Elementi di base della percezione dei colori [A216-c1]

[Sintesi AI] L’articolo introduce il tema dei colori e le loro interpretazioni simboliche ed esoteriche, distanziandosi da specifiche correnti esoteriche.

Il concetto chiave è la vibrazione, poiché il colore è definito come una vibrazione elettromagnetica con diverse lunghezze d’onda.
La percezione del colore richiede un soggetto percipiente e un oggetto percepito; il colore non ha esistenza indipendente dalla percezione.
La percezione del colore è soggettiva e influenzata dalle capacità percettive individuali, come dimostrato dal daltonismo.
Nonostante la soggettività, la comunicazione sui colori è possibile grazie a un “dizionario di decodifica” condiviso legato agli Archetipi Transitori.
La decodifica delle informazioni è essenziale per il fluire delle vibrazioni e per la comunicazione interna ed esterna dell’individuo.
Gli Archetipi Transitori e i loro vocabolari di traduzione dei simboli uniformano la percezione e garantiscono un’interazione efficace.
La simbologia dei colori è complessa e include aspetti emotivi e mentali, che sono trasmessi uniformemente attraverso un dizionario comune. [/S]

A parecchi anni di distanza dalla vostra richiesta di chiarimenti in merito, eccoci arrivati al momento di parlare di un argomento che vi stava molto a cuore (chissà poi perché?) e che vi avevamo promesso, comunque, di affrontare: i colori e le interpretazioni più o meno esoteriche e simboliche che possono essere collegate a essi.

Ovviamente non seguiremo in maniera particolare nessuna delle molte correnti “esoteriche” (dallo varie ramificazioni dello Yoga alle più disparate correnti magico-esoteriche) che si sono occupate di cercare di collegare l’individuo e la sua spiritualità ai molti colori dell’esistente – anche perché nessuna di esse è vera in assoluto pur contenendo magari qualche elemento apprezzabile e non infarcito di interpretazioni fantasiose presentate come Verità Assolute – ma osserveremo l’oggetto del nostro disquisire cercando di restare nell’ambito della sfera dell’insegnamento che vi abbiamo presentato in tutti questi anni poiché, pur apparendo a prima vista una questione semplice, in realtà essa presenta molti punti di collegamento con le nozioni che vi abbiamo sottoposto in questi anni di nostri interventi presso di voi.

Il nucleo centrale dell’insegnamento che vi abbiamo portato in questi decenni è sempre stato il concetto di vibrazione, concetto che, come potete facilmente immaginare, riveste un ruolo importante rispetto all’argomento dei colori, in quanto la definizione stessa di “colore” non può che indirizzare verso il concetto di vibrazione: in effetti, la vostra stessa scienza ottica definisce il colore come una vibrazione elettromagnetica che ha una sua diversa lunghezza d’onda da colore a colore, distinguendo tra colori primari [n.d.r. il termine “primario” usato da Andrea può generare confusione. Dopo una ricerca abbiamo constatato che sta parlando dei colori dell’iride e non dei colori “primari” in stretto senso scientifico] (rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto) e colori composti dall’associazione di uno o più colori – e, quindi, da vibrazioni composite – affermando che la percezione di ogni colore da parte di un osservatore è direttamente correlata alla lunghezza d’onda della vibrazione che viene riflessa dal corpo che la riflette, stabilendo, in questo modo un primo punto importante di base, ovvero la necessità di un soggetto percipiente e di un oggetto percepito.
Continua nella pagina successiva…

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Natascia

Interessante.

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