Ecco che, inaspettatamente, ci troviamo ancora una volta assieme per rinnovare questo contatto tra il visibile e l’invisibile, tra la dualità e la non-dualità, contribuendo con la nostra partecipazione alle vostre vite a riequilibrare le energie del Cosmo in cui voi portate avanti le vostre esistenze.
Strana storia questa del riequilibrio delle energie, figli!
Avvezzi come siete a vivere interessandovi quasi sempre soltanto del piccolo ambiente circoscritto che vi è più vicino, il concetto del riequilibrio delle energie molte volte sembra sfuggire non soltanto alla vostra attenzione ma anche alla vostra comprensione.
Tuttavia, nel corso delle vostre giornate, vi succede non di rado di rendervi conto che quello che vi capita è sovente mosso da un rapporto di causa-effetto che vi conduce frequentemente a cercare di trovare un diverso equilibrio che tenga conto di quello che di nuovo – e spesso inaspettato – è avvenuto nella vostra vita, inglobandolo nella somma delle vostre esperienze.
Ogni giorno, alla fine della giornata, se voi guardate con attenzione quanto avete vissuto, può risultarvi facile constatare – al di là delle proiezioni dei vostri desideri e della loro soddisfazione o insoddisfazione che sembrano costituire il parametro su cui voi tendete ad etichettare come positivo o come negativo quello che avete vissuto – che, in realtà, accade sempre che si arrivi a un pareggio delle situazioni, a un equilibrio finale tra gli elementi positivi e gli elementi negativi che hanno scandito le vostre ore.
Purtroppo, altrettanto spesso la vostra percezione soggettiva, il vostro Io, il vostro desiderio non appagato, le vostre aspettative frustrate vi inducono a porre più facilmente attenzione a quelle che sembrano essere state le situazioni negative che vi appaiono aver sconvolto la vostra vita, ed è naturale che questo accada, perché quasi sempre la sofferenza è più evidente e coinvolgente, per chi la incontra, della felicità.
Noi, però, vi garantiamo, figli, che se voi osservaste con attenzione e obiettività quello che vivete, vi rendereste conto che alla fine, sempre, quello che accade, non solo nel Cosmo ma anche nel microcosmo delle vostre piccole singole giornate, risulta essere un esempio evidente del concetto di equilibrio che vi abbiamo presentato, e che le cose positive e le cose negative che avete vissuto arrivano sempre a dare vita a una nuova situazione di equilibrio.
Certamente si tratterrà di un equilibrio diverso, perché diverse saranno le vibrazioni che stanno alla sua base, così come diversa sarà la distribuzione delle varie componenti vibrazionali, tuttavia il risultato sarà, sempre e comunque, una situazione di equilibrio, di compensazione.
Sapere che la figlia, che ultimamente ha perso inaspettatamente e all’improvviso un affetto importante, oggi si trova a essere la portatrice di una nuova vita, senza dubbio a qualcuno tra voi avrà fatto sorgere il pensiero che l’equilibrio ancora una volta è stato accontentato: dopo la perdita subita da un figlio sul piano fisico, ecco che si presenta, si affaccia alla vita un altro figlio che in qualche modo controbilancerà quello che è andato perso, ripristinando un ristabilirsi continuo e coerente dell’equilibrio delle vite interessate all’avvenimento luttuoso di partenza.
Senza dubbio la situazione sarà diversa, gli elementi in gioco cambieranno, le fatiche e le responsabilità cambieranno forma e, magari, chi porta in sé una nuova vita si troverà davanti momenti anche molto diversi da quelli che avrebbe affrontato quando questa vita non c’era, ma ce n’era un’altra al suo fianco; eppure, nel macrocosmo, adottando un’osservazione più ampia di quella che è la Realtà rispetto a quella cui siete soliti fare riferimento, è possibile arrivare a concepire il fatto che questo continuo mutamento delle forme della Realtà, questo continuo mutamento dei personaggi e degli interpreti delle vite che state vivendo, tutto questo, alla fin fine, risulta in pareggio, e ciò che avete perso vi viene restituito talvolta in maniera magari persino, in apparenza, spropositatamente più grande di quella che avreste mai osato sperare; ma anche questa concezione è inquinata dal modo in cui il vostro Io valuta l’esistenza che sta percorrendo, perché anche questa apparente sproporzione, questo illusorio disequilibrio tra ciò che vi può capitare di bello e ciò che vi è accaduto di brutto, alla fine verrà compensato da tanti altri piccoli fattori negativi o positivi che riporteranno la situazione a un livello di fluidità ininterrotta, fatta di continui piccoli o grandi cicli di disequilibrio che sono sempre il preludio di nuovi equilibri, garantendo, in questo modo, la continuità e l’avanzamento della vostra interiorità verso una comprensione sempre più ampia e mai bloccata o interrotta nella sua possibilità di comprendere.
Noi siamo certi che tutti voi vi rendete conto, nel vostro intimo, che quanto vivete non vi succede mai a caso, ma che tutto ha una sua funzione: tutto, nel gioco degli equilibri, porta a farvi sperimentare di volta in volta le situazioni più diverse e più disparate in maniera che non solo voi, ma anche tutti gli attori che partecipano a tali situazioni, possiate trarne un beneficio utile che si traduce, grazie alle esperienze che vivete, in comprensione e, successivamente, in sentire.
Siate, quindi, grati all’esistenza che vi procura questa miriade di esperienze che vi permette di vivere le vostre vite nel modo più proficuo per voi stessi e non soltanto per voi stessi, ma anche per le persone che assieme a voi condividono tali esperienze e a quelle per le quali le vostre esperienze saranno un domani, prossimo o lontano, importanti come oggi lo sono state per voi.
La pace sia con tutti voi. Moti, 16 giugno 2012
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E’ importante pensare che le nostre vite siano sostenute dalla legge dell’equilibrio, perchè questo, finchè siamo nell’ottica del divenire, ci rassicura. Tuttavia, mentre nella nostra personale esistenza o in quella di persone a noi vicine questa legge si scorge quasi sempre chiaramente, si vedono anche vite con prove così grandi che sembrano non poter essere compensate da momenti di tranquiliità, che pur non mancheranno. Possiamo allora dire che ciò è dovuto al proprio Karma?
La mente duale è portata a valutare i fatti in termini di perdita e di guadagno, per questo a volte risulta difficile vedere l’esistenza di questa tendenza all’equilibrio nel cosmo. Se ampliamo il nostro sguardo oltre ciò che appare alle nostre menti, possiamo prendere consapevolezza di questo continuo gioco di alternanza tra il prendere e il lasciare, l’ottenere e il perdere, dove il dare è sempre compensato dal ricevere, ma questo avviene perché andiamo oltre il concetto stesso di perdere e di ottenere, di dare e di ricevere, così come vengono ordinariamente concepiti, cioè in termini quantitativi. Ampliare lo sguardo significa passare dalla mentalità calcolatrice alla consapevolezza del valore qualitativo di ciò che ci accade, di quel beneficio di cui parla Moti “che si traduce, grazie alle esperienze che vivete, in comprensione e, successivamente, in sentire”.
Questo tema dell’equilibrio è qualcosa di cui intimamente, credo di avere sempre avuto consapevolezza. Non so spiegarlo, ma sento che è così e questo mi dà pace.
Lo yin e lo yang (sper di averlo scritto bene!)…