Voglio riprendere un attimo un discorso che avevo iniziato tempo fa, a proposito dei bambini più o meno piccoli e del loro rapporto con gli adulti, o meglio ancora sarebbe dire del rapporto che gli adulti hanno con i bambini più o meno piccoli.
Avevo così, molto frettolosamente e genericamente, analizzato quali erano i rapporti piuttosto strani che gli adulti hanno nei confronti dei bambini piccoli, prendendo come adulti tutte le persone di una certa età, le persone cosiddette mature che in qualche modo avvicinano e abbordano i bambini; vorrei questa sera analizzare il problema sotto un altro punto di vista, prendendo degli adulti molto ma molto particolari, quelli che per il bambino sono i genitori: la madre e il padre.
io/identità
Personalità, nadis, chakra, allacciamento corpi, evoluzione-1 (IF17)
Insegnamento filosofico 17
Vediamo di spiegarvi come l’essere nasce, incomincia a poco a poco a prendere contatto con gli altri suoi veicoli e a costruire, in questo modo e di conseguenza, la propria personalità.
Innanzi tutto l’entità che è chiamata a prendere posto in quel determinato corpo, comincia a prendere i suoi propri e veri contatti dopo il parto, immediatamente dopo la nascita vera e propria; questi primi contatti sono relativi al piano immediatamente successivo a quello fisico che, come tutti voi ricorderete, è il corpo astrale.
Assapora ogni respiro, ogni situazione come se fosse l’ultima
Padre mio,
io sorrido, io vivo, io scherzo, io trascorro i miei giorni col sorriso dipinto sul volto, eppure, Padre, quando mi guardo allo specchio mi sembra di vedere una maschera tragica che, dietro ad un sorriso dipinto e immobile sui lineamenti, nasconde, invece, una grande pena e una grande tristezza.
Sì, Padre mio, al di là di ciò che la mia bocca tende a mostrare agli altri, al di là di ciò che le mie parole cercano di far credere a coloro che mi circondano, al di là dell’immagine che io costruisco per gli altri, se soltanto mi fermo un attimo ad osservare me stesso, la maschera cade e trovo al mio interno tristezza e solitudine.
Vivere lasciando che la Vita ci conduca
Fratelli, sorelle, io vi vedo nel corso delle vostre giornate affaticarvi a pensare a come meglio condurre la vostra vita.
Se vi rendeste conto, fratelli, se solo voleste prenderne coscienza, sorelle, capireste molto facilmente quanto è inutile pensare a quello che sarà o che potrebbe essere nel vostro immediato futuro.
Se voi lasciaste fluire, se voi lasciaste che le cose andassero seguendo il loro corso naturale, ben presto, vi rendereste conto di quanto sia semplice, bello e sereno vivere.
La decisione di abortire (3)
In ciò che noi vi diciamo esiste un pericolo che non dovete sottovalutare: noi abbiamo appena affermato che, in definitiva, l’uomo non può che “vivere un certo tipo di vita” e che in realtà, qualunque cosa egli intenda fare, non potrà mai evitare un’esperienza che gli era stata assegnata.
Questo concetto è alquanto pericoloso, perché può indurre a quel tipo di fatalismo e supinità che, ad esempio, l’uomo occidentale crede di percepire nella maggior parte delle popolazioni orientali, all’interno delle quali questi concetti – facenti parte da generazioni del loro modo di pensare – sono stati spesso travisati dalla gente comune.
Tu mi ami per il semplice fatto che esisto
Padre mio, io sono soltanto una piccola creatura, spesso sperduta nel mondo, triste, desolata, incapace di comunicare con gli altri, incapace di manifestare amore, di porgere una mano, di fare anche solamente un sorriso a coloro che mi stanno attorno.
Padre mio, non è falsa umiltà la mia, ma ogni giorno che trascorro mi rendo conto di quale sia, in fondo, la mia pochezza, di quanti difetti io possieda, di quante volte so che dovrei fare e non ho il coraggio o, forse, la voglia di mettere in atto quello che so essere il mio dovere.
La strutturazione dell’Io, il suo riconoscimento e superamento (IF15)
Insegnamento filosofico 15
Da più anni andiamo indicando, allorché vi parliamo dell’Io, e di come dovete cercarlo, osservarlo per riuscire ad andare oltre.
Prima però di entrare nel merito, vorrei andare alla ricerca dell’Io lungo il cammino evolutivo individuale, per vedere se, nelle varie tappe, l’Io può venire riconosciuto: indaghiamo innanzitutto all’interno del regno minerale.
Non mi sembra necessario spendere moltissime parole per dire che non è possibile trovare tracce dell’Io nell’individuo incarnato a questo stadio evolutivo;