D – Il corpo akasico. Quello che abbiamo discusso dando mostra di non aver le idee molto chiare in merito; come l’attivazione di certe caratteristiche del Dna viene effettuata tramite il sentire acquisito del corpo akasico.
A parte il fatto che, secondo me, e forse sbaglio, questo argomento non lo avete in realtà portato per niente, ma gli avete girato intorno senza entrare nel merito della cosa in quanto non vi siete messi lì a cercare di capire come poteva avvenire, avete semplicemente enunciato la cosa, e detto: «Non la capisco. Potrebbe essere così e così», però senza cercare in realtà di andare a fondo e vedere di capire.
Il discorso poi, anche qua, è molto semplice in realtà; siete molto portati a complicarvi le cose, miei cari! Il corpo akasico, il vostro corpo akasico in particolare, non è un essere che pensa, che decide, che fa; è una parte di tutto il vostro essere.
La cosa più importante che ha questo corpo akasico sono le vibrazioni che egli possiede, i sensi che egli ha attivati e che sono quelli che vengono definiti come «sentire»; vibrazioni che si organizzano a mano a mano che nel corpo akasico si iscrive la comprensione. D’accordo?
Ora, com’è che si attivano le caratteristiche all’interno del piano fisico, nel corpo dell’individuo, allorché questi costituisce il suo corpo fisico, ma poi, in alcuni casi, anche allorché il corpo fisico trascorre gli anni sul piano fisico?
Queste caratteristiche si attivano «semplicemente» attraverso le vibrazioni del suo sentire.
Non vi è molto da spiegare, in realtà, e mi sembra abbastanza semplice la meccanica della cosa: il corpo akasico ha queste vibrazioni di sentire, e queste non sono immobili, ferme, ma agiscono su tutta l’individualità, specialmente verso i piani inferiori logicamente.
Queste vibrazioni vanno ad interagire con la materia: prima mentale, poi astrale e poi fisica. Allorché attraversano ciascuna di queste materie, queste vibrazioni mettono in moto delle vibrazioni della materia sottostante facendo sì da eccitare certi punti invece che certi altri, e tra i vari punti che eccitano vi è anche la catena genetica.
Ecco che allora queste eccitazioni mettono in moto, fanno diventare attive, preponderanti rispetto ad altre, certe caratteristiche dell’individuo invece che altre.
Mi sembra che non sia poi così difficile.
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D – A me rimane ancora un po’ oscura la faccenda del sesso, allora. Perché femmina, perché maschio? Chi lo decide, che cos’è che lo decide?
Il tipo di vibrazione che si mette in moto.
D – Prima ancora della fecondazione, allora.
Beh, in un certo senso direi di sì, perché la catena genetica stessa si forma attraverso le spinte delle vibrazioni dell’akasico, quindi è preordinata in qualche modo o, quanto meno, è dipendente da quelli che sono i bisogni dell’akasico.
Se manca all’akasico una certa vibrazione che corrisponde a qualità, che so io, femminili, ecco che allora si metterà in moto un certo tipo di vibrazioni che farà sì che il corpo successivo abbia questa caratteristica, in modo tale che l’individuo possa sperimentare questo tipo di esperienza e quindi il corpo akasico possa trattenere, recepire, conquistare anche questa parte di vibrazione che non è ancora nelle sue possibilità possedere e comprendere.
D – Allora in ultima analisi, scusami, non è il corpo akasico che decide?
No che non decide!
D – Le vibrazioni che sono sul corpo akasico, allora…
Ma non hanno una coscienza queste vibrazioni, non sono loro che decidono! È la loro stessa legge che decide ciò che accadrà o no.
È una qualità connaturata alla vibrazione che farà sì da attivare proprio quelle qualità. Dire «automaticamente» o «meccanicamente» sarebbe certamente riduttivo, però può rendere l’idea: automaticamente certe qualità della vibrazione del sentire attivano certe qualità dell’individuo allorché si incarna sul piano fisico. Però ricordate, ripeto, che «automaticamente» e «meccanicamente» è riduttivo, perché se no allora torneremmo a tutta una filosofia meccanicistica che assolutamente non è quella a cui noi possiamo aderire.
D – E se la chiamassimo «consequenzialità»?
Ecco, forse renderebbe certamente più l’idea il termine «consequenzialità».
D – Però, Scifo, prima parlavamo di chi è che decide, e io pensavo che è la realtà che è insita nelle cose che fa sì che sia in una maniera o in un’altra.
Apparentemente, partendo semplicemente dal piano akasico, sì; però ricordate che le cose partono da più in alto, non partono soltanto dal piano akasico!
Errata concezione della “libera scelta” incarnativa
D – Scusa, lo stesso discorso vale anche per l’inserimento in una determinata famiglia?
Ecco, ora arrivavo anche a questo; perché tra le varie supposizioni errate che facevate, avete combinato un po’ di pasticcio in quanto, ad un certo punto, se non ho male interpretato quello che cercavate di dire, avete attribuito a questo agire del corpo akasico la genesi, il perché della vostra incarnazione in un determinato posto.
Beh, questo direi che non è esatto. Senza dubbio il corpo akasico influenza e crea quello che è il vostro corpo fisico, su questo non vi è alcuna ombra di dubbio, e diciamo che vi è un’estrema consequenzialità tra il vostro corpo akasico e il vostro corpo fisico.
Per quanto riguarda, invece, l’ambiente in cui andrete ad incarnarvi, il corpo akasico non ha una vera possibilità di scegliere l’ambiente in cui andrà ad incarnarsi; anche perché, se veramente potesse scegliere un ambiente, ritorneremmo allo stesso discorso del libero arbitrio. Invece la scelta dell’ambiente in cui il corpo akasico si andrà a incarnare, il più delle volte, tranne particolari evoluzioni dell’individualità, è diretta da Entità esterne che sono preposte a tutta questa fatica. D’accordo? Scifo
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La consequenzialità tra vibrazioni del corpo akasico e piano incarnativo mi fa pensare una volta di più a come tutto sia comprensione, come nulla sia o possa avere uno scopo che non sia la comprensione.
Fin nella materia più grossolana ed oscura il meccanismo della comprensione fa da padrone.
Meccanicismo , mancanza di libero arbitrio, di decisione riportano in auge la questione del Disegno Divino.
Grazie.
Ogni essere è soggetto a leggi che regolano e rispondono ad un principio di giustizia di cui spesso non comprendiamo il senso.
Siamo tutti coinvolti, in vario grado, in questo procedere verso l’unificazione.
Procedere inteso come acquisizione di comprensioni.
Infatti dovremo al fine “constatare” che mai ci siamo separati e che tutto è Uno.
In questo che è il percorso obbligato, siamo indirizzati dai dati che il corpo akasico acquisisce ed anche da entità esterne? Cosa significa che l’ambiente in cui un entità si incarna, viene scelto da entità esterne?
Significa che l’ambiente e il tempo della reincarna<ione verso la quale l'individuo viene indirizzato è scelto da entità (credo si tratti dei cosiddetti "Signori del karma) che, per la loro evoluzione, sono in grado di sapere quali sono i bisogni evolutivi dell'individuo e quale sia il percorso che per lui è tracciato nel Grande Disegno.
Questo, per lo meno, è quello che credo di vere capito…
La riflessione che sorge leggendo e’ il grande senso presente in ogni sfumatura di ogni individualita’.
Dalle caratteristiche intrinseche, all’ambiente che la circonda.
Non bastera’ una vita per coglierle!
Grazie…