Consapevoli del miracolo che muove tutta la Realtà [IB10]

[…] «Vedi, figliolo, quella stella così lucente è Sirio ed è una delle stelle più grandi che possiamo osservare a occhio nudo dal nostro pianeta; la sua luce bianca, eppure così luminosa, è dovuta a una grande quantità d’idrogeno sulla sua superficie, la quale ha una temperatura che arriva quasi a dodicimila gradi…».

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La funzione delle barriere che costruiamo [IB6]

Favola del pesciolino rosso
Il pesciolino rosso nella sua vasca chiamò a il figlio e gli disse: «Oggi è una giornata noiosa, facciamo una cosa assieme: andiamo a fare un giro e vediamo cosa stanno facendo gli uomini chiusi nel loro recinto di cristallo.» 

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Favola di Atalia, sulla responsabilità dell’evoluto

Un giorno, davanti a Sulaimon, vennero portate due donne affinché venissero giudicate. Le due donne si chiamavano l’una Milca e Atalia l’altra.
Sulaimon le guardò con attenzione e poi disse: «Donne, siete qua al mio cospetto per essere giudicate; voi vi siete azzuffate sulla piazza del mercato offrendo spettacolo indecoroso alla gente e rovesciando il banco di un mercante che esponeva vasellame il quale, giustamente, chiede di essere risarcito dei danni che ha patito. Che cosa avete da dire a vostro favore?».
Atalia sbottò subito, sotto lo sguardo acuto di Sulaimon:

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Favola della Regina che chiede attenzioni

Un giorno Re Tlav andò a trovare il suo consigliere, un vecchio saggio che aveva tolto praticamente dal mendicare per strada e che aveva voluto alla sua corte per poter usufruire dei suoi consigli.
Questo vecchio saggio, che si chiamava Ahmed, viveva in una piccola casupola fatta di canne di bambù, senza molte suppellettili, senza lastre di marmo, senza cose pregiate; viveva in maniera molto semplice e, intorno a questa piccola casa fatta di canne di bambù, c’era un piccolo giardino che Ahmed curava con amore e con pazienza nelle sue lunghe giornate tranquille.

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Favola del comunicare la propria interiorità

In un paese lontano viveva un monarca, il Re Tlav.
Re Tlav, pur avendo tutte le cose che desiderava, avendo onori, ricchezze, terre e sudditi (tutto ciò, insomma, di cui abbisognava per una vita senza problemi) soffriva per un problema e la cosa proprio non lo lasciava in pace.
Il fatto è che, malgrado tutte le sue ricchezze, malgrado tutti i suoi possedimenti, si sentiva solo, non si sentiva capito, non si sentiva aiutato da nessuna delle persone che aveva attorno.
Una notte sognò un personaggio bellissimo, luminosissimo – forse un maestro, forse un angelo – che gli disse: «Re Tlav, io so il tuo problema e, affinché tu lo conosca, ti dico: il tuo problema è causato dal fatto che gli altri non sanno nulla di te».

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