Il test delle parole associate [A144-soma19]

Il semplice test delle parole associate che vi abbiamo proposto come ausilio per la vostra esplorazione dei somatismi non è altro, in definitiva, che un test proiettivo.

Infatti è basato sulla risposta proiettata dal vostro Io a una parola-stimolo, sulla quale l’Io elabora in risposta un’associazione, mettendo in tale associazione una parte di . In realtà tale test è semplice solamente in apparenza: coinvolgendo l’Io e l’interiorità dell’individuo l’interpretazione delle associazioni non è certamente un’operazione di facile esecuzione.

Infatti entrano in gioco, contemporaneamente, due attori diversi: la persona su cui il test viene effettuato e la persona che cerca di darne un’interpretazione, cosicché, in realtà, vengono effettuate due azioni proiettive, parallele ma diverse.

È indubbio, infatti, che anche chi somministra il test facilmente proietta se stesso nel notare o cercare di individuare le correlazioni tra stimolo e risposta, attribuendo significatività o meno a una risposta in base a se stesso e ai suoi processi interiori che possono discostarsi anche di molto da quelli della persona esaminata: con molta facilità le cose che noterà nell’altro saranno comunque quelle che stimolano le proiezioni fatte dal suo Io.

Come effetto collaterale dell’applicazione di questa tecnica, di conseguenza, cercate come sempre anche di osservare voi stessi, perché potreste ricavarne delle indicazioni utili per quanto riguarda la vostra interiorità e non solo quella della persona esaminata.

Questo a ulteriore conferma di quello che vi dicono spesso le Guide, ovvero che gli altri sono degli specchi in cui vedere se stessi e che le chiavi di lettura di qualsiasi rapporto sono per lo meno tante quante sono le persone implicate in esso.

Per il semplice uso che dovrete farne (ovviamente nulla vi vieta di erudirvi maggiormente in materia, ma non vogliamo fare di voi degli studiosi teorici, ma soltanto degli applicatori di una semplice teoria nel modo più pratico e immediato possibile) basta che teniate conto di pochi elementi.

Il tempo di risposta alla parola stimolo.

Certamente non è il caso di adoperare i tempi di reazione considerati come potenzialmente significativi da Jung nella sua analisi delle risposte alle parole stimolo, cosa che renderebbe la somministrazione decisamente noiosa da chi non si prefigge approfonditi intenti di studio. Basterà che notiate quando vi è un’esitazione evidente nella risposta o, addirittura, la mancanza di risposta (quest’ultima, ovviamente, indica che è stato toccato un nucleo che ha provocato reazioni marcate di censura da parte dell’Io).

I simboli (parole) usati nelle risposte.

Ricordiamo che le parole-stimolo le avrete ricavate dai sogni portati dalla persona sottoposta al test. Questo significa che l’Io sarà predisposto ad associare le parole-stimolo tratte dal sogno agli elementi del sogno stesso, fornendo così una chiave di passaggio da un elemento all’altro e incominciando a tracciare un percorso da poter esaminare.

Nell’ottica del lavoro che stiamo cercando di suggerirvi – e che, non dimentichiamolo, è basato sul tentativo di prendere contatto con l’incomprensione che può aver originato in voi un somatismo nella speranza di poterne eliminare o, quanto meno, attenuare il manifestarsi – questi pochi elementi possono essere sufficienti.

L’eventuale influenza esercitata su questo lavoro dagli archetipi transitori a cui fa riferimento la persona esaminata vedremo di evidenziarli, quando sarà il caso, a mano a mano che questo piccolo corso andrà avanti, in maniera che l’azione pratica si ampli e si strutturi sempre meglio non su basi semplicemente teoriche ma, principalmente, sul lavoro pratico che verrà fatto e di cui sarete delle cavie più o meno volonterose.

I dizionari per la decodifica

1. La correlazione con gli archetipi e la decodifica dei simboli è inevitabilmente correlata a vari tipi di “dizionari” di decodifica. Il dizionario principale, come abbiamo visto, è quello portato dalla Vibrazione Prima, ed esso costituisce la base di riferimento di tutta la Realtà. Esso, chiaramente, permea l’intero Cosmo in ogni suo punto e a esso fa riferimento il corpo akasico per controllare la giustezza delle sue comprensioni sulla scorta della maggiore o minore uguaglianza vibratoria con i dettami della Vibrazione Prima.

Se volessimo cercare un parallelo con concezioni che più meno già conoscete, si può immaginare il dizionario della Vibrazione Prima come un Super-Io cosmico: esso stabilisce le norme e le regole di giusto e sbagliato nelle reazioni interiori e di comportamento di chi sta sperimentando all’interno del Cosmo.

La differenza dal Super-Io della psicoanalisi risiede principalmente nel fatto che ciò che abbiamo appena definito impropriamente “Super-Io cosmico” non scaturisce dall’Io e dalle sue esperienze di vita con tutto il bagaglio di possibilità di modifica e di sviluppo delle sue istanze che ciò comporta, ma è preesistente alla formazione di qualsiasi Io, non subisce nel Cosmo l’ingerenza dell’Io, ed è, di conseguenza, costante e totalmente immodificabile nel tempo e nello spazio cosmico nell’intero periodo che va dalla nascita del Cosmo al suo riassorbimento nell’Uno.

2. Un secondo dizionario che si dovrebbe tenere in considerazione è quello fornito dalla costituzione degli archetipi transitori; esso usa simboli più semplici, più specifici e più mirati a decodificare le vibrazioni simboliche che sono collegate ai bisogni di comprensione degli individui in rapporto con i vari archetipi transitori. Se vogliamo essere più precisi possiamo osservare che, in realtà, ogni archetipo transitorio dà vita a un suo dizionario interpretativo dei simboli, specializzato in una certa direzione. È un po’ come accade nel settore editoriale dove spesso vengono forniti dizionari specifici (medici, filosofici, sull’arte e via dicendo) per fornire la chiave di lettura di particolari aspetti dello scibile umano corrente.

3. Infine ogni individuo, in base alle sue esperienze di vita e alla sua evoluzione, adotta simboli che trae dal suo vissuto, dando origine a una sorta di dizionario personale, diverso in buona parte da quello di ogni altro singolo individuo incarnato.

Come vedete, questo aspetto è molto complesso, e ci vorrà del tempo e della pratica perché voi riusciate a barcamenarvi alla meglio nell’esaminarlo. Dal canto nostro cercheremo di fornirvi di volta in volta le indicazioni che possono risultarvi non solo utili ma, in particolar modo, praticabili relativamente alle vostre limitate possibilità di visione.

Alcuni si sono chiesti perché non sono io a seguire direttamente questo lavoro, dal momento che, apparentemente, sono il più ferrato in materia. Principalmente il motivo risiede in alcune resistenze dello strumento che usiamo e che potrebbero rendere molto più faticoso il lavoro sia per lui che per noi.

D’altra parte avete tutti una spiccata preferenza per Scifo e molta confidenza e fiducia nei suoi confronti, e questo facilita il vostro essere rilassati. Per questi motivi abbiamo preferito che fosse proprio Scifo a condurre in pratica questo lavoro di cui, in realtà, sono il vero conduttore. Questo potrebbe portare a qualche possibile errore di trasferimento delle mie idee e delle mie intenzioni nel corso degli incontri diretti, specialmente per cause dovute al flusso delle vibrazioni che in essi viene messo in atto e che non è mai perfettamente stabile e costante, ma cercheremo di evitare queste difficoltà per quanto sarà possibile. Ombra

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Catia Belacchi

Impossibile, secondo me, poter decodificare i simboli che si riferiscono alla Vp, meglio con gli altri due, per i quali occorre un po’ di pratica

uma

vediamo

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