Esempio: l’Archetipo Permanente della fratellanza [A154-ap2]

Cerchiamo di applicare quanto detto fin qui all’osservazione dell’Archetipo Permanente della Fratellanza.

L’informazione di base trasmessa da tale archetipo è che tutte le creature, indipendentemente dal loro grado di evoluzione e dal sentire che esse hanno raggiunto, non sono separate tra di loro, ma appartengono tutte a una stessa Realtà che le accomuna ed eguaglia in maniera inscindibile; di conseguenza, la meta che l’Archetipo Permanente della Fratellanza indica è quella di considerarle tutte, senza alcuna eccezione, con lo stesso grado di importanza, vicinanza e amore.

Questa informazione costituisce il primo nucleo di questo archetipo che viene immesso in quello che abbiamo definito “dizionario di base”, che accomuna tutte le coscienze presenti nel Cosmo e che indicano la meta finale da raggiungere per trovare l’equilibrio tra le varie coscienze all’interno dell’ambiente cosmico.

Insieme a questo concetto di base troviamo, proprio come in un dizionario, tutte le altre voci correlate che indicano la relazione tra il concetto base e l’insieme degli altri concetti che con esso possono trovarsi a essere in qualche rapporto.

Per visualizzare meglio questo concetto è sufficiente che prendiate in mano un qualunque dizionario e cerchiate un termine: vedrete che prima c’è la definizione di base e subito dopo, se il vocabolario non è di quelli proprio striminziti, le varie accezioni e il riferimento ai vari contesti in cui tale definizione di base può venire incontrata o individuata. (Immagine da Treccani)

Allo stesso modo, nelle informazioni portate dall’Archetipo Permanente che stiamo esaminando, sono presenti anche, per esempio, le informazioni che segnalano tutti i collegamenti che possono essere fatti con altri Archetipi Permanenti (ad esempio con quello del non uccidere, dell’amicizia, della famiglia e via dicendo) e questi, se ci pensate bene, non sono altro che l’espressione delle diverse sfumature che appartengono a ogni comprensione, delle quali in passato abbiamo ripetutamente parlato.

A mano a mano che tutte le informazioni sulla Fratellanza vengono percepite dalla materia akasica, le informazioni riguardanti queste sfumature vengono recepite con sempre minore chiarezza in relazione al passaggio dalla percezione di una coscienza amplissima a una molto più limitata com’è quella della coscienza appartenente al singolo individuo che sta procedendo lungo la via dell’evoluzione.

Nell’Archetipo Permanente (non solo in quello della Fratellanza che stiamo osservando, ma in tutti gli Archetipi Permanenti) troviamo anche altre informazioni che assumeranno un’importanza notevole allorché le vibrazioni dell’Archetipo arriveranno a essere percepite dai corpi transitori, ovvero quali sono le reazioni mentali, emotive e fisiche che completano la comprensione del concetto di fratellanza (ad esempio il percorso intellettivo che fa da ponte tra il sentirsi un Io separato e il sentirsi, invece, in completa comunione col Tutto, il senso di pienezza e completezza che ne consegue e il benessere fisico che ciò porta nel corso dell’incarnazione).

Per quale motivo tali informazioni sono importanti? Perché esse si distribuiranno nei rispettivi corpi transitori di competenza alimentando in essi la creazione dei loro personali dizionari specializzati e fornendo un elemento di confronto con le reazioni dei corpi transitori nel corso dell’esperienza fisica, contribuendo alla formulazione di giudizi e di concetti giusto/sbagliato che diventeranno il fulcro delle reazioni della personalità individuale in risposta alle esperienze incontrate.

In questa maniera forniranno la dinamicità necessaria all’intero sistema vibrazionale inferiore, e alimenteranno e forniranno al ciclo vibrazionale dei corpi transitori gli impulsi che condurranno il corpo akasico ad acquisire via via un sempre maggior numero di elementi ottenendo, di conseguenza, quell’allargamento costante del suo sentire e quell’aderenza sempre più precisa a quanto viene indicato dall’Archetipo Permanente che costituiscono lo scopo ultimo dell’intero processo.

Ecco, quindi, che, nell’esempio che stiamo esaminando, i processi logici coerenti col concetto di fratellanza forniranno al corpo mentale dell’individuo incarnato il supporto mentale per poter elaborare maggiormente in tale direzione l’esperienza che si troveranno a vivere, e lo stesso processo fornirà al corpo astrale e a quello fisico la gamma delle reazioni possibili relative a quel tipo di esperienza.

Il tutto, ovviamente, messo in relazione con quanto l’individuo ha compreso veramente, e fino a quel momento, di tale concetto e, quindi, in diretta corrispondenza con le possibilità percettive che gli permette il grado di comprensione, l’ampiezza di sentire che in quel momento lo caratterizza e che gli appartiene in maniera stabile e definitiva.

Le vibrazioni provenienti dal corpo akasico dell’individuo (il quale invia continuamente la richiesta di ulteriori dati per avvicinarsi sempre di più ai parametri ideali forniti dall’Archetipo Permanente) forniscono all’individuo la spinta a immergersi nell’esperienza e a reagire secondo la propria personalità a quello che si trova a dover affrontare, mantenendo il circolo akasico/fisico dinamico e in continuo mutamento, così come in continuo mutamento ed espansione sono i dizionari specializzati di ognuno dei corpi inferiori.

Tutti gli individui che si trovano ad avere la necessità di comprendere più approfonditamente l’Archetipo della Fratellanza, troveranno il loro punto di incontro e di contatto vibrazionale nei collegamenti vibratori che scaturiscono dallo stesso bisogno di comprensione di quel particolare aspetto della Realtà a cui appartengono, dando vita, nel mondo della soggettività, alla formazione di quei nuclei vibratori che conducono alla sperimentazione e che sono gli Archetipi Transitori.

Semplificando al massimo possiamo dire che si può concepire che ogni Archetipo Transitorio fornisce uno spettro di possibilità sperimentali con ben chiaro il risultato minimo che ogni individuo a esso collegato deve conseguire: il raggiungimento comune della meta prefigurata dalla definizione del concetto di base espresso dall’Archetipo Permanente di cui è il riflesso.

Nel caso che andiamo esaminando tale risultato minimo è la comprensione del non essere disgiunti né veramente diversi da ogni altro individuo che sta sperimentando tale archetipo (e, per estensione del concetto, da ogni individuo che è stato, è o sarà presente nello sviluppo della coscienza cosmica).

Il fatto che ogni individuo collegato all’Archetipo Transitorio porti comunque con , come dotazione individuale, i raggiungimenti del suo percorso personale e del suo personale livello evolutivo, fornisce la possibilità di esaminare, elaborare e comprendere non solamente il concetto di base ma anche le sfumature che lo contraddistinguono arricchendo il sentire di tutti coloro che sono collegati a quell’archetipo grazie alle esperienze comuni ma anche, e in maniera importante, grazie alle personali reazioni individuali rispetto a tali esperienze.

Il risultato è un ampliamento del sentire di ogni individuo che sperimenta il concetto di fratellanza nella sua ricerca del raggiungimento dell’armonia con i parametri identificativi di tale aspetto della Realtà che le vibrazioni tipiche di quell’Archetipo Permanente trasmettono alla totalità della materia cosmica.

In fondo, curiosamente, sembra ripetersi un processo che già conosciamo per averlo indicato in passato quando vi abbiamo fornito lo schema del passaggio della Vibrazione Prima nella Realtà: nella prima parte del percorso le vibrazioni dell’Archetipo Permanente pervadono la materia, diffondendosi nel Cosmo finché arrivano al punto centrale di quella che noi avevamo immaginato come una clessidra, e che è individuabile nell’arrivo delle vibrazioni dell’Archetipo Permanente a contatto con il mondo della percezione, della soggettività, della dualità.

A questo punto ciò che viene percepito è trasformato, interpretato, decodificato dalle possibilità percettive fornite da ogni sentire individuale e la spinta vibratoria fornita dall’Archetipo Permanente si riflette sui corpi transitori diventando il veicolo delle informazioni che, seppure rese soggettive, permeano le reazioni di ogni individuo all’interno del mondo fisico permettendo la sua interpretazione della Realtà, trasportando i dati raccolti nel suo ciclo di ritorno, fissando nel corpo akasico dell’individuo i nuovi elementi acquisiti e ridando vita a un nuovo circolo delle vibrazioni dell’Archetipo Permanente che si ripeterà sino a che all’interno della coscienza individuale non vi sarà più disarmonia tra quanto è stato compreso e la meta che l’Archetipo Permanente indica. Ombra

Cosa significa tutto questo per l’uomo incarnato? Qual è, dal punto di vista del mondo della soggettività, il percorso che compie il concetto di fratellanza? Esso sarà sperimentato nelle sue varie forme, allargando via via i confini della sua applicazione e facendo passare l’individuo dal ritenere fratelli i propri figli o le persone a lui più care, a comprendere in questo concetto chi considera un amico, per passare poi, gradatamente, ad abbracciare come proprio fratello qualunque altro uomo senza distinzione di età, sesso, razza, ricchezza, cultura, religione e senza l’emissione di giudizio alcuno sull’altrui moralità o comportamento.

Per arrivare, infine, a sentire incluso nel concetto di fratellanza ogni elemento che costituisce la Realtà, dalla pietra al fiore, dall’animale alle stelle, riconoscendo in ognuno di essi la qualità che tutto unisce e tutto rende completo: l’appartenenza a un’unica Realtà che tutto, ma proprio Tutto, comprende. Scifo

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