L’aura, l’atmosfera, i chakra e il colore [A217-c2]

Ritornando alla nostra domanda, mi sembra evidente dedurre che, come conseguenza del fatto che i colori che accompagnano le vibrazioni più sottili provengono dai corpi del   l’individuo diversi da quello fisico, la percezione di tali colori non sia in realtà una percezione messa in atto attraverso i sensi percettivi del corpo fisico dell’individuo, ma che essa sia messa in atto dagli organi percettivi caratteristici e peculiari degli altri corpi dell’individuo. 

Ma come accade che l’individuo arrivi, in qualche caso, a percepire e catalogare le informazioni sul colore di quelle vibrazioni più sottili? 

La risposta risulta essere, in fondo, piuttosto facilmente individuabile: ogni tipo di vibrazione che arriva a manifestarsi sul piano fisico porta con le informazioni per la decodifica nel passaggio da una materia all’altra e tali informazioni via via vengono decodificate fino a raggiungere una struttura che diventa percepibile dalla materia fisica e, nel nostro caso, dai sensori propri del corpo fisico dell’individuo.

Ovviamente questa percezione è anch’essa sottoposta – come accade a ogni osservazione della realtà in cui l’incarnato si trova allorché è immerso nella materia fisica – alla percezione soggettiva del percipiente ma il fatto che si tratti non di decodifiche concettuali bensì di decodifiche di qualità della materia la percezione soggettiva non agisce in maniera eccessivamente soggettivizzata, permettendo a persone diverse in grado di recepire tali informazioni di attuare decodifiche che portano a risultati abbastanza simili tra di loro.

Sulla scorta di questo mio ragionare si può facilmente intuire che affinché l’individuo incarnato possa scorgere i colori delle vibrazioni più sottili che attraversano la materia fisica egli debba avere i sensi percettivi degli altri suoi corpi in funzione, altrimenti sarebbe, com’è nella maggior parte dei casi, completamente cieco alla ricezione di tali proprietà delle vibrazioni. 

Ma, attenzione, a scanso di equivoci non vorrei che voi pensaste che la possibilità di percepire i colori extra fisici sia sinonimo necessariamente di alta evoluzione dell’individuo, perché così non è: tale capacità può essere dovuta a diversi altri fattori, quali i bisogni karmici dell’individuo o la necessità di sperimentare un qualche particolare fattore nel corso di quella determinata vita.
Continua nella pagina successiva…

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