D – Volevo chiedere qual è l’esatto confine tra l’opinione e la critica.
La diversità tra opinione e critica non è tanto in ciò che si dice nei riguardi di una situazione o di un fatto o di una persona, ma nelle intenzioni che la generano.
l'Io, la coscienza, l'evoluzione, l'Assoluto: insegnamenti da un'altra dimensione di coscienza
D – Volevo chiedere qual è l’esatto confine tra l’opinione e la critica.
La diversità tra opinione e critica non è tanto in ciò che si dice nei riguardi di una situazione o di un fatto o di una persona, ma nelle intenzioni che la generano.
L’argomento in sintesi
Abbiamo operato in modo tale da far sì che voi, con la vostra fatica, vi guadagnaste in qualche maniera il nostro intervento e l’insegnamento stesso. Presentarvi, nel corso degli incontri, un messaggio già chiaro, strutturato e organizzato, avrebbe finito e finirebbe col farvi dire: “Il messaggio è talmente chiaro che non c’è nulla da dire”.
D – E’ stato detto spesso dalle Guide il “fare da specchio”. Vorrei, per cortesia, che ci dessi qualche delucidazione. Che cosa significa fare da specchio agli altri? Grazie.
D – La volta scorsa, parlando con Scifo, avevo chiesto se, dando per buona l’intenzione, dare un aiuto ai nostri simili può creare ambiguità e malintesi…
D – Volevo chiederti una cosa: quando all’interno di un nucleo familiare un affetto – che logicamente esiste – viene vissuto come un condizionamento e quindi l’individuo fa di tutto per scrollarselo di dosso…
D – Senti, io mi occupo di medicina e volevo chiederti se sarà possibile curare con la mente.
D – Al di là del fatto che è vero che non c’è la “persona giusta” o la persona sbagliata, però chiedevo se esistono delle persone che sono più affini, più in sintonia.
Allora, il nostro Adler potrebbe essere considerato – secondo le nostre concezioni – più uno psicologo dell’Io, in quanto in realtà in tutta la sua teoria, nelle sue discussioni, nelle sue opere, egli analizza sia la parte emotiva che la parte mentale fuse tra di loro e per di più in rapporto con l’ambiente.
D – Secondo me, se ho capito bene, deve esserci un’armonia tra il comprendere, il desiderare e l’agire, e tutto questo dovrebbe ampliare il nostro sentire, quindi dovrebbe andare a beneficio dell’akasico, quindi i nostri corpi inferiori dovrebbero contribuire a un ampliamento di coscienza.
Cerchiamo un attimo di fare il punto della situazione per quello che riguarda il discorso dell’istinto. Più di una volta questa sera, nel corso della vostra discussione, avete fatto quella confusione che io temevo faceste, ovvero avete parlato in termini d’istinto così come avrebbe potuto parlarne il nostro amico Sigmund Freud.