Le conseguenze delle errate decodifiche del corpo akasico [A182-sdc6]

Prima di andare avanti nella nostra disamina riguardante i sensi di colpa e il loro rapporto con il somatismo pensiamo che si renda necessario chiarire alcuni punti che riteniamo debbano essere ben chiariti e compresi al fine di ragionare basandoci tutti sugli stessi punti di riferimento.

Come abbiamo visto in precedenza, entrambi i tipi di somatismo hanno un punto unico di partenza, ovvero l’incomprensione che sta alla base del loro affiorare nel corso della vita dell’individuo sul piano fisico.
In base a quanto abbiamo detto con dovizia di particolari in precedenti interventi, l’incomprensione, all’interno del corpo akasico dell’individuo, scaturisce da un’errata o deficitaria comprensione all’interno del corpo della coscienza il quale, non avendo ancora una struttura adeguata a recepire nella maniera più esatta le vibrazioni provenienti dalla Vibrazione Prima, cerca comunque di interpretarle sulla base dei dati in suo possesso, con l’involontaria conseguenza di commettere errori di decodifica che creano dei vortici vibratori all’interno di uno (o più di uno) dei corpi inferiori, dando vita a dei blocchi energetici che rendono rigide e poco fluide le vibrazioni che li attraversano, portando al loro interno degli scompensi vibrazionali che finiscono con l’arrivare alla manifestazione nel corso della vita dell’individuo sotto forma di quegli “indicatori di incomprensione” che sono, appunto i somatismi (o i sensi di colpa, ndr).

Abbiamo più volte sottolineato il fatto che i somatismi che arrivano a manifestarsi con effetti fisici sono di più facile individuazione da parte di chi sta cercando di mettere in atto l’osservazione di se stesso, in quanto il sintomo fisico è un segnale molto forte di disturbo o di sofferenza per l’individuo, e questa sua caratteristica lo pone con forza al centro della sua attenzione in quanto l’individuo è costretto a diventare consapevole, se non della precisa natura dell’incomprensione in atto, quanto meno degli effetti negativi che essa lo induce a mettere in atto nella conduzione della sua vita di incarnato, limitando e rendendo difficoltosa la sua interazione con le varie esperienze che l’esistenza gli propone di volta in volta.

Chiaramente, la sintomatologia fisica che si presenta non è necessariamente collegata a un blocco energetico situato all’interno del corpo fisico individuale, ma può derivare da un vortice vibrazionale che si forma all’interno del corpo astrale o di quello mentale e che si manifesta nel corpo fisico sulla scia della predisposizione fisica a determinate reazioni fisiologiche presenti nella costituzione genetica del Dna individuale (finalizzate, non dimentichiamolo, a fornire all’individuo la spinta verso la ricerca della comprensione di cui il suo avanzamento evolutivo necessita).

In questo caso la scaletta dell’osservazione che l’individuo può attuare risulta piuttosto facile da individuare: risalire dal sintomo fisico al suo collegamento con il corpo inferiore interessato e da esso all’area dell’incomprensione akasica cui fa capo risulta relativamente agevole, anche perché, in questo caso, i meccanismi di difesa messi in atto dall’Io per cercare di minimizzare o nascondere le incomprensioni di cui è portatore sono in gran parte stemperati dal tentativo da parte dell’Io di sfuggire o annullare la sofferenza che avverte all’insorgenza del sintomo somatico.

In altre parole, in questo tipo di somatismo l’area principalmente interessata riguarda in maniera preponderante un unico corpo dell’individuo, anche se, ovviamente, la presenza del blocco vibrazionale su quel corpo provoca delle conseguenze anche sugli altri corpi a seguito del collegamento vibratorio che forma il ciclo vibrazionale comprendente l’insieme dei corpi transitori dell’individuo. Ombra

Ciclo sul senso di colpa

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Catia Belacchi

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