La connessione tra corpi akasici di sentire simile [IF13]

Spesso voi immaginate che l’inconscio, nel corso degli incontri medianici, venga staccato come se si togliesse la spina da un elettrodomestico. Questo può essere vero nei casi di incorporazione totale; anzi è senz’altro così.

Nel caso di questi due strumenti – che è ciò che più ci riguarda da vicino – in realtà non è affatto così; e neanche nel caso di altri, comunque; anzi, nel caso di altri, più che altro è proprio l’inconscio che viene a galla.
Se voi ricordate, tanto tempo fa, quasi all’inizio, noi avevamo detto (o chi si presentava allora) che certe Entità si manifestavano per interposta persona, o meglio che “facevano da ponte” tra questi individui che stiamo usando ed Entità di grande evoluzione.

Questo perché – avevamo detto allora – se quelle entità si presentassero direttamente attraverso questi strumenti, potrebbe essere dannoso per loro (per gli strumenti, ndr). Una cosa che, all’epoca, è caduta completamente nel vuoto e dimenticata.

Secondo voi, come può essere interpretata questa affermazione un po’strana? Solitamente non si pensa che Entità di grandissima evoluzione possano causare dei danni; si pensa, che se… che so io… un Gesù Cristo si manifestasse attraverso una persona, questa non potrebbe essere altro che trasfigurata, trasformata, felice, no? Invece noi abbiamo detto una cosa apparentemente assurda!

D –  Diversità di vibrazioni…

D –  Vibrazioni che non hanno affinità con quelle dello strumento, altrimenti credo che vi sia un fatto disarmonico e quindi di scombussolamento.

Certamente! Proprio per questo avevamo aspettato a parlare di questo argomento, perché non vi erano ancora le basi per poter affrontare – anche se brevemente, come questa sera – questo tipo di discorso.

Un’Entità dalla grandissima evoluzione possiede delle vibrazioni molto particolari che, per potersi manifestare all’interno del piano fisico, attraverso uno strumento, devono trovare delle consonanze di vibrazione e – anche se per certi punti, certi aspetti, possono anche trovarle perché chiaramente, avendo un’evoluzione maggiore, possiedono anche dei tratti in comune con chi ha un’evoluzione minore – necessariamente il fatto di attraversare tutti i corpi dell’individuo per manifestarsi sul piano fisico, farebbe sì che le loro vibrazioni scompiglierebbero il corpo akasico – in particolare – dell’individuo, provocando come potete immaginare una sorta di “maremoto akasico” all’interno dell’individuo e, quindi, dei problemi non indifferenti.

Noi invece ci presentiamo – tranne qualcuno che segue appunto quelle modalità – attraverso il corpo akasico di questi individui, trovando collegamenti, non soltanto nel corpo akasico dei due individui in questione, ma anche di tutte quelle Entità che a loro sono collegate sul piano akasico. Questo è evidente, no? Non a tutti, mi sembra.

D –  No, infatti.

Avevamo detto che quando un individuo raggiunge una certa evoluzione all’interno del piano akasico, il “sentire” che ha raggiunto diventa accomunabile, comunicante, con tutti gli altri “sentire” di tutti gli altri individui che hanno raggiunto lo stesso grado, lo stesso livello di sentire; cosicché si crea una specie di sentire collettivo e noi interveniamo, appunto, attraverso questo sentire collettivo che comprende queste due individualità.

Perché questo? Perché questo permette – anche ad Entità di una certa evoluzione – di poter arrivare sul piano fisico attraverso quei due strumenti, in quanto non vi è un solo corpo akasico ma tanti corpi akasici collegati tra di loro che posseggono tantissime variabili, tantissime variazioni, e quindi vi è molto minor possibilità di sconvolgere l’equilibrio dell’individuo, in quanto un eventuale sconvolgimento viene pareggiato, viene equilibrato dall’energia di tutti questi sentire collegati.

D –  E’ un po’ come quando ci diamo la mano e formiamo la catena?

Sì, in qualche modo approfittiamo di una specie di catena akasica.

D –  Ma è fatta da chi partecipa qui o… da dove li piglia gli altri akasici?

Vuoi dire, tradotto in termini più espliciti: “Ma anche noi facciamo parte di quel bel gruppo evolutivo lì, oppure siamo staccati, siamo di evoluzione inferiore”?

Diciamo che, senza dubbio, buona parte di questo “insieme akasico” è costituito anche da corpi akasici di persone che partecipano a queste riunioni, in quanto – ricordatelo! – essendo ormai da tempo al nostro seguito e al seguito degli strumenti, questo significa che avete con loro dei legami particolari;
questo significa che avete avuto vite in comune;
questo significa che avete seguito una via evolutiva abbastanza simile;
questo significa che molto probabilmente siete abbastanza vicini, come evoluzione, anche se – come abbiamo sempre detto – gli strumenti sono un pochino più evoluti nella media di tutti voi;
questo significa che fate parte dello stesso gruppo (akasico, ndr);
questo significa ancora che, sul piano akasico, senza dubbio, siete collegati in buona parte tutti fra di voi attraverso gli elementi comuni.

D –  Prima si discuteva se voi siete un gruppo di Entità o se è una sola Entità che si presenta.

Se fossimo una sola Entità che si presenta, saremmo già in partenza dei grandi bugiardi; e per quanto bugiardi siamo, non lo siamo fino a questo punto, anche perché non ve ne sarebbe la necessità, alla fin fine; perché è bello essere bugiardi, ma quando è necessario esserlo, no?
Infatti, alcune delle Entità che si presentano sono nate o vissute nello stesso periodo, quindi non possono essere delle parti della stessa individualità. Certamente, comunque, non siamo tante quante sembriamo.

D –  Vuoi dire che la stessa Entità assume più ruoli?

Diciamo una cosa anche più allargata e che vi ho appena spiegato: diciamo che si tratta di Entità collegate tra loro, perché fanno parte di un sentire collettivo, per aver raggiunto un certo tipo di evoluzione e che in realtà non sono ognuna separate dalle altre, ma sono insieme.

D –  Allora si potrebbe fare riferimento a quello che è stato denominato il “vibrare all’unisono”, cioè essere entro una certa gamma di similitudine, come sentire. Certamente, i livelli di sentire non possono essere uguali, ma simili, quindi, entro una certa gamma di vibrare all’unisono. Allora vorrebbe dire che tutte queste Entità, noi compresi, si fa parte di un gruppo che sta all’interno di questa gamma? E’ questo che volevo dire: sia noi che ascoltiamo, sia voi che siete di là, con cui si fa insieme questo lavoro.

Senza aver parlato di come sono le cose sul piano akasico, è difficile dare una spiegazione comprensibile. Vediamo se ci riesco con poche parole, perché si sta facendo tardi, per alcuni di voi.

Immaginiamo questo sentire collettivo, questo insieme di corpi akasici collegati tra di loro per un sentire più o meno simile. Però abbiamo detto “più o meno” simile; questo significa che tutti questi corpi akasici sono collegati tra di loro in determinati punti, secondo determinate cose in comune che hanno compreso, perché esperito nello stesso modo; però, al di fuori di questi collegamenti, restano le cose che ognuno di questi corpi akasici ha esperito personalmente, diversamente dagli altri.

Ecco che allora questi diversi punti si collegano con altre Entità che hanno esperito le stesse cose e, magari, ne hanno esperite ancora altre.
Diventa quindi – per usare un’immagine raffazzonata – una specie di “tappeto” di corpi akasici collegati tra di loro come con delle valenze atomiche, in cui (nel tappeto, ndr) vi sono dei gruppi, delle chiazze di corpi akasici che sono fittamente collegati tra di loro, ma solo raramente anche collegati con altri corpi akasici che hanno un sentire diverso (maggiore o minore).

Quindi, all’interno di uno stesso gruppo di corpi akasici, pur aventi lo stesso sentire, vi è sempre una situazione fluttuante di maggiore o minore sentire; questo perché, specialmente quando si tratta di individui in corso di incarnazione, il sentire si trasforma continuamente e muta di attimo in attimo; quindi immaginate questi collegamenti come se cambiassero di attimo in attimo, proprio per questo motivo.

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D – Non c’è questo gioco continuo fra un dato numero di entità – che potrebbe essere appunto voi al di là e noi momentaneamente al di qua… – è un lavoro continuativo che facciamo insieme?

Dipende da cosa intendi “facciamo insieme”.

D –  Un giocare quasi a tennis, a ping-pong – se vuoi – cioè uno lancia la palla e l’altro si sforza di raccoglierla.

Direi che, principalmente, il tutto è governato da Entità di livello superiore, che hanno lasciato anche il piano akasico; sono loro che lanciano la palla; e voi, tutt’al più, fate un passamano!

D –  Però comunque è una bella forza in comune che c’è! E’ bello!

Senza dubbio, è bello. Ed è proprio quando riuscirete ad avere coscienza, anche sul piano fisico, di questo e, quindi, a vedere gli altri, non come parti staccate da voi, ma come parti di questa onda di vita che permea il piano akasico, ecco che allora abbandonerete le nascite e le morti per ritirarvi in questa bellezza di vita che vi aspetta e che è così difficile da spiegare, d’altra parte.

D –  Oh, guarda è… sono proprio contenta!

Non vedi l’ora di morire.

D –  No, no, contenta di vivere, però sapendo queste cose.

D –  Scifo, posso solo ringraziare Michel e tutti gli altri fratelli per il messaggio che mi avete fatto pervenire?  Mi è stato molto utile.

Non facciamo nulla di più di ciò che l’Assoluto vuole che facciamo.

D –  Posso sperare che sia sempre così?

Ah, devi esserne certa, non soltanto sperare! D’altra parte non possiamo fare altro! 

Ancora una cosa e poi finiamo veramente: avevate parlato dell’inconscio di questi strumenti. Che parte ha l’inconscio di questi strumenti?

Noi vi abbiamo dato un esempio pratico, ultimamente, del fatto che, in realtà, il loro inconscio o lo usiamo noi allorché ci sembra giusto per ottenere ciò che sappiamo di dover ottenere, oppure non ne teniamo minimamente conto. E ve ne abbiamo data prova nel corso di una delle ultime riunioni, allorché proprio io ho parlato di un certo Burton, facendo una citazione.

Lo strumento che sto usando era perplesso, perché ha sentito l’intenzionalità con cui io la facevo. Parlando di questa persona, infatti, facendo questa citazione, l’ho chiamata Richard Burton; al ché lo strumento è rimasto perplesso – nonché anche un pochino sconvolto – in quanto conosceva questo personaggio come “Francis” Burton e, infatti, era molto sospettoso nei miei confronti, sapendo come sono malizioso, senza rendersi conto che, invece, questo era, sì, fatto apposta, ma semplicemente per dare un esempio del discorso dell’inconscio di questi strumenti.

Infatti, se fosse stato l’inconscio di questo strumento a parlare, avrebbe detto senz’altro Francis Burton.
Poiché non lo era, ma era Scifo che parlava, usando ciò che Scifo sapeva, ciò che Scifo voleva dire, è uscito “Richard Burton”, che non è un errore ma è semplicemente il secondo nome dello stesso personaggio.
Bene, miei cari, con questo esempio pratico io vi saluto e… studiate durante l’estate! Scifo


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Mariella

Una domanda: nella vita fisica, le associazioni laiche, religiose, di volontariato, l’ambiente di lavoro, i gruppi spontanei di amici, ecc sono le occasioni in cui si formano i “tappeti di coscienza”? Oppure questi hanno bisogno di situazioni particolari, di organismo con specifiche finalità?

Leonardo

Risuona molto questo post. E fa pensare come credere all’ “individualità” del singolo corpo akasico sia un evidente fraintendimento. Non esiste singolarità.
Grazie.

Luca

Interessante

Natascia

Se penso alle persone che ho frequentato per un periodo della mia vita e che ora sento lontanissima da me, mi chiedo:
Ad ogni step della nostra esistenza, attiriamo sentire simili?
Oppure è nell’età adulta, del maggior discernimento che le frequentazioni e la prossimità di sentire è poi ampia?

salaris

Secondo me la formazione del tappeto di sentire non è detto che corrisponda ad aggregazioni di persone sul piano fisico (aggregazioni che talvolta hanno finalità ben diverse da quelle che dichiarano) ma avviene per l’attrazione tra vibrazioni affini dei vari corpi akasici,

salaris

Direi che il collegamento con altri sentire è collegato al grado di sentire che è stato raggiunto dell’individuo. Quello che accade sul piano fisico avviene per bisogni evolutivi e di ulteriore ampliamento del sentire, quindi i “meccanismi” sono ben diversi tra piano fisico e akasico. Sul piano fisico, per fare un esempio, potremmo avere bisogno di sperimentare situazioni particolari per comprendere qualche cosa e, quini, potremmo relazionarci con sentire anche ben diversi del nostro… spero di non creare confusione!

Natascia

Grazie, mi è più chiaro.

Samuele

Grazie

catia belacchi

Interessante sapere come i corpi akasici che hanno sentire simili siano tra loro collegati sia sul piano fisico che da trapassati.
Il come avviene la medianità è poi una cosa che può destare curiosità in alcuni, ma non cambia niente rispetto al cammino di conoscenza e all’insegnamento che le Guide ci trasmettono tramite gli strumenti.
Mi sorge un grazie per le Guide e per gli strumenti, i quali, questi ultimi, hanno dedicato la vita all’insegnamento che veniva dai piani alti di esistenza..

Nadia

Molto interessante e come afferma Catia il ringraziamento non è solo per le Guide ma anche ai così detti Strumenti.

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