passaggio dalla prima incarnazione umana all’ultima incarnazione dell’ultima entità appartenente alla razza, può essere indicato all’incirca intorno ai 50.000 anni. Nel corso di questi 50.000 anni ogni entità di questa razza si presenta più volte sul pianeta Terra sotto spoglie fisiche.
Tuttavia, come è evidente, vi è chi arriva prima alla fine della strada, cosicché non ha più bisogno di incarnarsi ancora: ed ecco così che la razza, un po’ alla volta, si assottiglia e a mano a mano che la razza si assottiglia, un altro scaglione, un’altra razza incomincia la sua evoluzione fondendosi con la prima, iniziando ad incarnarsi sullo stesso pianeta. Scifo
D- Mi sembra, da quanto hai appena detto, che possa sfuggire alla chiarezza della mente il fatto che in questi presunti 50.000 anni, indicativi, vi sia un numero di incarnazioni che dovrebbe avere una certa consistenza, mentre leggendo altre fonti sembra che il numero di incarnazioni sia esiguo. Potresti dire, sempre indicativamente, quante incarnazioni umane l’individualità deve avere per abbandonare la ruota delle nascite e delle morti? Francesco
Cercherò di essere il più preciso possibile in merito, ricordandovi però che le verità degli insegnamenti che vengono portati sono adeguate alla comprensione di chi ascolta, ed è quindi possibile, anzi probabile, che in futuro queste verità debbano venire allargate, ampliate e, quindi, in un certo senso modificate.
In poche parole quanto io adesso dirò in merito, ha valore puramente indicativo per aiutare la vostra comprensione.
Avevamo dunque parlato di un ciclo evolutivo di una razza all’incirca intorno ai 50.000 anni (dei vostri, naturalmente). Vediamo quante incarnazioni può riuscire ad avere dunque in questi 50.000 anni, un’entità che compia il suo cammino evolutivo in modo medio.
Parlo di incarnazioni umane, quindi tutto il cammino che l’entità ha compiuto in precedenza come minerale, vegetale, animale non è compreso in questi 50.000 anni, ed il perché è abbastanza logico: infatti per poter, ad esempio, attraversare il mondo minerale, vista la lunghezza delle esperienze che in esso si possono fare, il tempo è molto più dilatato di quello che riguarda le esperienze compiute come essere umano che sono più dense di stimoli. Ritorniamo al nostro conto.
Mi sembra che il conto non sia così difficile da fare; considerate che, approssimativamente, tra un’incarnazione e l’altra si può avere un intervallo sui 300-400 anni, tenendo conto che all’inizio dell’evoluzione le incarnazioni si succedono molto più rapidamente di quanto accada poi verso la fine dell’evoluzione; nell’insieme direi che per compiere un cammino evolutivo medio all’interno di questi 50.000 anni le incarnazioni necessarie sono tra le 80 e le 120; un numero, quindi, non indifferente ma, d’altra parte, considerate che non indifferente è il numero delle cose da esperire, da comprendere per poter arrivare a quella prima tappa che è la comprensione della fratellanza universale, dell’altruismo, del sentire gli altri propri fratelli.
E, da quanto ho detto, si può leggere tra le righe che l’evoluzione non finisce dopo 50.000 anni, ma la fratellanza universale, l’altruismo e via e via e via sono soltanto una prima tappa di questa evoluzione.
Naturalmente in tutti voi può sorgere una domanda: che cosa può esserci dopo?
Ma io ritengo che sia, tutto sommato assurdo andare a cercare di comprendere ciò che è così lontano, visto che per il momento non siete ancora pronti a comprendere fino in fondo questa prima tappa!
Abbiamo detto, quindi, media incarnativa per l’individuo che compie un cammino evolutivo in modo normale – quindi non troppo velocemente, né troppo lentamente – tra le 80 e le 120 incarnazioni, un numero quindi cospicuo, fatto sia di esseri maschili che di esseri femminili, che lo porta a contatto con moltissime civiltà, moltissime situazioni, moltissime religioni, moltissime storie e perciò una gamma di esperienze di vita veramente eccezionale, tale da poter permettere il suo passaggio ad un’altra fase evolutiva. Scifo
Continua
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Buongiorno, ascoltando alcune registrazioni dell’Entità A sull’argomento, anche egli parla di un ciclo incarnativo lungo all’incirca 50.000, ma di una frequenza di reincarnazioni molto più basse, da un massimo di 40 ad un minimo di 25. Volevo chiedere perché spesso vengono date informazioni divergenti? Grazie. Cordiali saluti. Alessio
Per Alessio
Rispondono al tuo quesito le Guide stesse nel proseguo del post che pubblicheremo il prossimo lunedì..
Repetita iuvant.
Grazie
Come si concilia il concetto di reincarnazione con l’affermazione Tutto È nell’eterno presente.
Grazie