Il deva preferito di Krsna stava guardando il suo Signore seduto in mezzo a un prato che faceva rotolare tra le dita qualche cosa. Il sole tramontò e, ancora, Krsna stava facendo rotolare quel qualcosa di così piccolo che il suo deva non riusciva a vedere, e continuò a osservarlo attentamente, mentre il sole ancora sorgeva, e sempre Krsna non si toglieva da quella posizione.
Alla fine, senza riuscire più a trattenersi dalla curiosità, si avvicinò e gli disse:
«Cosa stai facendo, mio Signore? Cos’è che tieni tra le dita?».
«Come, mio caro, non vedi cos’è che ho tra le dita? E’ una pallina di capra.»
«Una pallina di capra! Per due giorni, vuoi dire, mio Signore, che Tu hai giocato e guardato questa pallina di capra?»
«Sì, mio caro, e per quanto io l’abbia guardata intensamente e in tutte le posizioni non sono riuscito a comprendere quale atto di fantasia ha messo in moto il Creatore per creare una cosa così bella!» Ananda
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Io sono Colui che ha costruito questo «gioco».
Io sono Colui che, in qualche modo, questo gioco manovra; e sono qua, questa sera, per ricordare a ogni mio piccolo elemento di questo immenso gioco che lui non è una parte passiva in tutto ciò ma, anzi, io aspetto di veder diventare la vostra passività attività, e così poter veramente dire che insieme, con amore, con passione, con un legame indissolubile nel tempo e nei secoli, noi stiamo giocando tutti quanti assieme.
Io spero con tutto me stesso di vedervi veramente elementi attivi, attori che non solo interpretano una parte, ma danno veramente qualcosa di se stessi nell’interpretazione di questa parte, perché il mio gioco non è fatto per il mio divertimento, ma affinché voi impariate, cresciate e riusciate a essere in qualche modo in sintonia con quella che è la mia volontà: le difficoltà che incontrate nel mio gioco sono legate alla vostra incapacità di comprendere questa mia volontà.
Se io avessi un Io come il vostro, se mi abbandonassi alle volontà di questo Io, vi assicuro che questo gioco sarebbe molto più crudele, molto più difficile: ma vi assicuro, con tutto l’amore che posso inviarvi, che crudeltà, che odio, che sentimenti di tal genere in esso non ci sono, anche se a voi talvolta sembra di percepirli e, allora, magari mi rinnegate dicendo: «Ma perché Tu, Padre mio, permetti che tutto ciò accada proprio a me?», e io non posso che guardarvi e dire:
«Ma perché, figlio mio, tu non vuoi comprendere qual è la mia volontà?
Sei qua, in questo momento, in questo “teatro”, per recitare la tua parte attiva; e la tua parte attiva significa non solo essere l’attore che tiene la scena, che dice, che fa, ma soprattutto che sa coinvolgere con i suoi sentimenti, con la sua capacita di dare, anche tutti gli altri!»
Io sono Colui che questo «gioco» ha costruito e vorrebbe con tutto il cuore che i suoi figli comprendessero che è qualcosa di così grande, di così importante, che porterà inevitabilmente all’unione, alla comprensione, alla totalità, e allora non ci saranno più sofferenze, e allora non ci saranno più dolori, e allora non ci saranno più lacrime, e allora non ci saranno più paure, più dubbi, più timori perché anche voi, uno per uno, potrete guardare indietro e dire:
«Ma, in fondo, è stato soltanto un bellissimo e grande gioco». Michel
Il gioco della vita
È così semplice, così semplice da non volerlo credere.
Lasciar fluire la vita alleggerisce ogni suo passaggio, per non dire che lo rende divertente.
Continuamente il meccanismo va ricordato!