Certamente avrete notato che ho sottolineato a più riprese il fatto che il vero osservatore è il corpo della coscienza. Se state attenti a questo concetto vi renderete conto che quando noi vi diciamo che dovete essere osservatori di voi stessi è proprio in questa direzione che vi stimoliamo a muovervi.
io/identità
Osservare l’Io con la propria coscienza [sf31]
Quello che voi non avete ancora capito in tutti questi anni, lunghi, d’insegnamento, è il rapporto che dovete avere con il vostro Io. In realtà, voi finite tutti quanti per osservare il vostro Io in che modo? Attraverso il vostro Io.
Dare un senso alla vita cambiando, comprendendo [sf29]
Il senso d’insoddisfazione cammina al tuo fianco quasi costantemente: difficilmente ti senti felice e in pace con te stesso e, anche nei rari casi in cui questo accade, basta un niente per farti ritrovare quell’insoddisfazione che, principale caratteristica del tuo Io, è pronta a manifestarsi a ogni battito di ciglia.
In che modo si produce l’illusione dell’Io? [sf23]
È contemporaneamente piacevole e sconfortante che dopo circa trent’anni di un insegnamento in cui uno dei perni centrali è stato l’Io, solo ora qualcuno (e per di più tra gli ultimi arrivati) si chieda che cosa voglia dire la nostra affermazione:
Il sonno riequilibrante, l’elaborazione dell’Io nei sogni [sf12]
[…] Cosa succede all’uomo che dorme? È un fatto talmente naturale, che molti di voi non si sono mai soffermati a esaminare un attimo con attenzione quello strano fenomeno che si chiama “sonno”; eppure, se ci pensate bene, è uno dei pochi elementi che appartiene a tutte le creature viventi, siano esse esseri umani, siano esse animali, siano esse piante.
L’azione degli archetipi transitori sull’Io [sf10]
In tutti questi anni vi abbiamo parlato dell’Io e, ahimè, ho – chissà come – la paura che le nostre parole, alla fin fine, malgrado più di una volta specificassimo la verità e la realtà della cosa, abbiano finito per produrre un’immagine sbagliata dell’Io all’interno di voi stessi.
La parte più alta dell’Io per osservare l’Io [sf6]
[…] Il fatto che per comprendere, per conoscere voi stessi dobbiate passare attraverso l’uso dell’Io, in realtà è una cosa logica, perché non vi può essere altro modo! Voi avete diversi strumenti a vostra disposizione: avete il vostro corpo mentale, con cui elaborate i pensieri, fate concatenamenti, razionalizzate le cose.
Sensi di colpa: il corpo akasico non emette giudizi [sf5]
Molte volte vi diciamo di non giudicare gli altri: prima di guardare all’esterno, a quello che fate agli altri, dovreste imparare a osservare quello che fate a voi stessi; e voi stessi siete i primi, in realtà, che operate dei giudizi negativi su di voi.
Meditazione e conoscenza di sé tra occidente e oriente [sf4]
Le strade per lavorare su se stessi e, quindi, per conoscere se stessi, sono multiformi. Molte dipendono dall’ambiente sociale in cui l’individuo è inserito in quanto sfruttano quegli insegnamenti e quelle istanze che la società di appartenenza infonde in ogni individuo che in essa conduce la propria esistenza.
Bisogni del sentire e bisogni del’Io [IF55-9focus]
Ci addentriamo adesso ad analizzare, dopo aver fatto un ampio panorama sul corpo astrale, partendo dalle caratteristiche della materia che lo compone per arrivare a farvi rilevare l’importanza dei desideri e delle emozioni ed i loro modi di esplicarsi, alcuni aspetti piuttosto complessi dell’Io, ovvero i suoi bisogni.