[…] Ora se voi prendete il corpo fisico di un individuo, abbiamo visto che il suo ambiente è limitato, molto limitato, giusto? Ed è altrettanto limitata, perché ricordate che ambiente e atmosfera sono correlati tra di loro, anche l’atmosfera del corpo fisico, d’accordo?
Abbiamo visto che il corpo astrale di un individuo ha, invece, un ambiente più ampio di quello che è I’ambiente del corpo fisico, e qua sono incominciati i problemi per tutti voi, perché quei famosi picchi a cui è stato accennato, vi hanno confuso completamente le idee.
Se voi osservate il corpo astrale dell’individuo nel corso della sua vita normale, se poteste osservarlo, quantomeno, vedreste che questo corpo astrale ha un ambiente che può (per usare un’immagine di moda) essere riferito a una sfera di vibrazioni che circondano quel corpo, d’accordo?
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All’interno di questa sfera di vibrazioni, vi sono i desideri, le emozioni, le sensazioni di tutti i giorni, che l’individuo vive e che formano questa massa di vibrazioni astrali che circondano l’individuo. Questa parte è l’ambiente del corpo astrale di quell’individuo, l’ambiente, come si può dire… di crociera dell’individuo, quello normale e che resta più o meno costante se non succedono grossi sconvolgimenti nel percorso incarnativo dell’individuo.
I picchi di cui abbiamo parlato, ovvero quelle protuberanze che sotto la spinta di improvvise emozioni, di improvvisi desideri o di improvvise sensazioni si propagano dal corpo astrale, costituiscono sì un prolungamento dell’ambiente del corpo astrale di quell’individuo, ma è soltanto momentaneo, è soltanto un effetto ché ne espande, solo temporaneamente, l’ambiente.
Quindi, non potete supporre che uno di questi picchi, proiettandosi fuori dal corpo astrale faccia sì che, contemporaneamente, quella sfera di vibrazioni che abbiamo individuato come porzione di ambiente astrale del corpo dell’individuo si allarghi di conseguenza: non è che il raggio dell’ambiente astrale aumenti con l’immissione di uno di questi picchi, vi è soltanto un momentaneo prolungamento dell’atmosfera dell’individuo, sotto una certa spinta, verso una certa direzione. Capite quello che voglio dire?
Voi continuate a tirar fuori il discorso della telefonata. Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro: se due persone si telefonano da una parte all’altra del globo terrestre, certamente i corpi fisici e gli ambienti fisici non vengono a contatto, giusto? Possono, però, e sottolineo «possono», venire a contatto altri corpi, ovvero il corpo astrale e il corpo mentale dei due individui, prima di tutto. Però, ripeto, «possono» venire a contatto: non è che quando due persone si telefonano da distante, immediatamente i loro corpi astrali e i loro corpi mentali entrino in qualche modo in contatto, non è così.
Se voi pensate che anche soltanto quando parlate con un’altra persona non è detto che voi astralmente o mentalmente siete in contatto con essa, pensate quando parlate addirittura da molto lontano. Molte volte voi con le vostre atmosfere e con i vostri ambienti siete talmente chiusi in voi stessi, vi rendete talmente rigidi, che quando siete accanto ad una persona con cui vivete tutti i giorni la vostra esistenza, non riuscite in nessun modo a comunicare attraverso questi corpi, attraverso il toccarsi di questi corpi, giusto?
Quindi, ricordate che è solo «possibile», e questo è possibile in che modo? È possibile attraverso l’emissione di quei picchi, di cui parlavamo prima, ovvero sotto la spinta di un’improvvisa emozione, di un improvviso desiderio, di un’improvvisa sensazione: è possibile che il corpo astrale emetta una protuberanza astrale che arrivi in contatto con il corpo astrale dell’altro individuo con cui sta comunicando in quel momento.
E questo è possibile anche per il corpo mentale, perché il corpo mentale poi, come meccaniche, è simile al corpo astrale, anche se la materia reagisce in modo diverso. Quindi è possibile che anche i due corpi mentali entrino in contatto attraverso una protuberanza del corpo mentale, spinta da un improvviso ragionamento, da un improvviso impulso mentale. D’accordo? Però, ripeto, tenete presente che questo è solo possibile e che non è sempre così, anzi, il più delle volte non è così.
D – Questa possibilità allora si verifica per i corpi astrali, per esempio, se si entra in una specie di comunione della stessa emozione? È questo il picco al quale l’altro può rispondere?
Certamente: l’interazione tra due corpi astrali può avvenire soltanto attraverso lo stesso tipo di vibrazioni.
D – Allora se io sono emozionata al di qua dell’oceano, dico una cosa e l’altro coglie la mia emozione, ambedue emaniamo questi picchi, e i picchi si toccano; se, invece, mi emoziono solo io e lui niente, cosa succede?
È molto probabile che i vostri corpi astrali non entrino in contatto.
D – Non si toccano ecco. E per il mentale, invece, allora un ragionamento, un idea che per me è stimolante, creativa, è lo stesso discorso, se l’altra persona dall’altra parte, entra in questo gioco creativo, allora si toccano i corpi mentali, altrimenti no; è abbastanza simile come reazione.
Diciamo che è abbastanza simile anche se, e mi ripeto secondo quello che ho detto di recente, in questo argomento va inserita l’influenza del corpo akasico e l’influenza dei famosi archetipi; per cui non è proprio esattamente la stessa cosa.
Ma diciamo che, teoricamente, la situazione è la stessa, per il fatto che voi sapete che il «così in alto così in basso» è valido a tutti i livelli; quindi cambieranno le modalità, cambierà la materia attraverso cui si estrinsecano certe situazioni, però poi i meccanismi hanno analogie molto comuni su tutti i vari piani di esistenza.
D – Ti ringrazio, però appunto volevo sapere, per cercare di capire questi dettagli, la comunicazione è possibile quando, praticamente, c’è una vera interazione tra le due persone, tra i due corpi di quelle persone. Cioè il contatto, proprio come si diceva prima, c’è realmente, senti che la tua emozione si collega con l’emozione dell’altro, che il tuo pensiero si collega all’altro, il fatto di una comunicazione…commerciale non ha nessun genere di contatto…
Non capisco perché vi metta così in crisi questo discorso e vi crei tanti problemi: è la stessa identica cosa che abbiamo sempre detto quando un ospite che aveva perso un figlio, una madre, un marito e via dicendo, ci chiedeva se era possibile mettersi in contatto con la persona scomparsa.
Ecco, questa situazione è esattamente la stessa: è chiaro che l’ospite in quei casi aveva un desiderio, un’emozione che lo spingeva, e noi abbiamo sempre detto che era possibile che vi fosse veramente questo contatto e non fosse soltanto un’illusione creata dal proprio desiderio e che allorché la persona che aveva lasciato il piano fisico provava la stessa sensazione, la stessa emozione, lo stesso desiderio, allora ci sarebbe potuta essere una vera e reale comunicazione tra le due entità, di cui una incarnata l’altra disincarnata.
Vi ricordate che lo abbiamo sempre detto? Ed è esattamente la stessa cosa: anche in questo caso si tratta di contatti tra due atmosfere astrali, la differenza è che una ha anche la pastoia del corpo fisico, e l’altra non ha più la pastoia del corpo fisico.
D – Scusa, allora se uno dei due desidera e l’altro non desidera non è possibile che avvenga questo scambio, questa comunicazione, ma se entrambi desiderano la stessa cosa, non è detto comunque che possa avvenire, perché potrebbero esserci dei diaframmi diversi alla possibilità…
Certamente, certamente, bravissimo: non è detto che possa avvenire anche in quel caso, perché voi nella vostra rigidità mentale, schematica, considerate il desiderio come il desiderio; ma ogni desiderio che l’individuo incarnato possiede non è un desiderio unico e fisso, ma è composto da tanti piccoli desideri assieme, che danno poi la forma al concetto di desiderio che voi avete in quel momento, giusto?
La stessa cosa accade per l’altra persona. Ma siccome l’evoluzione e i bisogni sono diversi, non è detto che le componenti che compongono quel desiderio che sembra avere lo stesso indirizzo siano identiche, che le vibrazioni delle due persone e i desideri delle due persone siano identiche, siano del tutto simili o siano talmente simili da poter entrare in contatto tra di loro.
Potrebbe benissimo essere che, pur essendo simile una parte portante del desiderio di entrambi, il perché e l’intenzione di tutti i desideri collaterali, collegati a quello, siano talmente diversi che distorcono anche la parte simile, e i due desideri non entrano in contatto.
D – Se io provo una forte emozione leggendo un libro, come mi succede sovente leggendo i vostri libri, il mio astrale si avvicina a voi? lo vi sento vicini… allora cosa succede?
Ma, guarda, per quello che riguarda noi è una cosa diversa, in quanto tutti noi, anche nel momento in cui voi non ci sentite, in realtà, siamo in contatto con voi; il nostro desiderio, il nostro amore è sempre proiettato verso di voi, quindi nel momento che voi provate una proiezione nei nostri confronti è chiaro che questa proiezione arriva a toccarci come noi arriviamo a toccare voi comunque, ed è più facile in quei momenti che voi possiate avvertire le vibrazioni che noi emettiamo intorno a voi.
D – Scusa è il discorso che il più alto comprende gli inferiori?
Sì, diciamo di sì, per semplificare un po’ la cosa. Scifo.
Provata in modo cristallino quella sensazione del “toccarsi dei corpi” astrale e mentale, aggiungerei anche akasico.
Che poi è difficile e non so quanto utile distinguere i vari livelli, in quanto quando c’è relazione la comunicazione è autentica e avviene anche su tutti i livelli contemporaneamente.