D – Esiste un qualche rapporto tra il carattere di una persona e il destino di una persona? O, diciamo, il karma di una persona, in qualche modo.
evoluzione coscienza
Carattere e personalità 9: riassunto e chiarimenti [A20]
Penso che sarà meglio fare un riassunto e cercare di inquadrare in maniera leggermente diversa – come siamo soliti fare noi, da un altro punto di vista o seguendo un altro processo – quello che ho esposto negli incontri precedenti.
I tre corpi spirituali superiori all’akasico [A19]
D – Noi abbiamo davanti una realtà che arriva al corpo akasico e muore lì, invece c’è ben altro oltre il corpo akasico!
Certo.
D – A chi risponde il corpo akasico?
La precedenza l’ha sempre la persona che più ha bisogno [A18]
D – L’interscambio tra persone che si interessano di certi problemi, su tutto quello che è il vostro insegnamento, a me certe volte sembra che sia più controproducente che costruttivo, perché va a cozzare contro delle situazioni che non sono ancora pronte per affrontare certi argomenti, certe prospettive, certi valori della vita.
Carattere e personalità 8: esperienza utile e inutile per l’akasico [A17]
D – Gli archetipi in cui non ci si riconosce, è chiaro che si tende poi a vivere secondo degli schemi diversi, magari meno diffusi nella società. Tutto questo, però, comporta un conflitto, o un contrasto, con chi si riconosce in essi. Qual è l’atteggiamento migliore: andare per la propria strada o scontrarsi?
Con l’evoluzione delle razze cambiano le ragioni del soffrire [A9]
D – Leggendo i messaggi relativi alle razze e alla nostra evoluzione mi è sembrato di capire che ogni razza corrisponde a un piano specifico e quindi a un tipo di evoluzione legata principalmente a uno dei piani di esistenza: i lemuriani erano molto centrati sul piano fisico, gli atlantidei sul piano astrale, la terza razza è basata sul piano mentale, la quarta sarà invece orientata più sulla coscienza…
Richieste fisiologiche legate alla sessualità [A8]
D – Quello che mi era stato detto riguardava l’equilibrio dei miei tre corpi, sostenendo che in sostanza in me il corpo mentale la faceva da padrone e che il «fanalino di coda» era invece il mio corpo fisico.
Essere sinceri con se stessi [A6]
Vi abbiamo chiesto spesso di essere sinceri con voi stessi. Ma vi siete mai soffermati un po’ più a lungo su cosa veramente vi esortavamo a fare? Troppo spesso vi fermate al primo senso, quello più banale, delle parole che vi rivolgiamo, senza cercare di comprendere un po’ meglio e in maniera più articolata quello che vi proviene da noi.
Di fronte a una malattia inguaribile [A5]
Quante volte vi ho sentito affermare che la vita che state vivendo incombe su di voi e che nulla potete fare per modificarla veramente. Le parole che negli anni vi abbiamo portato sembrano essere diventate per voi un peso oppressivo che vi sussurra instancabilmente:
Ascoltare la coscienza [A3]
D – Abbiamo la possibilità di dire: «Io oggi non esco» quindi mi impedisco di vivere delle esperienze…
Certamente.
D – E, quindi, bisognerebbe uscire tutte le sere?!
Non è detto. Bisognerebbe fare ciò che si sente.