D – Secondo alcune teorie con l’ipnosi si può arrivare al piano della coscienza dell’individuo. È possibile poter far vivere in maniera conscia la sua totale realtà di coscienza, quella non offuscata dall’insieme delle sovrastrutture.
io/identità
I Testimoni di Geova, il rifiuto di ascoltare, la mancanza di elasticità
Domanda – Vorrei chiedervi, per cortesia, se ci potete dare qualche spiegazione, qualche ragguaglio sull’esperienza dei Testimoni di Geova. Io intendo: che cosa rappresentano questi Testimoni di Geova che non abbia rappresentato la Chiesa cattolica, o meglio cristiana?
Non è vero che siamo quello che mangiamo
Domanda – Ho letto questa frase:”Noi siamo quello che mangiamo”. Questo mi ha colpito molto perché io fino a quel momento davo un’importanza relativa al cibo. Poi invece da quel momento ho incominciato ad interessarmi di alimentazioni tipo la macrobiotica: è veramente valida questa frase?
Essere se stessi e l’uso consapevole delle maschere
Domanda – I Maestri dicono di essere sempre se stessi, però a volte con certe persone si rende necessario mettersi come delle maschere e cambiare il proprio atteggiamento per venire incontro ai bisogni degli altri, mettersi al loro piano per aiutarli…
Piccoli consigli per le fatiche di ogni giorno
Domanda – Perché per evolverci dobbiamo sempre attraversare la sofferenza?
Ma perché lo volete, cari! Nessuno vi obbliga. Se voi, invece, smetteste di voler a tutti i costi possedere: possedere gli oggetti, possedere la gloria, possedere il potere, possedere l’amore, possedere le altre persone e via dicendo, ecco che allora, a quel punto, molte cause, molte fonti di sofferenza vi verrebbero a mancare. Sareste molto più tranquilli.
La fede che ci sostanzia (2)
Certo, guardandovi in giro e osservando il mondo che vi circonda, sembra esservi un’enorme carenza di fede.
Avere fede in chi, in che cosa – vi chiedete – ed osservate la società così come è strutturata, una società in cui quello che conta è il possedere, il mettere da parte, l’ammucchiare, lo spendere per comprare cose piacevoli – magari – ma inutili.
La fede come fiducia (1)
Ma tu, tu che affermi di appartenere a qualcosa, tu che implichi con questo appartenere a qualcosa il fatto di possedere quella qualità interiore che viene, solitamente, denominata fede.
“Ho posto la felicità nelle cose più piccole di questo mondo” (3f)
Sorelle, fratelli, con un poco di attenzione, con un briciolo di consapevolezza, con un minimo di introspezione e di desiderio di guardare per un minuto e profondamente dentro se stessi, ognuno di voi così come già fu per ognuno di noi, potrebbe trovare i segni di quella felicità.
La felicità: accettare quel che si è, non combattere contro (2f)
“Come mai, adesso che mi accetto nella mia condizione fisica così come sono e posso guardarmi allo specchio senza inorridire e dirmi: ‘Mamma mia come sono brutto, che brutti capelli che ho… e via e via e via’, tuttavia non sono ancora felice?”
La felicità: accettare il proprio corpo fisico (1f)
Voi siete abituati ad andare a cercare la felicità lontano e all’esterno, in ciò che vi presenta l’esistenza: osservate ciò che nel corso delle vostre giornate turba la vostra tranquillità e cercate di modificare lo stato di cose che intorno a voi non vi soddisfa o non vi si confà.