L’argomento in sintesi
Al vostro interno esistono tantissimi organismi che vivono nel «vostro» ambiente e per i quali il vostro corpo fisico costituisce il «loro» ambiente cosmico di sviluppo.
[…] L’ambiente a voi esterno: qual è l’ambiente più vicino a ognuno di voi? Qualcuno potrebbe dire «la società in cui è immerso»; qualcun altro potrebbe dire «la famiglia in cui si trova a vivere»; qualcun altro potrebbe dire «l’anima – più o meno gemella – con cui si trova a condividere l’esistenza».
[…] Il corpo fisico, il «vostro» corpo fisico è il primo ambiente sul quale si scontra la vostra realtà. Ora, voi dovreste ricordare con me qualcosa che è stato detto tempo fa – e che, d’altra parte, anche dalla vostra scienza è conosciuta – e poi, insieme, cercheremo di riflettere sulle conseguenze di questa affermazione: nell’arco, convenzionale, di 7 anni il vostro corpo è totalmente diverso, alla fine dei 7 anni da quello che era all’inizio, perché, per un processo normale, biologico, tutte le componenti del vostro corpo sono cambiate, si sono rinnovate in varia maniera.
D – Questo cambiamento ogni 7 anni – che anche, giustamente, la scienza ufficiale ha riconosciuto – non è che avviene al settimo anno, all’improvviso; c’è una trasformazione, un ricambio di cellule, ecc. ecc. che avviene durante questi 7 anni. Diciamo che dopo 7 anni le cellule sono cambiate tutte; ma prima ne è cambiata una, poi un’altra, e via dicendo. Di conseguenza, man mano che avviene questo cambiamento la cellula che si è rigenerata, quella nuova, non rimane influenzata da quelle esistenti?
Questa può già essere una domanda. Se vogliamo vedere a livello genetico, possiamo chiederci: «Ma le cellule finali di questo corpo modificato nel corso di 7 anni hanno lo stesso patrimonio genetico che avevano quelle che vi erano all’inizio oppure no?».
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D – Sì, hanno lo stesso patrimonio genetico, perché è l’unica parte che rimane fissa e si duplica continuamente!
Certamente, sono pienamente d’accordo con te: il patrimonio genetico «senza alcun dubbio» è lo stesso. Allora, sempre per restare in ambito genetico, chiediamoci come mai avviene questa trasformazione, cos’è che favorisce o si innesca nel meccanismo per cui le cellule terminano il loro … chiamiamolo «piccolo ciclo» di 7 anni all’interno del corpo fisico dell’individuo?
Vedete, con tutto il senso del «meraviglioso» che nel corso di questi anni siamo qualche volta riusciti a trasfondervi, non avete acquisito abbastanza di questo senso da rendervi conto che ognuno di voi – «così in alto, così in basso» – in realtà costituisce un cosmo in cui la vita porta avanti la sua evoluzione.
Al vostro interno esistono tantissimi organismi che vivono nel «vostro» ambiente e per i quali il vostro corpo fisico costituisce il «loro» ambiente cosmico di sviluppo.
E le cellule, creature, secondo voi sono vive, hanno vita?
[…] Anch’esse – se si volesse andare in profondità – a loro volta sono dei microambienti, ma anch’esse sono sottoposte alle leggi di evoluzione della forma e della materia, e anche le cellule hanno un loro ciclo di vita, un loro ciclo evolutivo, che si compie (in particolare per quelle aggregate all’interno di un corpo fisico) nell’arco di 7 anni, terminato il quale finiscono il loro ciclo evolutivo e, quindi, analogamente con quanto succede all’individuo, si può dire – anche se è improprio, come termine – che muoiono.
D – Per cui si reincarnano?
Per cui non è che si reincarnino veramente, ma subiscono un cambiamento evolutivo tale per cui passeranno a una forma leggermente diversa, prosecutivamente diversa all’interno dell’evoluzione, per arrivare poi a costituire altri corpi, a prendere poi in qualche modo possesso della scala evolutiva attraverso il loro continuo evolversi.
D – Scusa, Scifo; potremmo considerarle allora come anime-gruppo delle prime forme inferiori di vita?
Sì, potremmo dire che ogni cellula del vostro corpo fa parte di un’anima-gruppo che fa capo alla vostra individualità; in cui il vostro corpo akasico, in qualche modo, è il corpo akasico di tutte queste cellule che fanno parte del vostro corpo fisico. La differenza sta nel fatto che, allorché queste cellule abbandoneranno il vostro corpo fisico, non saranno più collegate al vostro corpo akasico ma ritorneranno nella materia del cosmo per continuare poi, in una forma più avanzata di vita.
D – Quindi l’evoluzione generale del corpo è il frutto di queste molteplici microevoluzioni che avvengono all’interno del corpo stesso?
Certamente. Un analogo del vostro corpo inteso come cosmo, come ambiente cosmico, per tutte le piccole componenti che fanno parte dell’insieme del vostro corpo fisico.
Ora, tutto questo, in qualche modo è collegato naturalmente anche alla catena genetica dell’individuo. Naturalmente, come qualcuno ha sottolineato, entrano in gioco, nel corso di questi 7 anni, degli elementi che sono attivati all’interno della catena genetica e degli elementi che sono disattivati, in modo tale da preparare di volta in volta il succedersi dei vari corpi fisici che ogni individuo possiede nel corso della sua vita.
Infatti, se voi considerate che un individuo muoia intorno ai 70 anni, potete benissimo immaginare – per analogia – che nel corso della sua vita non possederà un corpo solo, come tendete a pensare, bensì una decina di corpi.
Questa è una cosa a cui non avevate mai pensato, come conseguenza di questo discorso, per esempio. Voi siete abituati a considerare il vostro corpo come tale, perché è vostro: nel corso di tutta la vostra vita e non vi rendete conto che questa è soltanto una vostra percezione soggettiva, ancora una volta altamente illusoria, e resa tale da che cosa?
Dal vostro bisogno – dal bisogno del vostro Io – di sentirsi di possedere quanto meno se stesso. Scifo
Continua.
Continua riflessione sull’illusorieta’.
Che mondo complesso.
Che il nostro corpo nel corso della vita si modifica è sotto i nostri occhi. Quello che dà continuità al nostro essere individui, a mio modo di capire, è la percezione interna che abbiamo di noi.
La coscienza “sente”, via via, i corpi di cui ha bisogno per la evoluzione. Mi sembra importante sottolineare che il cambiamento della materia fa capo a necessità evolutive che scaturiscono in seno al corpo della coscienza stessa.