Abbiamo visto che ogni forma presente sul piano fisico ha una sua forma corrispondente, più o meno ampia e più o meno strutturata, sul piano astrale e che questa forma astrale possiede vibrazioni più o meno intense a seconda della possibilità reattiva del corpo del piano fisico nei confronti di ciò che si trova a sperimentare sul piano fisico stesso.
Ecco, così, che le forme astrali collegate ai minerali sono porzioni di materia astrale particolarmente poco intense, costituite da vibrazioni astrali lente e con una minima area di influenza all’interno del piano astrale.
Con l’aumentare della complessità della forma fisica e della sua reattività all’ambiente, aumenta proporzionalmente la complessità della forma astrale collegata e l’ampiezza di spazio astrale in cui le vibrazioni che essa possiede possono propagarsi.
Abbiamo visto anche che con le forme di vita vegetale questo raggio d’azione, pur se sempre limitato, aumenta sensibilmente. Quando si arriva alle forme animali, nelle quali entra in gioco anche l’aumento di reattività data dalle nuove vibrazioni aggiuntive fornite da un corpo mentale più strutturato e tale da rendere il corpo fisico più reattivo a ciò che sperimenta nel corso della vita, si ha l’evidente e logica conseguenza che aumenta l’intensità delle vibrazioni del corpo astrale e, quindi, anche il loro raggio d’azione si espande notevolmente all’interno del piano astrale.
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È facile immaginare, a questo punto, come le vibrazioni astrali e il loro propagarsi sul piano astrale diventi complesso e intenso allorché si arriva alla forma umana, con l’acutezza reattiva fornita all’essere umano dall’allacciamento del corpo akasico!
Dopo le cose che abbiamo detto in precedenza possiamo immaginare come può apparire a un osservatore il paesaggio astrale dal punto di vista vibratorio: alle zone di quiescenza collegate a materia astrale indifferenziata si sovrappongono forme quasi statiche di corpi astrali minerali, piccoli vortici di corpi astrali vegetali, aree turbolente di corpi astrali animali e grandi zone di vibrazioni in continuo attorcigliarsi, contrarsi, espandersi, plasmarsi e trasformarsi di corpi astrali umani.
Possiamo così ritornare al concetto di atmosfera che avevamo presentato in precedenza: ogni individuo del piano fisico ha un corpo astrale che proietta intorno a sé vibrazioni astrali, conseguenti non solo a ciò che sperimenta sul piano fisico ma anche al suo stadio evolutivo, e tutta l’area di materia astrale che entra nella zona d’influenza di un corpo astrale diventa un piccolo ambiente, interattivo con le vibrazioni emesse dal corpo astrale in questione, creando una zona di atmosfera nella quale il desiderio e le emozioni provate dall’individuo sul piano fisico danno forma alla materia circostante, che tende a organizzarsi secondo l’indirizzo dato dalle vibrazioni emesse dal suo corpo astrale.
Ciò porta al continuo crearsi e disfarsi di forme astrali che durano tanto più a lungo quanto più intenso e duraturo nel tempo è ciò che prova l’individuo incarnato. Queste sono quelle che vengono chiamate (impropriamente, in realtà) forme-pensiero, la cui vita è strettamente collegata e dipendente da ciò che l’uomo prova sul piano fisico e da lui traggono forza, intensità e concretezza, tanto che quelle dovute a desideri passeggeri si sciolgono immediatamente, mentre quelle che nascono da desideri di tutta una vita diventano quasi delle forme astrali fisse, oserei dire quasi cristallizzate.
Da quanto abbiamo esaminato finora, si può dedurre che queste forme-pensiero non sono forme di vita vere e proprie e non hanno una loro volontà o un loro scopo, ma sono, invece, governate dalla volontà e dagli scopi che appartengono all’individualità incarnata nel corpo fisico che ha dato loro esistenza. Esse sono, perciò, strettamente legate al corpo fisico in questione e non possono allontanarsi da esso se non di quel tanto che costituisce l’atmosfera personale creata sul piano astrale da quel corpo fisico perché, altrimenti, le vibrazioni che le tengono in vita si indebolirebbero ed esse tenderebbero a disgregarsi.
Queste considerazioni bisognerebbe ricordarle a tutti quei presunti maghi o sedicenti sensitivi che propagandano di poter mandare delle forme-pensiero (il famoso “malocchio”) per danneggiare o, comunque, influenzare delle altre persone!
Debbo riconoscere che, in teoria, sarebbe anche possibile farlo se non vi fossero delle condizioni imprescindibili che rendono tale possibilità praticamente inattuabile o, quanto meno, ben poco influente.
Vi sono due possibilità principali che devono essere soddisfatte perché, sempre in teoria, la forma-pensiero possa agire:
1- o l’altra persona è adeguatamente vicina sul piano fisico, cosicché le due atmosfere astrali sono contigue e può avvenire un passaggio vibratorio (ché tale è, in fondo, la forma-pensiero) da un’atmosfera all’altra,
2- oppure la persona che invia la forma-pensiero verso un’altra che le è lontana, ha una forza talmente grande da riuscire a mantenere aggregata la forma-pensiero allorché essa si allontana dall’atmosfera della persona da cui è scaturita.
Il secondo caso, ve lo garantisco, è pressoché inattuabile, in quanto esige uno sforzo energetico tale che prosciugherebbe le energie della persona, provocandole anche dei danni fisici non trascurabili tanto che, nei secoli, coloro che si sono occupati di “magia nera” ed hanno provato a fare cose del genere, ne hanno pagato un prezzo molto alto fisicamente, col solo risultato, spesso, di influire sull’altra persona per pochi secondi.
Il primo caso, invece, è possibile… ma anche qui vi è una condizione particolare che finisce col renderlo, se non inattuabile, praticamente inutile.
Dovete considerare che l’ambiente astrale è regolato da leggi abbastanza somiglianti alle leggi del piano fisico: vibrazioni simili che entrano in contatto si alimentano a vicenda, amplificando reciprocamente la loro forza, mentre vibrazioni contrastanti tendono a sommarsi provocando zone di quiete vibratoria.
Queste leggi fanno sì che, allorché le atmosfere di due individui entrano in contatto, le vibrazioni di ambedue interagiscono proprio secondo quelle leggi: se entrambe, per fare un esempio, hanno una dominante di aggressività, entrambe sentiranno aumentare la loro aggressività personale ma se, sempre per esempio, solo una delle due atmosfere ha una forte vibrazione di aggressività essa verrà stemperata dalla mancanza di aggressività nell’altra atmosfera che subirà, dal canto suo, solo un momentaneo (e per altro ridotto) aumento dell’aggressività personale.
Ecco, quindi, che per influenzare con delle forme-pensiero proprie un’altra persona è indispensabile che entrambe le atmosfere delle due persone entrino in contatto e abbiano lo stesso forte tipo di vibrazione dominante sulle altre. In parole povere: non è possibile spingere un’altra persona all’omicidio se questa non ha già in sé un desiderio di uccidere talmente forte che, comunque, sarebbe arrivata anche da sola a tale azione.
Naturalmente questi meccanismi sono necessari, altrimenti il Grande Disegno finirebbe con l’essere in balia delle emozioni e dei desideri delle persone il che, ovviamente, non può essere.
Quanto abbiamo fin qua detto è estensibile anche alla possibilità di influenza su persone incarnate da parte di “spiriti”, o meglio di corpi astrali di individui che hanno abbandonato il piano fisico.
Sul piano astrale, infatti, si trovano anche altri corpi astrali, oltre a quelli collegati a un corpo fisico incarnato: sono i corpi astrali di coloro che hanno abbandonato il piano fisico e che, dal momento che si trovano ancora sul piano astrale, sono ancora alla ricerca dell’appagamento dei loro desideri ma, non essendo più vincolati da un corpo fisico che, in qualche modo, ne limita la mobilità, si muovono per il piano astrale sotto la spinta delle loro emozioni e dei loro desideri, attirati da vibrazioni simili come falene attirate dalla luce.
Possono, così, essere attratti dall’atmosfera astrale di un individuo (incarnato, ndr) che possiede il loro stesso desiderio o la loro stessa emozione, alimentandone l’intensità in entrambi i corpi. Anche in questo caso non si ha che un acutizzarsi di ciò che era già presente e, magari, inconsapevole, e il legame che così si è costituito non ha vita lunga poiché è limitato nel tempo dalle nuove esperienze fatte dall’incarnato nel corso della sua vita e da quell’accettazione naturale dei propri perché che nasce gradatamente in chi ha abbandonato il piano fisico sotto la necessità di continuare il cammino a ritroso verso la propria coscienza.
Logicamente quanto vi ho presentato è molto meno complesso e articolato di quanto sia la realtà, ma era mio interesse fornirvi una visione del piano astrale un po’ diversa da quella solita e, per certi versi, forse più comprensibile razionalmente. Quello che, secondo me, riveste una certa importanza, è il concetto di atmosfera sul quale, senza dubbio, ritorneremo in seguito. Abn-el-Tar
Chiaro, grazie.
Il concetto di atmosfera lo si sperimenta sempre quando si è in relazione
Può l’atmosfera di una persona comunicare con altre anche grazie alla TV o alla radio o ai social?
Penserei di sì ma non viene compendiato.
La vibrazione astrale di una roccia è legata ad un corpo astrale transitorio non legato a nessuna coscienza, altrimenti in quali tempi e modi potrebbe traslare dal piano fisico minerale a quello vegetale?
Se ciò fosse vero significherebbe però che esistono corpi astrali e fisici, non inseriti in alcun processo evolutivo.
Quindi a chi servirebbero quelle vibrazioni sperimentate? Sperimentate da chi poi se non ci è nessuna coscienza collegata?
Non so, alcune cose sembrano inverosimili o quantomeno non alla mia portata.
Resto cmq in ascolto con gratitudine per il tentativo di spiegarci e comunicarci qualcosa che è talmente complesso da essere forse per davvero non alla nostra portata.
“Vibrazioni simili che entrano in contatto si alimentano a vicenda, amplificando reciprocamente la loro forza”.
Dunque la rabbia genera rabbia?
Non sempre, mi viene da dire. Se nell’altra persona c’è calma nel corpo astrale questo in qualche modo e misura servirà a quietare l’altro.
La possibilità di relazione tra corpi astrali si vede in modo cristallino con gli animali.
Di fronte a un cane impaurito la paura provata dall’essere umano aumenta la paura nell’animale, il cui atteggiamento, a quel punto, può sfociare in aggressività.
Viceversa, la calma nell’essere umano rassicura l’animale che si quieta e non diventa aggressivo.