Il Paradiso è a portata di mano per chiunque voglia raggiungerlo

Padre mio,
al di là di ogni filosofia, al di là di ogni parola, resta un unico fatto, per me importante, primario, indimenticabile, terrificante, esacerbante, inevitabile, insopportabile: io sto soffrendo.

Mille e mille religioni nell’intero susseguirsi dei secoli hanno agitato davanti a i miei occhi il miraggio di un Paradiso dove la sofferenza non trova posto e il mio desiderio più grande è quello di riuscire a raggiungerlo ma… ma è così difficile.

E’ così difficile, Padre mio, non soltanto penetrarvi ma anche solo trovare la porta per farlo, e anche quando si è riusciti a individuare quella che potrebbe essere la porta giusta riuscire ad aprire quella porta appare un ostacolo insormontabile.

Aiutami, padre mio, dammi le chiavi del Paradiso, affinché io possa scrollarmi dalle spalle l’immane peso della mia continua sofferenza. Baba

Figlio mio,
il Paradiso non è là dove molti lo cercano:
esso non risiede nell’alto dei cieli,
né nelle grandi praterie,
e tanto meno su un monte così alto da sfidare le nuvole.
Esso è così a portata di mano
per chiunque voglia raggiungerlo,
che sfugge all’attenzione del ricercatore
in quanto non è un dove, né un quando,
ma è una condizione interiore
che già esiste, nascosta e non riconosciuta,
nel più riposto anfratto
dell’anima di ogni uomo.
Io ti ho dato ogni cosa per raggiungerlo
attraversando le molte porte che ostacolano
il tuo faticoso procedere
e per ogni porta già ti ho dato la chiave:
la paura della morte
sarà sconfitta dalla gioia di vivere,
il timore di guardarsi dentro
sarà superato dall’audacia di scrutare se stessi,
l’egoismo dell’Io più incatenato
sarà dissolto da un solo atto di vero altruismo,
l’avidità di possedere e possedere ancora
sarà trasformata dal saper donare
metà di ciò che si possiede a chi non ha nulla,
il senso del potere verrà modificato
dall’uso giusto che del potere può essere fatto,
la presunzione potrà essere sconfitta
da ogni piccolo atto di umiltà,
l’odio potrà essere cancellato
da un unico attimo di vero amore,
il rimpianto per ciò che si ha perso
potrà essere rimpiazzato dalla consapevolezza
di ciò che si ha avuto,
la tristezza potrà essere annullata
da un sorriso fatto con vera partecipazione,
il dolore vedrà la sua sconfitta
non appena ne riconoscerai e accetterai la necessarietà.
Ogni porta ti è stata svelata,
ogni chiave ti è stata data.
Devi solo trovare il coraggio
di aprire ogni soglia
e il Paradiso sarà tuo.
Per sempre.

Moti

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Marco Dellisanti

Qui e ora. Abbiamo già tutto. Come dice il Padre Nostro di Viola, “Il Tuo regno è già qua”.
E allora si tratta di continuare a togliere ciò che lo nasconde ai nostri occhi.

Alberta pucci

Mi piace pensare al Paradiso in questi termini. E’ gia’ in noi, quanta cecita’!!!!

Anna

Il paradiso come atteggiamento interiore…..questo il campo da coltivare!

Catia Belacchi

“Sì, il Tuo regno è già qua, nell’interiore di ciascuno. Grazie Guide.

natascia

Rifletto a volte, sul fatto che le situazioni identiche possono essere vissute con stati d’animo completamente differenti. Può sembrare banale, ma in effetti, non è ciò che è esterno a me che fa la differenza, ma è il mio sguardo sui fatti che pongo, lo stato emotivo, quanto mi sento identificato ecc…
In qualche misura, credo che questo centri con ciò che dice Moti, è l’atteggiamento interiore che ci fa vivere un fatto con sofferenza o con gioia. E’ nell’autenticità delle nostre azioni, nella disposizione di rimanere sempre ancorati alla sorgente, nella consapevolezza del gesto che troviamo pace.

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