La creazione esiste nell’Uno già tutta creata [IF83.1focus]

In principio è l’Uno.
L’Uno è perfetto e completo in ogni suo attributo.
In Lui tutto È.

Ma fa attenzione a quanto sto dicendo, anche se so già quanto per te sia difficile concepirlo: in Lui tutto È.
Non: “è stato”, “sarà”, “era”, “fu”.
Semplicemente: È.

Questo significa che nell’Uno non vi è movimento di alcun tipo, non vi è scorrere, non vi è nulla che muta.

Questo significa che nell’Uno non vi può essere nulla in divenire, e che tutta la Realtà nell’Uno esiste contemporaneamente con tutte le sue caratteristiche.

Tu ti chiedi cosa c’era prima che l’Uno mettesse in atto la creazione.
Se tu avessi davvero capito quello che ho appena detto non mi faresti questa domanda.
Nell’Uno non vi può essere “prima”, non vi può essere “dopo” perché tutto È, contemporaneamente.

Questo significa che la creazione esiste nell’Uno già tutta creata.
Sei tu che la osservi, spostando la tua attenzione da un elemento all’altro di ciò che È, che crei, nella tua percezione, il senso del tempo, del “prima” e del “dopo”.

Ma, in Verità, non esiste nulla che abbia avuto esistenza prima o dopo qualcosa d’altro.
Se ciò fosse possibile, significherebbe l’esistenza di qualcosa al di fuori dell’Uno e ciò renderebbe l’Uno qualcosa di diverso dall’Uno stesso, poiché non avrebbe tutto in , non potrebbe essere l’Uno.

È dall’interno di te stesso, non da una qualità dell’esistente, che nasce la fuorviante sensazione del trascorrere delle cose, dell’accadere delle esistenze, del fluire del tempo, dello sbocciare di un fiore, dell’andare incontro alla morte, dell’evoluzione stessa.

È per questa tua intrinseca capacità di percepire la successione di realtà che “sono” come successione di realtà che “divengono” che tu, individuo incarnato, puoi essere considerato il vero burattinaio della tua esistenza.

Non capisci.
Lo vedo. 
Lo sento.
Continui a non capire come mai, allora, esistono la varietà delle forme, l’evoluzione della coscienza, il mutare del tuo stesso pianeta.

Ti ripeto il concetto nella speranza che tu riesca a farlo tuo: nell’Uno tutto È.
E quando dico “tutto” intendo veramente “tutto”, senza che nulla possa restarne escluso.
Questo significa che ci sei tu, al suo interno, in tutte le forme che sono state tue ma, anche, in tutte le variazioni di ogni tua forma nel tempo e nello spazio.

Tu appena nato.
Tu bambino.
Tu adolescente.
Tu adulto.
Tu vecchio.
Tu disincarnato.
Tu che devi ancora comprendere.
Tu che hai già compreso.
Tu che non riconosci l’Uno
e tu che ti senti ormai congiunto con Lui.
Tu che sei Lui.

Perciò, in Verità, bisogna arrivare a dire che non ti sei mai staccato dall’Uno così come non l’hai mai ritrovato, dal momento che sei sempre esistito in Lui in ogni più infinitesimale frammento del tuo essere.

Il tuo rapporto con l’Uno è lo stesso che vi è tra la candela e la luce: anche quando la candela è spenta la luce le appartiene, pur non essendo manifesta; allo stesso modo in cui la candela è un veicolo della luce sia che essa risplenda sia essa che giaccia inerte. Labrys

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Mariela

Vibra forte e chiaro questo concetto alla base dell’insegnamento filosofico dei centri medianici. Tutto Esiste e la realtà che viviamo è quella vibrazione che attiriamo nella nostra vita

Catia Belacchi

“In principio è l’uno, in Lui tutto è”.
Questo concetto è semplice da comprendere.
Nell Uno tutto diviene perché tutto è.
Siamo noi a creare l’illusione del movimento, spostando il nostro sguardo sulle cose che già sono e così creiamo l’illusione del divenire.
Ma se siamo noi a spostare l’attenzione, in qualche modo, nell’uno movimento c’è.
Come fa la coscienza, il pensiero, l’emozione a formarsi e transitare attraverso tutti i me già presenti se non ci fosse movimento?

Natascia

Tutto È, può essere compreso solo con un atto di fede dall’umano.
Per quanto ci si sforzi nel comprendere, i nostri limitati sensi, non possono arrivare a certi piani.
Non aspiro quindi ad avere la prova provata che sia così. Non c’è pretesa, ma il bisogno intimo e discreto di togliere i tanti orpelli che offuscano lo sguardo alla Realtà.

Elena

Associo l’Uno a una sensazione profonda, quasi fosse il fondo del mare. Li sento che tutto sta.

Anna

È questo un concetto che maggiormente appartiene all’istruzione. Il limite insito nella condizione umana ne ostacola il raggiungimento

Leonardo Properzi

È per questa tua intrinseca capacità di percepire la successione di realtà che “sono” come successione di realtà che “divengono” che tu, individuo incarnato, puoi essere considerato il vero burattinaio della tua esistenza.

Questo il passaggio chiave il mutamento non esiste così come noi lo percepiamo ma è dovuto alla costituzione dei nostri sensi limitati.

In questo senso siamo noi burattinai della nostra esistenza.

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