Errata concezione dei Signori del karma e degli Spiriti guida [IF19]

D – Scusa, Scifo, ma questa decisione che viene presa esternamente, non viene fatta in funzione di queste necessità evolutive del corpo akasico, cioè questi Signori del Karma che io sento nominare oggi per la prima volta…

Sì, e anche un pochino a sproposito, in realtà; l’intervento avviene senz’altro e non soltanto in base a quello che l’individuo deve esperire per poter aumentare il proprio sentire e quindi, un po’ alla volta, un giorno magari diventare egli stesso un signore del karma, ma lo devono fare e lo possono fare soltanto in coerenza con quello che è già scritto.

D – Sì, per cui non è a vanvera?

Non è a vanvera. Devono mantenere inalterato il disegno della Realtà Assoluta perché, non possono essere al di fuori della Realtà Assoluta, al di fuori di «ciò che tutto è».

D – Quindi il fatto che queste vibrazioni dell’akasico non riescano a decidere anche sull’ambiente non è che sia… cioè è tutto funzionale all’evoluzione dell’individuo?

Certamente, senza dubbio, certo, certo. E’ un po’ più chiara la cosa?

D – Fra queste Entità esterne non può esserci anche lo Spirito Guida?

Alcune volte sì. Dipende. Sai, il discorso dello Spirito Guida è un discorso un po’ complicato perché, intanto, vi sono molte inesattezze in ciò che si crede intorno allo Spirito Guida, e poi diverse volte chi si presenta come Spirito Guida in realtà è un po’ uno spirito guida che si autoproclama tale, ma c’è qualcuno altro: uno spirito guida dello spirito guida, al di sopra. Ma qua ci andiamo a complicare decisamente le cose…

D – Ma tutti abbiamo lo Spirito Guida?

Sì, per forza. Se foste senza, sareste come una macchina senza autista.

D – Allora ci conduce per mano?

Il problema è che vi conduce nelle cose belle ma anche nelle cose brutte.

D – Questo mi spiace un po’.

Purtroppo lui non è lì per farvi felici.

D – Ma per aiutarci a crescere?

Per aiutarvi a crescere, certamente.

D – Perché tanti possono avere contatti con lo Spirito Guida?

Ma ti dico, cara, non sono poi così tanti come si sente in giro. In buona parte si tratta di illusioni, in buona parte si tratta di autosuggestioni, in buona parte si tratta di Entità molto vicine al vostro piano fisico che hanno bisogno di comunicare e allora, per farsi accettare, affermano di essere gli spiriti guida, e con questo non è detto che facciano del male naturalmente; e, in buona parte, vi sono delle entità ancora legate a degli affetti in vita e, quindi, seguono le persone che amano, cosicché vengono ritenute erroneamente degli spiriti guida. In realtà, lo spirito guida quasi sempre resta nell’ombra per una questione… quasi «magica»; e poi un giorno vi spiegherò un po’ meglio anche questo.

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D – Tu dicevi prima che l’incarnazione, il posto in una famiglia, viene deciso dai Signori del karma…

No, io non ho detto così! L’hanno detto altri, e io ho detto che è anche abbastanza inesatto!

D – Per quel che ne sapevo io, era che a un certo livello di evoluzione l’individualità che raggiunge il piano akasico diventa consapevole nel suo corpo akasico per cui, avendo una buona evoluzione, riesce anche a stabilire i suoi bisogni e anche a sapere il punto e la famiglia in cui dovrà incarnarsi, o sbaglio?

Sì, ha l’illusione di scegliere lui. Diciamo che è consapevole, sceglie una determinata incarnazione pensando di essere lui a scegliere, ma in realtà è in accordo con quello che è il «piano» deciso per lui
E’ leggermente diversa la cosa. 

Senza dubbio, come dicevo prima, il discorso dei Signori del karma è comunque, come minimo, inesatto per quello che riguarda tutto questo discorso, perché i Signori del karma si interessano di qualcosa di un po’ più ampio dell’incarnazione di un Tizio, di un Caio o di un Sempronio qualunque.

Relazione tra bisogni evolutivi e patrimonio genetico

D – Per quanto concerne però l’evoluzione di un individuo, le vibrazioni sono quelle che determinano poi nel Dna se io sarò alto o basso, biondo o bruno, ecc., ma il fatto di come sono, così, nell’esteriorità, non ha un valore piuttosto secondario rispetto a quello che è la natura del karma, che invece sceglie un ambiente in cui io devo esternare le mie capacità e vivere, assorbire da questo ambiente quelle cose che mi sono veramente utili? Il fatto che io sia biondo o bruno ha anche questo una certa qual valenza per quanto riguarda l’aspetto…

Io non sono molto d’accordo su quanto stai dicendo.

D – Ma io faccio una domanda.

D’accordo. Anch’io sto dando una risposta. Secondo me, le caratteristiche della personalità dell’individuo incarnato sono importanti tanto quanto l’ambiente e certamente, per far sì che l’individualità abbia un ampliamento del suo sentire, è necessario che ambiente e personalità abbiano dei collegamenti tali da potergli fornire ciò di cui ha bisogno.

D – Personalità sì; però la personalità non so se è espressa dallo stato fisico. Quella è persona, non è più personalità.

Mah!… persona e personalità. Se tu parli di corpo fisico, il corpo fisico stesso è modificato dalla personalità dell’individuo; basta un atteggiamento di vittimismo o di felicità per cambiare l’aspetto fisico di un individuo, quindi la sua reazione all’ambiente.
Basta vedere, che so, lo stereotipo che fate nei vostri discorsi di un certo Andreotti, per esempio. Se avesse un atteggiamento diverso, più eretto, più sicuro, meno chiesastico, voi avreste tutta un’altra immagine di ciò che lui fa.

D – Non è forse anche però che quella grandissima potenzialità genetica che noi abbiamo come patrimonio di partenza condizioni anche dei lati caratterologici, non soltanto quelli fisici? Cioè, ho l’impressione che C. stesse parlando dell’espressione fisica e questa diversificazione, questa attivazione da parte dell’akasico mi sembrerebbe strana, dato che i figli di solito assomigliano ai genitori e quindi un’individualità incarnata in una determinata famiglia combinazione ha gli occhi del padre, la bocca della madre, i capelli biondi come questo, come quell’altro… cioè l’attivazione dei caratteri somatici in realtà si differenzia poco da quelli della famiglia in cui va a finire, ma è il carattere che può essere completamente diverso, e cioè ci può essere in una famiglia di ladri un individuo che assomiglia al papà ladro ma che non è ladro, e cioè ha uno sviluppo diverso di caratteristiche di personalità.

Questo è un altro punto interessante e anche importante; voi forse non ve ne siete resi conto ma, con quanto stavamo affermando fino adesso, stavamo contraddicendo tutta la vostra scienza. Anche perché, con le affermazioni fatte finora, prese così come sono state dette, allora va a carte quarantotto tutta la genetica, tutto il discorso del gene recessivo, del gene dominante e via e via e via.

Invece no! Non va assolutamente a carte quarantotto proprio per quel motivo che tu così «divinamente» hai esposto, ovvero che senza dubbio le caratteristiche, il carattere dell’individuo viene «costruito» dalle vibrazioni provenienti dal sentire dell’akasico, che senza dubbio nei casi particolari in cui vi è bisogno di certe comprensioni le vibrazioni dell’akasico provocano determinate caratteristiche anche fisiche per l’individuo, che so io: una malformazione, o una caratteristica particolare necessaria «a quel tipo» di comprensione, ma vi sono poi anche leggi fisiologiche che danno invece una costituzione di un certo tipo fisico, di materia fisica, legate a quelle che voi conoscete comunemente.

Quindi non cerchiamo di far fuori la genetica, ma cerchiamo di ampliare quanto viene saputo comunemente; anche tenendo conto poi di un altro fattore: che se tutto questo deve essere costruito su un disegno già esistente, è chiaro che vi sono anche degli elementi per cui quel corpo fisico deve avere anche certe caratteristiche perché fa parte di quel disegno in cui era stato costruito così.

D – Quindi accetta uno schema di base che già esiste?

C’è una certa trama a cui viene associata, è per quello che dico «dall’esterno», in realtà l’entità viene associata a quella figura ritratta nel disegno che più si presta alle vibrazioni del suo corpo akasico e quindi alle sue possibilità di comprensione. Ma qua è un ribaltamento dell’osservazione che può provocarvi problemi; ne riparleremo poi in seguito.


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Leonardo

Anche le leggi della genetica e della fisica in generale, che sembrerebbero conservare una propria autonomia “normativa” rispetto alla “costruzione” dell’incarnazione da parte della Coscienza, in realtà “obbediscono”, in ultima istanza, all’imperativo della comprensione.
Ogni pur minuscola parte della materia anela alla comprensione.
Grazie.

Natascia

Discorso un po’ complesso.
Questo richiamo continuo al disegno di ognuno, è per me fuorviante.
Mi è chiaro invece che veniamo dotati di quel che abbisogna per la nostra evoluzione.
Questo mi permette di accogliere il dolore, non solo mio, ma anche quello con cui quortdianamente veniamo a contatto che in altro modo vivrei come fatto di ingiustizia.

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