Fede e ragione, spirituale e materiale

Pace a te, figlio e fratello, a te che hai paura della spiritualità.
Io ti vedo, anche se tu non te ne rendi conto, aggrapparti alla ragione e – appena odi il termine spiritualità – sentire dentro di te qualche cosa che freme, che ha paura, che ha timore, perché tu temi di poter essere confuso con una persona che è fideistica senza avere la razionalità sempre presente.

Figlio e fratello, non commettere l’errore di fare una distinzione troppo netta tra ragione e spiritualità, in realtà i confini non sono così netti come potrebbe sembrare, ma sono due aspetti di una stessa cosa, che si completano e si compenetrano l’uno con l’altro, tanto da arrivare a formare un tutt’unico che solo può dare la visione di ciò che E’; ricorda che, se Tutto è Uno, per comprendere veramente a fondo il Tutto non basta soltanto un aspetto della conoscenza, ma ci vuole anche l’aspetto della fede.

D’altra parte, figlio e fratello, bene fai a sfuggire la fede cieca senza raziocinio e ricorda sempre che l’insegnamento spirituale non vuol dire andare avanti soltanto con la fede, non vuol dire credere che soltanto attraverso i dogmi, pronunciati da uomini o da presunti Maestri, si possa arrivare alla comprensione, ma ricorda sempre che la vera comprensione è quella che riesce a fare una sintesi e una compenetrazione tra gli elementi dello spirito e gli elementi della ragione.

Ricorda sempre, dunque, che la spiritualità deve essere anche logica, non deve andare contro a quelli che sono i dettami della razionalità perché, se così fosse, allora vi sarebbe buona probabilità che quanto viene detto sotto l’etichetta di spiritualità in realtà sia costituito soltanto da discorsi campati in aria; perché se la verità è fatta di cose che si compenetrano a vicenda e che hanno tutte una ragione, una motivazione e una causa, non può essere che questa ragione, questa motivazione, questa causa siano dovute al caso, ma debbono seguire delle precise connessioni logiche, mancando le quali vuol dire che non ci si trova di fronte a una verità.

Bene fai quindi, figlio e fratello, a rifiutare l’etichetta di fideista, ma altrettanto bene dovresti fare a non restare aggrappato alla sola ragione, perché altrimenti commetteresti l’errore contrario e non otterresti altro che un’arida conoscenza, un arido nozionismo che, senza la spinta del tuo cuore e del tuo sentire, non riuscirebbe a trarre la vera opera da ciò che conosci.
Sono qui per esortarti a non commettere un errore che viene commesso così di frequente da parte delle persone che si interessano di argomenti inerenti la spiritualità.
E’ frequente infatti incontrare, tra questo tipo di persone, la concezione che i Maestri e tutti coloro che di spiritualità – in un modo o nell’altro – si occupano, non dovrebbero occuparsi di quelli che sono gli aspetti più materiali della vita: non dovrebbero parlare di argomenti quali possono essere il sesso, la politica e via dicendo.
Grave errore, questo, figlio e fratello, perché devi sempre ricordare che spiritualità e materialità non sono due cose distinte, come nella tua mente a volte può capitare di pensare, ma sono invece due diversi aspetti di una cosa unica, che si completa in queste due prospettive, dando vita a quella che è la concezione universale del Tutto.

Tieni presente anche, figlio e fratello, che sarebbe assurdo che i Maestri che vengono a parlare agli uomini, lo facessero dimenticando quelli che sono i problemi principali vissuti dall’uomo, e tra questi problemi, indubbiamente, un posto di primo piano nell’umanità- attuale è costituito proprio da problemi di tipo materiale.
Ricorda ancora che è vivendo la vita, come i Maestri dicono, che si riesce a raggiungere veramente la spiritualità; questo significa che non è strettamente necessario parlare d’Amore per riuscire ad arrivare ad alti livelli di spiritualità, ma è invece necessario affrontare le esperienze all’interno della materia, perché è soltanto attraverso lo scontro tra le intime tensioni interiori dell’uomo, e i fattori che dal suo esterno spingono, che si arriva a creare quella visione unitaria che induce l’individuo a ricercare la verità.
Non pensare, quindi, che quando i Maestri affrontano temi che apparentemente nulla hanno a che fare con un discorso spirituale, essi si stiano occupando di un qualcosa di cui non dovrebbero occuparsi, perché ogni fattore dell’uomo, ogni fattore della vita, ogni fattore della conoscenza, in realtà fa parte della spiritualità, in quanto dalla spiritualità nasce e nella spiritualità agisce e interagisce.

Figlio e fratello, conserva in te entrambi gli aspetti della medaglia e in questo modo il disegno che tu cerchi di costruire all’interno di te, la conoscenza che tu immagazzini nella tua mente, non resteranno semplici parole senza costrutto ma, alla fine, forniranno un quadro meraviglioso che non diventerà mai brutto, che non si consumerà mai e ti permetterà di costruire sempre nuovi quadri, sempre più complessi, sempre più grandi, fino ad abbracciare il Quadro Universale. Ananda

Fratelli, sorelle, quante volte vivete le vostre vite e vi guardate intorno e sgranate gli occhi meravigliandovi per ciò che pensate possa essere un fenomeno meraviglioso.
Come accade spesso, fratelli, quante volte vi accade, sorelle, che vi cada un oggetto in casa e che voi pensiate che sia stato fatto cadere da qualcuno che è presente nella stanza e che vuole manifestarvi la sua presenza. Oh, fratelli, oh, sorelle, per quanto sia bello l’avere fede, per quanto sia bello credere, io vi prego: prima di vedere l’irrazionale, prima di pensare a cause misteriose e meravigliose, prima di lasciarvi trascinare in congetture e ipotesi che non potete provare in alcun modo, esaminate razionalmente ciò che vi accade!
Scoprirete che, in gran parte, tutti i fenomeni meravigliosi che a voi sembra che vi succedano (e che molte volte usate con gli altri, parlando, per farvi belli), in realtà non sono altro che proiezioni, in realtà non sono altro che vostre speranze, in realtà non sono altro che vostre illusioni.
Fratelli, sorelle, cercate quindi di avere sempre fede, ma non lasciate che questa fede renda ciechi i vostri occhi e la vostra mente. Viola


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Catia Belacchi

Grazie Ananda, grazie Viola

Roberta I.

Grazie.

Marco Dellisanti

Grazie

alberta

grazie

Samuele

Grazie

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