Il dizionario simbolico degli archetipi transitori [A149-soma24]

La funzione degli archetipi transitori, come sappiamo, è quella di permettere a gruppi più o meno ampi di individui di sperimentare particolari sezioni della loro comprensione che abbisognano di essere più compiutamente affrontati e compresi.

Essi esistono, quindi, come strumenti per sperimentare collettivamente una comune interpretazione della comprensione individuale, attraverso la costituzione di quelle formazioni vibratorie a cui gli individui sono collegati e che abbiamo chiamato, appunto, archetipi transitori.

Non è il caso di ritornare sui molteplici effetti che gli archetipi transitori suscitano non solo per l’individuo a essi collegati, ma anche per le società o comunità che scaturiscono dall’aggregazione degli individui con una simile maniera di interpretare determinati aspetti del vivere sociale e, di conseguenza, del reagire al suo interno; quello che ci interessa, nell’ottica dei nostri ragionamenti attuali, è capire come si viene a formare il dizionario simbolico degli archetipi transitori.

È ovvio che, affinché si possano costituire i gruppi sociali, è necessario che tra gli appartenenti ai vari gruppi vi sia la possibilità di comunicare (l’elemento “comunicazione” è essenziale, come potete vedere, all’interno del Cosmo e in ogni suo punto) e, come sappiamo, la comunicazione viene effettuata attraverso simboli, derivanti non dal solo linguaggio, ma anche dalle posture del corpo, dall’espressione delle emozioni e dal ragionare tipico di ogni individuo.

La messa in comune delle interpretazioni simboliche dei vari aspetti che caratterizzano ogni archetipo transitorio dà vita alla creazione di un suo dizionario simbolico, all’interno del quale ogni simbolo è caratterizzato dalle molteplici sfumature di interpretazione che derivano dai diversi gradi di comprensione raggiunta da ognuno degli individui collegati a quell’articolo.

Si tratta sempre, quindi, di simboli complessi, dal momento che debbono contenere in la varietà di sfumature interpretative tipiche di ogni individuo che fa riferimento a un particolare archetipi transitorio. Ciò porta, come dicevo, alla costituzione di simboli dalle molte sfaccettature, simboli che ogni individuo userà nell’accezione che più si avvicina a quella che è la sua capacità interpretativa.

Dal momento che gli archetipi transitori si costituiscono sulla base delle necessità di esperienza di ogni individuo, ne deriva che i simboli che vengono usati dall’appartenente a un particolare archetipo transitorio, sono il riflesso delle incomprensioni di ogni individuo nell’ambito di esplorazione prospettate dall’archetipo in questione, ed è evidente che l’esame della simbologia tipica di un archetipo transitorio può diventare uno strumento utile per trovare elementi che permettano di risalire alle incomprensioni peculiari di ogni individuo e, di conseguenza, agli errori di decodifica compiuti all’interno dell’individuo stesso. Ombra

Da quanto abbiamo detto fin qui qualcuno tra voi potrebbe arrivare a pensare che l’insieme dei suoi corpi è infarcito di errori di decodifica. Bene, se avete avuto questo pensiero non posso fare altro che dichiararmi d’accordo su questa conclusione, dal momento che le vostre componenti (dal DNA ai corpi inferiori e all’Io) sono basate tutte sulla necessità di aumentare la vostra comprensione e il vostro sentire.

Ecco, di conseguenza, che balza evidente all’osservatore come la precisazione degli errori di decodifica dell’individuo possa diventare la strada maestra per chiarire anche nelle sfumature ciò che ogni individuo ha ancora necessità di comprendere, per aiutare il corpo della coscienza a essere sempre più in armonia e in equilibrio con le vibrazioni di riferimento portate dalla Vibrazione Prima.

Senza dubbio, molti degli errori di decodifica che vi appartengono sono difetti di comprensione di lieve entità che si risolvono pressoché automaticamente a mano a mano che vivete la vostra vita e che affrontate le esperienze che essa vi propone, passando molto spesso inosservate alla vostra consapevolezza, anche perché non vi provocano grandi difficoltà nella vostra quotidianità ma, più facilmente, soltanto delle sensazioni di disagio transitorie.

Alcune di esse, tuttavia, sono invece tali da mettere in atto al vostro interno quelle meccaniche che portano alla nascita di somatismi, a causa dei quali la qualità della vostra vita è meno soddisfacente. Ed è proprio verso di essi che è rivolto il lavoro che vi stiamo suggerendo di fare, certi che ne capirete l’importanza e che metterete in atto tutta la vostra disponibilità e buona volontà per ottenere dei risultati.

Ma se non riuscirete a compiere il lavoro proposto, se vi sembrerà troppo difficile, se il vostro Io farà resistenza portandovi a non essere interattivi ma solo a subire passivamente quanto noi vi stiamo dicendo, non demoralizzatevi. Per mal che vada, per un po’ di tempo avrete pensato a qualcosa di diverso dai vostri soliti problemi e, comunque, potrete sempre avere avuto la possibilità di rendervi conto di quanto facilmente lasciate che il vostro vittimismo abbia la meglio sulla vostra “voglia di fare”. Scifo

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Leonardo P.

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