[…] «Vedi, figliolo, quella stella così lucente è Sirio ed è una delle stelle più grandi che possiamo osservare a occhio nudo dal nostro pianeta; la sua luce bianca, eppure così luminosa, è dovuta a una grande quantità d’idrogeno sulla sua superficie, la quale ha una temperatura che arriva quasi a dodicimila gradi…».
favole
Accettare e valorizzare la propria condizione [IB7]
Favola della farfalla e del ragno
Un giorno una farfalla stava posata su un fiore e muoveva le sue ali assaporando i raggi del sole. Poco più distante vi era un ragno che tesseva la sua tela con pazienza, con calma, in silenzio.
La funzione delle barriere che costruiamo [IB6]
Favola del pesciolino rosso
Il pesciolino rosso nella sua vasca chiamò a sé il figlio e gli disse: «Oggi è una giornata noiosa, facciamo una cosa assieme: andiamo a fare un giro e vediamo cosa stanno facendo gli uomini chiusi nel loro recinto di cristallo.»
Il cammino del discepolo: cambiare senza fine [IB3]
Favola dei tre vasi
Un giorno, nella regione del Punjab, si sparse la voce che Krsna era sceso sulla Terra e che avrebbe scelto un essere umano come suo discepolo.
Le insidie dell’insegnamento: ciò che spetta al discepolo e al maestro [IB2]
Favola della tigre
C’era una volta, parecchio tempo fa, in un piccolo paese dell’India, una famiglia composta da padre, madre, figliolo, figliola e un nonno.
L’avvio della ricerca interiore: la domanda di senso, il bisogno di Dio [IB1]
Favola dei sette fratelli.
C’erano una volta sette fratelli. Questi sette fratelli avevano sempre vissuto in una famiglia molto religiosa e il giorno in cui morì il genitore – alcuni anni dopo che era morta la mamma di questi sette fratelli – tutti i fratelli si ritrovarono, addolorati, attorno alla salma del padre.
La ricerca e la scoperta della felicità
Kali osservava Ozh-en che, incarnato in una pulce, succhiava il sangue del gatto che gli faceva da ospite e, ai suoi occhi di dea, la pulce manifestava il suo pensiero.
Favola di Atalia, sulla responsabilità dell’evoluto
Un giorno, davanti a Sulaimon, vennero portate due donne affinché venissero giudicate. Le due donne si chiamavano l’una Milca e Atalia l’altra.
Sulaimon le guardò con attenzione e poi disse: «Donne, siete qua al mio cospetto per essere giudicate; voi vi siete azzuffate sulla piazza del mercato offrendo spettacolo indecoroso alla gente e rovesciando il banco di un mercante che esponeva vasellame il quale, giustamente, chiede di essere risarcito dei danni che ha patito. Che cosa avete da dire a vostro favore?».
Atalia sbottò subito, sotto lo sguardo acuto di Sulaimon:
Favola della Regina che chiede attenzioni
Un giorno Re Tlav andò a trovare il suo consigliere, un vecchio saggio che aveva tolto praticamente dal mendicare per strada e che aveva voluto alla sua corte per poter usufruire dei suoi consigli.
Questo vecchio saggio, che si chiamava Ahmed, viveva in una piccola casupola fatta di canne di bambù, senza molte suppellettili, senza lastre di marmo, senza cose pregiate; viveva in maniera molto semplice e, intorno a questa piccola casa fatta di canne di bambù, c’era un piccolo giardino che Ahmed curava con amore e con pazienza nelle sue lunghe giornate tranquille.
Favola del comunicare la propria interiorità
In un paese lontano viveva un monarca, il Re Tlav.
Re Tlav, pur avendo tutte le cose che desiderava, avendo onori, ricchezze, terre e sudditi (tutto ciò, insomma, di cui abbisognava per una vita senza problemi) soffriva per un problema e la cosa proprio non lo lasciava in pace.
Il fatto è che, malgrado tutte le sue ricchezze, malgrado tutti i suoi possedimenti, si sentiva solo, non si sentiva capito, non si sentiva aiutato da nessuna delle persone che aveva attorno.
Una notte sognò un personaggio bellissimo, luminosissimo – forse un maestro, forse un angelo – che gli disse: «Re Tlav, io so il tuo problema e, affinché tu lo conosca, ti dico: il tuo problema è causato dal fatto che gli altri non sanno nulla di te».