L’argomento in sintesi
I limiti di natura fisica, emotiva, mentale e di comprensione che limitano e rendono parziale e soggettivo il vostro accesso alla Verità. La Verità che veniamo a proporvi non è ancora la Verità Assoluta, pur essendo più completa della vostra.
Come certamente avrete notato, l’insegnamento di questi ultimi anni ha, poco per volta, modificato la concezione della Realtà che vi avevamo proposto negli anni precedenti. Non vorremmo, però, che voi cadeste nell’errore di ritenere che quanto vi stiamo dicendo adesso invalidi quanto abbiamo detto negli anni passati, perché così non è.
La Verità è una ben strana cosa e possiede la sconcertante particolarità di essere apparentemente proteiforme e mutevole e, per questo motivo, può sembrare imprecisa e sfuggente. In realtà essa è, invece, stabile e fissa nel tempo per sua stessa natura – altrimenti non potrebbe essere una sorta di attributo essenziale dell’Assoluto in cui tutto esiste assolutamente preciso e immutabile – e la sua illusoria cangievolezza è data non dalla Verità in se stessa, bensì dalla capacità e possibilità di osservarla e comprenderla, nelle sue molteplici diramazioni, da parte di chi la cerca.
Chiaramente, allorché tanto più l’osservatore (come si tratta nel vostro caso) possiede dei limiti nella sua capacità di esaminare la Verità, tanto più essa avrà la possibilità di apparirgli in movimento e cangiante finendo, talvolta, col farlo desistere nella sua ricerca, sotto la spinta della frustrazione tipica di chi vuole far suo qualche cosa ma non riesce mai ad afferrarla abbastanza saldamente da riuscire a mettere in atto il suo desiderio.
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Quali sono questi limiti? Più che «quali», dovreste forse chiedermi «quanti» essi siano; ve ne presento alcuni… […]
Prima di tutto esistono, chiaramente, dei limiti di natura fisica: ad esempio le vostre percezioni fisiche sono incomplete, talvolta totalmente inaffidabili, condizionate nel tempo dal vostro stato di salute o dalle vostre abitudini e, perciò, rendono incostante e solo saltuariamente esatta la percezione di quegli elementi della Verità che, pure, sono presenti intorno a voi sul piano fisico così come in tutta la Realtà dell’esistente.
In secondo luogo avete indubbiamente dei limiti emotivi: le vostre emozioni (e fate attenzione a questo punto: sto parlando in senso generico e, quindi, sia di emozioni negative che di emozioni positive) influenzano la vostra obiettività nell’osservare la Verità, al punto che essa, sottoposta al vaglio dei vostri desideri e dei vostri bisogni emotivi, può da voi finire con l’essere interpretata in maniera sbagliata oppure, magari, venire rifiutata perché ritenuta falsa in quanto non collimante con ciò che speravate la Verità fosse.
Com’è ovvio esistono anche dei limiti mentali che derivano dalla configurazione del corpo mentale che possedete nel corso dell’incarnazione, ma non solamente da questa.
Senza dubbio un corpo mentale ben strutturato e ben organizzato è, teoricamente, in grado riconoscere la Verità, analizzarla in maniera logica e accettarla, ma non dobbiamo dimenticare, creature, che il corpo mentale che vi appartiene nel corso dell’incarnazione è collegato ai vostri bisogni di comprensione e ha, tra gli elementi che influenzano la sua funzionalità – come, d’altra parte, accade per tutti e tre i corpi transitori che vi appartengono solo momentaneamente e per quella vita – ciò che il vostro sentire non ha compreso, il che lo rende inevitabilmente deficitario sotto molti punti di vista.
A queste manchevolezze di base va ancora aggiunta l’influenza che sul vostro modo di ragionare esercitano non solo le vostre emozioni e sensazioni ma anche gli schemi mentali forniti dalla società, dalla cultura, dall’istruzione e dalla famiglia in cui vi trovate a fare esperienza.
Ne consegue che anche quello strumento meraviglioso ed estremamente complesso (ma cosa non è meraviglioso e complesso nella Realtà?) che è il vostro corpo mentale, contribuisce anch’esso a rendere selettiva la vostra comprensione della Verità.
È chiaro il fatto che noi che veniamo a proporvi la nostra Verità (che, badate bene, non è ancora la Verità Assoluta – pur essendo più completa della vostra – ma soltanto la Verità così come noi l’abbiamo scoperta al nostro punto dell’evoluzione), non possiamo che proporvi una Verità che si va gradatamente ampliando seguendo i dettami di quelli che sono i vostri bisogni e i vostri ritmi di comprensione.
Se avessimo parlato fin dagli inizi di quanto stiamo parlando ultimamente, le nostre parole non vi avrebbero interessato più che tanto e non avreste continuato a seguirci per molto tempo, vero? Ecco, quindi, la produzione iniziale di fenomenologia e la presentazione di semplici concetti di base presentati in maniera praticamente elementare.
Poi, un poco alla volta, abbiamo preso quei pochi concetti intessendo una ragnatela via via più intricata sulla quale farvi arrampicare con pazienza, costanza e cautela, attenti e sensibili ai vostri bisogni e alle vostre possibilità.
Infine è venuto il momento in cui non potevamo più aggiungere particolari e sfumature ulteriori a quanto vi andavamo dicendo perché saremmo diventati troppo ripetitivi e, così, noiosi. Ecco che, allora, abbiamo presentato alcuni nuovi concetti che ci avrebbero permesso non di gettare vie le vecchie Verità, bensì di ampliarle offrendovi di esse un’ottica diversa e una visuale più ampia anche se, certamente, non ancora definitiva.
Questi nuovi elementi non sono poi molti: la Vibrazione Prima, l’ambiente, il Dna, l’imprinting e gli archetipi, ma ci hanno permesso di allargare molto la prospettiva dei nostri discorsi, espandendo i confini di ciò che siamo andati dicendo e permettendoci di entrare un poco più profondamente nell’esame della Realtà, mettendoci in condizione di potere ad esempio presentare alcuni concetti introduttivi su che cosa sia un Cosmo, argomento vasto e complicato. Scifo
L’essere ignota non impedisce ad una Verità di essere Vera. Grande ripasso di un concetto fondamentale dell’insegnamento filosofico.