Abbiamo sentito che avete parlato e discusso di quelle che potrebbero essere le influenze negative, sviscerando più o meno approfonditamente quelli che potevano essere i temi tipici di questo tipo di argomento.
Non pochi tra di voi hanno avuto un momento in cui hanno pensato di subire le influenze di entità malevole, di energie negative o di persone negative, facendo di queste possibili influenze una scusante per il loro agire sbagliato o per il loro non-agire.
Noi non neghiamo che vi possano essere delle “energie negative” e delle “entità negative”; neghiamo, però, con assoluta certezza, che queste vibrazioni negative possano influire sulle persone che si mettano in condizione di non recepirle o di non restare da esse influenzate.
Pensateci bene, figli: qualcuno di voi, oggi, diceva che se subire l’influenza di un’energia negativa è frutto di un bisogno karmico dell’individuo, questo individuo subirà, senza alcun dubbio, queste influenze negative.
Certo, su questo non vi è nulla in contrario da poter affermare, tuttavia, come noi vi ripetiamo sempre, non fermatevi a quello che è il punto di partenza del discorso, ma considerate che l’esperienza che vi arriva ha una sua funzione, ha una sua utilità.
Cercate di mettere da parte, per qualche istante, il concetto che il mondo e la realtà che vi circondano esistano soltanto per farvi soffrire: non è così e non lo può essere, perché se così fosse non vi sarebbe il sole, né il cielo, la luna, le stelle, i fiori o l’acqua dei fiumi… in realtà, per chi sa ben guardare, tutto ciò che contorna l’uomo è fatto per fargli scorgere la grandezza di ciò in cui è immerso, e potrebbe ritrovare la felicità e il senso della vera vita e della sua esistenza anche soltanto restando chiuso in una stanza e guardando fuori dalla finestra.
Se, quindi, il karma (in generale, e non soltanto le influenze negative) vi deve comunque accadere, questo avviene perché da esso voi dovete trarre delle esperienze, delle conoscenze, delle comprensioni che, altrimenti, non riuscireste ad acquisire; non è la passività, la supina accettazione ciò che noi vi chiediamo con queste parole, ma è un’azione continua, è un interagire con l’esperienza, con le forze che agiscono su di voi, per comprendere che cos’è che vi vogliono indicare.
So bene che non è facile, sotto la spinta di una situazione dolorosa, riuscire ad osservare ciò che accade in quest’ottica! Eppure, figli, se ci riusciste, riuscireste senza dubbio a rendere la vostra vita qualcosa di meno doloroso e triste di quanto a volte non vi appaia.
Chi di voi si trova o si è trovato in situazioni apparentemente senza via d’uscita avrà scoperto (ce lo auguriamo) che trovando dentro di sé serenità, forza e fiducia nella bontà di ciò che gli sta intorno, anche la situazione più difficile perde un po’ alla volta gran parte della sua difficoltà e, allora, sarà arrivato a comprendere che qualche cosa, malgrado tutto, gli veniva insegnato.
È facile, invece, cercare di attribuire la causa della propria sofferenza all’esterno, affermare che vi è una fattucchiera che ha fatto il malocchio, o che vi sono entità negative, o gusci astrali, o forme pensiero che influiscono su se stessi per cui non si può fare a meno di comportarsi in un certo modo.
Sono tutte scuse, siate sinceri con voi stessi: se vi comportate in un certo modo è perché così avete voglia di fare, e vi garantiamo che se qualcuno volesse farvi fare qualche cosa che all’interno di voi non sentite di voler fare, certamente non lo fareste.
D’altra parte, questa è una concezione risaputa anche dalla vostra stessa scienza. Infatti chi si è occupato di ipnosi sa che essa è uno stato di abbandono da parte dell’ipnotizzato nelle mani di colui che ipnotizza; in teoria l’ipnotizzatore può far fare qualunque cosa alla persona ipnotizzata, potrebbe anche indurla al suicidio o a uccidere qualcuno… eppure non è così facile come potrebbe sembrare o come alcuni film possono far credere.
E questo perché? Perché anche in uno stato di abbandono come quello dell’ipnosi, in cui l’ipnotizzato sembra essere veramente in completa balia dell’ipnotizzatore (il quale potrebbe essere assimilato alle energie esterne a voi che, a volte, dite di percepire), egli finisce col fare soltanto ciò che, in realtà, “sente” di fare. Riuscite a comprendere, figli?
Come difendersi, allora, da queste energie negative, da queste presunte entità negative, da queste presunte persone dai grandi poteri magici che cercano (a vostro dire) di rendere la vostra vita un inferno?
Semplicemente rafforzando la fiducia in voi stessi; semplicemente arrivando ad accettare che se fate un’azione sbagliata nei confronti di un altro la fate perché il vostro intimo non ha ancora compreso che essa non va fatta e che, quindi, dovete modificare ancora il vostro modo di essere.
Cercate, insomma, di proiettare quanto l’esperienza vi sta offrendo come dono non all’esterno di voi, ma all’interno di voi stessi.
“Eppure – molti diranno – al di là di certe situazioni che possono anche essere risolte semplicemente usando un po’ di psicologia, vi sono dei fatti concreti che indicano l’esistenza di queste influenze negative: persone che si ammalano, disgrazie che accadono e via dicendo.”
Ah, potenza della mente, figli! Com’è facile, quant’è facile crearsi un “fantasma” partendo dal presupposto di un fatto che sta accadendo.
Quanti dicono: “Ho avuto (o sto passando) un’esperienza traumatica perché influenzato da energie negative… pensa: mi è morta la madre, mi è morto il padre…”. Se tutti coloro a cui muoiono il padre e la madre avessero questi lutti in famiglia soltanto perché vi sono state delle influenze negative, allora veramente il mondo sarebbe intessuto, incredibilmente e inesplicabilmente, con queste influenze.
In realtà, come direbbe Freud, avviene, il più delle volte, una costruzione a posteriori; ovvero viene costruito su un avvenimento doloroso il castello della propria convinzione cercando una causa che, in realtà, non esiste.
Ovvero: questi avvenimenti sarebbero avvenuti comunque, perché fanno parte di quell’esperienza karmica che ogni uomo deve vivere. E, quindi, non v’è bisogno che si vadano a cercare influenze negative per il fatto che questi avvenimenti accadano, vi è bisogno, invece, che l’uomo li osservi con maggiore obiettività e maggiore serenità; anche perché, se tenete presente l’insegnamento che vi abbiamo portato in questi anni, ricorderete che ognuno di voi è costituito da un insieme di vibrazioni che si propaga attraverso i vari piani di esistenza.
E se ricordate anche che ogni vostro stato d’animo, ogni vostro sentimento corrisponde ad un tipo di vibrazione, vi potrete facilmente rendere conto che ogni vostra paura, ogni vostro desiderio insoddisfatto vibra intorno a voi, non soltanto sul piano fisico ma anche sugli altri piani, e che questa vibrazione diventa una sorta di attrazione per le energie negative, tanto che è ben più facile che siate voi ad attrarre le negatività su di voi, piuttosto che sia la negatività a venire spontaneamente presso ognuno di voi. Moti
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Il post è veramente chiaro . Grazie Moti.
Sapere che non sono forze/entità/ cause esterne che influenzano la mia vita, mi ha reso più libera. Questo assumermi la responsabilità su quel che mi accade, mi ha sottratto dal pensiero di dover dipendere da altri. Credo che questo abbia dato una svolta alla mia vita e molti sentimenti di rabbia, di dolore e di gelosia si sono dissolti e non hanno più condizionato le mie azioni.
Rasserenante pur se responsabilizzante. Grazie.
Interessante, grazie!