Definire cosa sia l’intelligenza è sempre stato alquanto ostico per tutti coloro che, nei millenni, si sono provati a farlo.
Nella maggioranza dei casi essa ha finito con l’essere definita rapportandola a particolari qualità dell’individuo, rendendo quindi la definizione, già di per sé, soggettiva e relativa al punto di vista di chi ha tentato di definirla.
evoluzione coscienza
La volontà condizionata dall’emozione e dalla ragione (v2)
Alcuni anni fa eravamo venuti a parlare della volontà, sottolineando il fatto che, contrariamente a quella che è opinione comune, l’individuo che ha volontà non è quello che riesce bene nel fare ciò che gli piace, ma quello che, all’opposto, riesce a fare bene ciò che non è completamente di suo gradimento.
Il corpo mentale, il cervello e la parola (cm3)
Tra i doni che il Grande Architetto ha elargito a quella fase dell’evoluzione che è rappresentata dall’essere umano, ve n’è uno che può essere considerato lo strumento principale per il rapportarsi dell’uomo non soltanto con se stesso ma, specialmente, con ciò che gli è esterno.
Questo dono è la parola.
La volontà e il processo dalla conoscenza alla comprensione (v1)
Nei tempi passati vi era stato parlato del passaggio dalla conoscenza alla comprensione. Bene, ricordate fratelli che la conoscenza pur non fornendo essa stessa comprensione, d’altra parte invece è necessaria per fornire il materiale sui cui poi la consapevolezza e la comprensione diventeranno «sentire».
“Certamente siete migliori di come vi esprimete solitamente”
Ci sono dei momenti in cui dici: “Vedo un tramonto e sono con Dio!”. È quel momento in cui io “sgancio un attimo”. Perché può succedere? È proprio lì il punto sbagliato, in realtà tu non “sganci” affatto; semplicemente, la tua percezione fisica costruisce un ponte che ti aggancia per qualche attimo ad un sentire più vasto quale può essere il sentire la presenza della Divinità in un tramonto.
Siamo uniti a tutto ciò che ci circonda
Mai pensare di essere un centro staccato dagli altri centri che, con voi, sperimentano e sono.
L’evoluzione della coscienza di essere parte dalla mera sensazione di sentirsi vivo per arrivare alla più sublime rappresentazione del sentirsi d’essere una parte di un Tutto unico…
Conformismo, anticonformismo, ipocrisia
Io vorrei parlarvi del conformismo e di qual è l’atteggiamento dell’evoluto nei confronti del conformismo.
L’evoluto è conformista oppure no? Ebbene, se voi ricercaste sul dizionario la definizione di questo termine vedreste che conformismo significa adattarsi, conformarsi a delle regole etico-morali di una società. E questo, sotto un certo punto di vista, può essere valutato positivamente in quanto è logico che in una società che si rispetti debbano esserci dei principi etici, dei principi morali che devono essere rispettati da tutti gli individui che compongono questa società.
L’abitudine e la noia nel rapporto d’amore
Si dice che – molte volte – la fine di un rapporto d’amore sia dovuto alla noia ed all’abitudine: questo è un detto che più di una volta si può ascoltare nei discorsi di coloro che si trovano a vivere o ad essere a contatto con la fine di un rapporto d’amore.
La noia e l’abitudine vengono quindi indicate come la causa della cessazione di qualcosa che prima sembrava essere perfetto, duraturo e durevole.
Io vi dico che non può essere così: quando un affetto è veramente duraturo e durevole, non vi può essere noia, non vi può essere abitudine.
La manifestazione del sentire nelle relazioni e l’interferenza dell’Io
[Ci sono state nella vita del Cerchio tante fasi in cui abbiamo trattato svariati argomenti] ma non c’è mai stata una fase del sentire.
Certo, sul sentire avete discusso, anche se non molto, tuttavia ciò non ha lasciato in voi grandi conseguenze. Come mai? Forse perché del sentire avevate già letto in altri luoghi? Forse per presunzione ritenendolo un concetto facile da comprendere? Forse perché non vi dava la possibilità di giustificarvi, di depenalizzarvi, di concettualizzare, di teorizzare o anche, soltanto, di sognare?
La vita come metamorfosi
Ciò che noi insegniamo non è la morte, ma è la vita!
È la vita che vi appartiene, non la morte, è la vita che deve insegnarvi a conoscere la realtà di ciò che si incontra nelle esperienze di tutti i giorni.
Ciò che le nostre parole vogliono comunicarvi è il senso del vivere, la necessità di saper vivere il momento che si vive, la bellezza di ciò che si sta attraversando, delle esperienze che si compiono.