Siamo giunti alla conclusione che la Realtà è Una, Unica e Assoluta ma che nel mondo fisico questa Realtà viene percepita soggettivamente, si fraziona, diventando relativa. Questa diversa percezione che varia da individuo ad individuo è strettamente connessa e legata al sentire individuale.
L’esempio che più o meno aveva chiarito questa per altro semplicissima enunciazione, se vi ricordate, era così formulato: se due individui guardano una stessa montagna e uno la percepisce verde e l’altro la percepisce rosa, questa differenza nella percezione, cioè nel percepire la montagna verde o rosa è legata all’evoluzione dell’individuo.
E per chiarirvi ulteriormente questa affermazione vorrei farvi notare qualcosa di molto semplice, qualcosa che voi potrete sperimentare direttamente nella vostra vita di tutti i giorni.
Quando incontrate sulla vostra strada una persona qualsiasi con la quale cominciate a stabilire un rapporto voi, interiormente, attraverso meccanismi che non stiamo qua in questa sede e soprattutto stasera ad analizzare, vi fate un’immagine precisa di quella persona.
Io vorrei a questo punto dire: ma voi siete ben sicuri che quell’immagine che vi siete fatti, o pensate di percepire, di quella persona corrisponda alla Realtà interiore di quella persona?
Già, figli miei: perché se tutto quanto voi percepite – come già abbiamo detto – è strettamente legato alla vostra interiorità e quindi è soggettivato, è chiaro che anche ciò che percepite di un altro essere umano non può corrispondere alla Realtà di quell’individuo.
Cosa significa tutto questo?
Questo significa miei cari – per dirlo con semplici parole – che voi null’altro potete conoscere tranne voi stessi!
Tutto quanto voi potrete dire, affermare, sentire e immaginare di un’altra persona che vi trovate davanti è soltanto una vostra proiezione.
Potete così considerare gli altri – le persone che conoscete, con cui parlate, con cui vivete – degli specchi nei quali voi riflettete tutta la vostra interiorità.
Ecco perché è così importante l’avere rapporti con tutti gli altri fratelli!
Ecco perché è così importante che voi vi apriate, che voi parliate, che voi comunichiate con gli altri, che voi scambiate delle idee, che voi viviate nel modo più intenso possibile con gli altri: proprio perché ognuno degli altri vi offre la possibilità di arrivare ad una maggiore comprensione di voi stessi!
E questa maggiore comprensione di voi stessi si riflette inevitabilmente sul vostro sentire perché permette al vostro sentire di ampliarsi; permette alla vostra evoluzione di andare in avanti.
Oh sì, so benissimo che tutto questo discorso è un discorso ridotto in termini molto semplici, molto ristretti perché si potrebbe parlare più a lungo, ci si potrebbe inoltrare in teorie su cui discutere per giorni e giorni, ma, dal momento che riteniamo che sia giusto darvi queste nozioni, questa nuova realtà, queste nuove teorie goccia a goccia, preferiamo appunto cominciare con poco, nel modo più semplice possibile, nel modo più adatto alla vostra preparazione attuale, nella speranza che la vostra preparazione diventi poi più ampia, in modo che poi anche i nostri discorsi possano ampliarsi e così la vostra comprensione.
Prendendo e dando per scontato quello che è stato detto nei discorsi precedenti, possiamo affermare l’esistenza di una realtà oggettiva e di una realtà soggettiva. Questa realtà oggettiva, ovvero quella che è compresa nel Tutto, che fa parte del Tutto, che è il Tutto stesso, la realtà unica, la realtà vera, la realtà con la R maiuscola, è la realtà dell’essere.
La realtà soggettiva, invece, la realtà relativa, la realtà frazionata, quella necessaria per la comprensione della vita di ogni individuo è la realtà del divenire. Perché questo? Perché la realtà unica, la vera realtà, la realtà assoluta, quella che abbiamo definito essere essa stessa l’Assoluto e quindi Dio, è unica, immutabile ed eterna; quindi esistente; quindi È.
La realtà relativa, invece, quella frazionata, quella che voi percepite soggettivamente nella vostra vita di tutti i giorni è una realtà che muta, che cambia a seconda della vostra evoluzione, che cambia seguendo il corso del vostro sentire, del vostro ampliarsi del sentire, e quindi è una realtà mutabile, quindi è la realtà del divenire.
Tenete presente che nell’affrontare questi discorsi dobbiamo parlare portando degli esempi assurdi poiché è totalmente assurdo pensare, concepire una Realtà del divenire totalmente avulsa, totalmente estranea alla Realtà dell’essere, alla realtà cioè Assoluta, quindi ci perdonino coloro che vedono in questo nostro relativizzare la realtà un controsenso! […] Vito
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Difficile aggiungere un commento a un post ineccepibile. Lascio un commento per far sentire l’importanza di questo lavoro messo a disposizione di tutti noi e ringraziare chi lo fa.
Anche a pare mio il post è chiaro, tuttavia mi viene da dire che anche nel divenire esiste una realtà “oggettiva” ed è quella che percepiamo con i sensi: una sedia è una sedia per tutti coloro che ne conoscono l’uso. La soggettività, a mio parere, sta nei vissuti legati alla sedia. Se non ci fosse un mondo oggettivo in cui fare esperienza, non avremmo la soggettività delle esperienze e dell’interpretazione di queste.