I cicli settennali del sentire e delle materie dei corpi [IF50-2focus]

L’argomento in sintesi
Il ciclo settennale (cifra indicativa) del cambiamento del sentire e della materia dei corpi mentale, astrale, fisico.

[…] Abbiamo così dedotto, da quanto abbiamo detto fino a questo punto, che la materia fisica del corpo di ognuno di voi cambia nel tempo e che, quindi, l’ambiente fisico che più vi appartiene anch’esso si modifica col passare del vostro tempo all’interno del piano fisico.

Ora sorge il problema, naturalmente, che a questa materia fisica è aggregata materia di altri piani; certamente a una cellula di materia fisica è aggregata una porzione di materia astrale, una porzione di materia mentale, e non andiamo oltre per non complicarci troppo la vita. Cosa succede? Succede la stessa cosa sugli altri piani? Anche sugli altri piani la materia astrale e la materia mentale hanno un ciclo, per cui il corpo astrale e il corpo mentale dell’individuo si riformano oppure no?

Mi fa piacere che siate tutti d’accordo e, per una volta, nel dire una cosa giusta! E’ naturale e inevitabile che così accada se la materia fisica ha un suo ciclo di vita.
Non pensate alla materia degli altri piani come esente dall’evoluzione della forma e della materia; l’avevamo detto anche di recente, se ricordate, sottolineandovi il fatto che quel concetto di evoluzione della materia non si rapportava soltanto alla materia fisica così come voi lo concepite, ma anche alla materia astrale e a quella mentale; il che significava che la materia astrale e la materia mentale a loro volta cambiano forma e, in qualche modo, evolvono.

Ora, così come la modifica del vostro corpo fisico appartiene all’evoluzione della materia di questo piano di esistenza, la modifica del vostro corpo astrale e quella del vostro corpo mentale appartengono all’evoluzione della materia dei rispettivi piani.
Vi è così un continuo ciclo e riciclo di materia sui tre piani inferiori di esistenza, tale da costituire un passaggio di materie dall’ambiente esterno all’ambiente interno dell’individuo.

Questo, in buona parte, giustifica il perché avevo battuto tanto sul fatto che dovevate discutere e tenere presente l’esistenza dell’ambiente, in quanto risultava importante per comprendere come l’individuo non è una cosa a stante ma è qualche cosa di veramente immerso all’interno dell’ambiente, della materia in cui egli vive.

[…] Quello che mi interessa di più ora, è di farvi arrivare da soli a comprendere perché c’è questo cambiamento di materia nel corpo astrale e nel corpo mentale.

[…] E’ evidente che nel corso … supponiamo di 7 anni, il sentire dell’individuo incarnato sul piano fisico si è andato modificando; poco o molto, a seconda di quanto è riuscito a compiere all’interno di se stesso.

Qua dobbiamo ribaltare allora, a questo punto, la nostra visione: il fatto che il corpo akasico dell’individuo abbia raggiunto nuove consapevolezze, nuovo sentire, significa che saranno (diciamo impropriamente) «messi in atto» dei nuovi bisogni al suo interno, nuove necessità evolutive al suo interno.
Queste nuove necessità evolutive sapete che poi, in qualche modo, attraverso la vibrazione, vengono riflesse verso il corpo fisico affinché egli possa, attraverso lo scontro con la realtà esterna, riuscire ad acquisire ancora ulteriori nuove comprensioni.

È inevitabile che, essendo cambiato il bisogno evolutivo del corpo akasico, egli invii verso il basso delle vibrazioni diverse;

a queste vibrazioni diverse corrisponderà un diverso tipo di materia del piano mentale poiché i processi di pensiero collegati a quel tipo di bisogno saranno diversi da quelli precedenti;

così come le emozioni collegate a questi bisogni [dell’akasico] e ai pensieri del corpo mentale saranno diverse da quelle che fino a quel momento erano state messe in atto per conseguire evoluzione;

allo stesso modo nel corpo fisico, in qualche maniera, anche se magari leggerissima (perché più si scende in basso, più leggere sono le modifiche all’interno dell’ambiente presente in quel piano di esistenza) ci saranno condizioni diverse affinché si possa compiere questo processo che va dal corpo akasico al corpo fisico.

Ecco, quindi, che all’interno del corpo mentale quelle che potremmo chiamare, così, ipoteticamente, «cellule mentali» non più del tutto adeguate vibratoriamente ai bisogni del corpo akasico verranno rilasciate e verranno assunte dai vari sottopiani del piano mentale altre particelle di materia, tali che costituiranno un corpo mentale leggermente diverso da quello che era 7 anni prima. Lo stesso per quello che riguarda il corpo astrale, così come lo stesso avviene, per analogia, per ciò che riguarda il corpo fisico.

Precisazione
Per quello che riguarda, invece, i corpi che state usando nel corso della vostra evoluzione, essi non sono adeguati alla vostra evoluzione interiore, all’evoluzione del vostro corpo akasico, in quanto vengono formati di volta in volta, non per esprimere «tutta» la vostra evoluzione!

Lo scopo di creare questi corpi inferiori non è quello di farvi «esprimere» la vostra evoluzione, ma è quello di farvi «acquisire» evoluzione; il che significa che la loro costruzione è fatta in modo tale che voi, attraverso quei corpi, con i loro limiti dovuti al settore che intendete esplorare nel corso della vostra vita, nel corso di «quella» vita, siano formati in quel determinato modo.

Quindi, come noi diciamo spesso, voi, nel corso della vostra vita, esprimete la vostra evoluzione «in buona parte, in più o meno grande parte», però non esprimete mai totalmente l’evoluzione che possedete perché i vostri corpi inferiori non hanno tutta la materia adeguata all’evoluzione che avete conseguito. Questo, perché – ripeto – è più importante che i vostri corpi siano adeguati ai bisogni del vostro corpo akasico, e quindi a ciò che non avete compreso, che a ciò che avete compreso. Scifo


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Catia belacchi

Post molto chiaro.

Leonardo

C’è un continuo scambio tra interno ed esterno, tra noi e l’ambiente. Scambio che dovrebbe essere inteso come unico processo visto da due prospettive diverse.
A tutto ciò fa capo Il corpo dell’ coscienza con le su necessità evolutive.

Nadia

Chiaro, grazie!

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